l'Antipatico

venerdì 30 giugno 2017

unire l'utile al dilettevole


Il lavoro di autista di bus è sicuramente stressante. Il traffico della città, i passeggeri che si lamentano per i ritardi nelle corse, il malfunzionamento delle vetture, la mancanza di aria condizionata in bus alquanto vecchiotti. Tutto questo depone a favore di quegli autisti che cercano in qualche modo di far di necessità virtù. E credo che l'autista di bus in quel di Como abbia proprio trovato modo e maniera per ottemperare al detto "unire l'utile al dilettevole" con la complicità (e credo l'ovvia disponibilità sessuale) di una solitaria passeggera che evidentemente, non avendo fretta di giungere al capolinea, ha pensato bene di sollazzare l'affaticato e stressato autista con un bel servizietto rigenerante per lo spirito ma soprattutto per il corpo. A rompere le uova nel paniere ci mancava il solito e puntuale intervento di uno zelante carabiniere (http://it.blastingnews.com/cronaca/2017/06/como-autista-fa-sesso-in-autobus-scusate-momento-di-debolezza-001812053.html) il quale, credendo in un guasto del bus o in un malore dell'autista, ha potuto invece constatare la prorompente vitalità della coppia per niente contenta di dover interrompere la copula. Chissà se all'azienda trasporti pubblici di Como avranno pensato a un bel carnet di abbonamenti per future e disponibili gentildonne chiamate a sollazzare esausti e nevrotici autisti di autobus. La cosa potrebbe migliorare sicuramente i tempi di percorrenza e anche la puntualità dei dipendenti nell'esercizio delle loro mansioni...Magari con un occhio di riguardo per quegli autisti in procinto della pensione a titolo di anticipo di trattamento (sessuale) di fine rapporto.  

giovedì 29 giugno 2017

il braccialetto delle polemiche

Ogni qualvolta che un personaggio televisivo o cinematografico (più o meno famoso) rimane invischiato in un qualsivoglia episodio inerente il codice penale si rischia di banalizzare, o amplificare, il contesto del fatto medesimo. Mi spiego: nel caso dell'attore Domenico Diele, arrestato per aver travolto e ucciso con la sua auto una donna di 48 anni (primo reato, non poteva guidare avendo avuto la sospensione della patente per uso di stupefacenti; secondo reato, omicidio stradale), la pubblica opinione è letteralmente insorta gridando allo scandalo, ovvero sulla decisione del giudice di concedere all'attore gli arresti domiciliari (in attesa del legittimo processo) con l'uso del c.d. braccialetto elettronico. Una parte invece più accondiscente di giudizi, espressi sul web, era orientata a giustificare la misura meno afflittiva in considerazione della giovane età del Diele, dello status formale di incensurato e dalla sua dipendenza dagli stupefacenti, in questo caso visto come una diminuente e non come un'aggravante. Bene, a mio modesto avviso chiunque cagioni la morte (in questo caso specifico il codice prevede fino a 14 anni di reclusione) di una persona, a prescindere dalle ragioni causa dell'evento, NON merita attenuanti di sorta. Se poi andiamo a leggerci le motivazioni riportate nell'ordinanza di custodia (http://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/06/29/news/l_accusa_del_giudice_domenico_diele_pericoloso_socialmente_e_insofferente_alle_regole_-169442334/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P5-S1.8-T1) allora si può capire meglio l'identikit umano di chi ha commesso il reato. In ogni caso il codice parla chiaro, non siamo di fronte ad un incidente con escoriazioni o fratture di tibie e malleoli. No qui una vita è stata spezzata a 48 anni e, ovviamente, soprattutto i familiari chiedono l'applicazione di una giusta legge, visto e considerato che ci sono voluti migliaia di morti sulle strade per far approvare il nuovo reato di omicidio stradale. Questa è la mia personalissima opinione in merito, al netto di polemiche o dietrologie più o meno legittimate dal nome e volto conosciuto e famoso. La legge dovrebbe essere uguale per tutti. O no?  

martedì 27 giugno 2017

il ricatto di un FAZIO(so)

Debbo confessare che mi ha alquanto disgustato la vicenda del rinnovo contrattuale di questa altissima personalità intellettuale e sociale (nonché televisiva) che risponde al nome e cognome di Fabio FAZIO. Non mi era mai capitato di detestare uno che molti anni fa era invece un mio beniamino televisivo. Come si dice, il denaro imbastardisce un po' come il potere che logora chi non ce l'ha. Francamente trovo scandaloso (e in questo caso concordo in pieno con il Presidente della Commissione di Vigilanza della RAI Roberto Fico http://www.lastampa.it/2017/06/24/italia/politica/fico-vergognoso-il-comportamento-di-fabio-fazio-ora-non-scappa-pi-kGuDy8btlXfvrRcOxuERnI/pagina.html) che in tempi di crisi generale, di perdite di posti di lavoro, di scambi di favori e compagnia cantando, ci sia ancora chi, facendo una pressione ricattatoria sui vertici aziendali, riesce ad intascare la bellezza di quasi tre milioni di euro all'anno per 4 anni! Nemmeno fosse il Cristiano Ronaldo di viale Mazzini. Che bell'esempio che si dà al Paese e a chi sopravvive con mille euro al mese e si alza magari alle cinque del mattino mentre il Fazio dorme rumorosamente e aspetta solo la limousine Rai con tanto di autista che lo scorazza a Milano verso gli studi di Corso Sempione. Complimenti vivissimi a mammaRAI e alla sua irreprensibile portavoce nonchè Presidente (http://www.repubblica.it/economia/2017/06/27/news/fazio_era_a_un_passo_da_la7_diaconale_costretti_a_votare_il_suo_contratto_per_evitare_danni_alla_rai_-169270053/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1) che con la faccia di bronzo e lo strabismo di Venere ci fa fessi e indefessi... 

sabato 24 giugno 2017

Roma porno caput mundi

Ne avevo già parlato più di un mese fa sull'altro mio blog (http://tpi-back.blogspot.it/2017/05/il-porno-e-sbarcato-roma.html) ma di questa impennata (e mi si lasci cadere la facile battuta...) del sesso a Roma en plein air ne abbiamo riprova quasi giornalmente. L'ultima performance a luci rosse è dell'altro giorno ai Fori (e anche qui la triviale battuta sarebbe d'obbligo), immortalata da Fabrizio Santori di Fratelli d'Italia (https://www.youtube.com/watch?v=ad5YaALW5XY) con l'immancabile eco mediatica riproposta sotto il file "le schifezze di Roma". Non ho notizie circa la reazione della Sindaca, impegnata in questi giorni nella sua autocelebrazione, con tanto di voti, circa la sua indomita conduzione più che positiva della Capitale d'Italia. Lei va avanti comunque (pare gliel'abbia detto Grillo), anche a fronte dei cinghiali e dei topi che scorazzano nelle vie della Città Eterna, o della monnezza che fa da sfondo alle foto dei malcapitati turisti di turno. Ora, che il gran caldo possa far alzare il testosterone e non solo quello posso anche comprenderlo, ma che lo sbracamento (totale ed irreversibile) di Roma, senza che l'Amministrazione capitolina muova un dito (intervenendo solo ed esclusivamente a parole con slogan e promesse), a mio avviso non può più essere tollerato! I pentastellati, che tanto hanno criticato i sindaci succedutisi prima di loro alla guida di Roma, adesso hanno l'obbligo di prendere iniziative adeguate per soluzionare i problemi (che sono veramente tanti, non solo a sfondo sessuale) di Roma. In caso contrario Grillo & Co. non dovranno più recriminare ma soltanto prendere atto del loro fallimento, a Roma come in altre città.

mercoledì 21 giugno 2017

non si può perdonare

La notizia del suicidio di Marco Prato nella casa circondariale di Velletri ha fatto molto rumore. E' anche alquanto scontato che un fatto di cronaca, come quello dell'omicidio (per meglio dire, della mattanza) di Luca Varani ad opera dei due raffigurati sopra, faccia orrore e scalpore e se ne parli per settimane, se non addirittura per mesi. A mia memoria ricordo solo un altro efferato delitto di tanti anni fa, passato alle cronache come il delitto del Canaro della Magliana (http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?domain=archivio&action=articolo&idArticolo=1716), che è stato pervaso da un senso di gratuita crudeltà, unita ad una esasperata malvagità  in chi lo ha commesso, e che oggi possiamo avvicinare allo scempio effettuato sul corpo del povero Luca nel marzo dello scorso anno. Nessuno potrà mai perdonare i due autori del truce reato e nessuno ora potrà commiserare la figura suicida dell'ex p.r. della movida gay romana. Non ci si toglie la vita solo per la "pressione mediatica" e nemmeno dichiarando di "essere innocente" (http://www.romatoday.it/cronaca/marco-prato-suicidio-oggi.html). No, se si è uomini (e per rispetto al morto non faccio scontate battute) si affronta il processo a testa alta, si ammettono le proprie colpe e magari si ha anche il coraggio di chiedere perdono a chi ha avuto la perdita di un figlio massacrato come Luca. Ma comunque sia, no non si può in alcun modo perdonare. Nemmeno un perdono postumo. In nessun caso.

giovedì 1 giugno 2017

un piccolo refuso

Qui le cose sono due: o dobbiamo credere a quello che afferma il presidente nonché a.d. della società che offre il posto di lavoro (http://torino.repubblica.it/cronaca/2017/06/01/news/torino_azienda_cerca_ingegnere_a_600_euro_al_mese_parla_l_imprenditore_e_uno_stage_-166978490/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P2.S1.4-F4), e non mi sembra il caso, o dobbiamo pensare ad un refuso tipografico generato scientemente da chi, poi, voleva fare la cresta sul lauto stipendio. Mi spiego: il presidente si fida del suo linotipista, gli dà l'incarico di pubblicare l'annuncio dove però l'importo è 6.ooo euro e non 600. Orbene, il furbo linotipista pensa mellifluamente di far passare per refuso la "cresta" che è intenzionato a portare a termine, dicendo all'ignaro ingegnere di essere, oltre che linotipista, anche l'addetto al pagamento degli stipendi. L'ignaro ingegnere, in tempi di crisi, si accontenta dei 600 euro e il gioco è fatto. Scherzo, naturalmente (ma mica tanto), però immagino ci siano in giro specchiate Società con presidenti e amministratori più trasparenti che al momento dell'annuncio hanno il buon gusto di privarsi di un linotipista. E magari anche dell'addetto alla cassa. Fa tutto il presidente. Una sorta di replicante di Zamparini...