l'Antipatico

giovedì 20 ottobre 2011

come formiche impazzite




Non l'avessi mai fatto! Per una volta che decido, dopo tanto tempo, di raggiungere con i mezzi pubblici la zona di Roma denominata Città Giudiziaria (in sintesi il perimetro cittadino che comprende il Tribunale Penale e quello Civile), si scatena il finimondo sulla Capitale. Tra le 6 e 30 e fino alle 9 e 30 su Roma piovono 120 millimetri di acqua: in pratica la stessa quantità dell'intero mese di ottobre. Come si evince dalle foto che ho scattato stamani la città è impazzita, bloccata, allagata: i romani non sanno come raggiungere i posti di lavoro, le scuole, gli uffici. E' tutto bloccato. Le linee A e B della metro sono bloccate, gli autobus impantanati, le autovetture inondate e galleggianti sembrano più dei catamarani che delle quattro ruote. Personalmente mi sono fatto a piedi il tratto dalla mia abitazione fino a via Lepanto nel tempo record (al negativo) di due ore e cinquantadue minuti, con tanto di slalom tra marciapiedi diventati laghi artificiali e sottovia trasformati in bacini artificiali pronti per essere usati come generatori elettrici. Fossi stato in grado di alzarmi in volo, tipo reporter a bordo di un elicottero, avrei riferito di una città presa d'assalto da tante formiche impazzite che hanno perso il senso dell'orientamento e che cercano disperatamente di arrivare alla meta prefissata. Davvero l'immagine di una città in ginocchio o per meglio dire a mollo. Il sindaco Alemanno (che dovrebbe avere il buon gusto di dimettersi) chiede lo stato di calamità naturale, ben sapendo che è proprio lui l'unica calamità nefasta. I dirigenti della società preposta alla raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade (la famigerata AMA piena di raccomandati del sindaco e signora) si giustificano adducendo le cause del black out a ragioni tecniche non meglio specificate, consci del fatto che invece le foglie secche autunnali fanno da naturale tappo ai tombini disseminati lungo le piazze e le strade di Roma bella, mentre i cosiddetti operatori ecologici (gli spazzini, tanto per capirci) se ne stanno allegramente a chiacchierare e a fumare, quando non stravaccati al bar a bere e a commentare i culi delle signore. Sono molto arrabbiato stasera, e forse si capisce dal tenore di questo mio post, ma non posso accettare che centoventi millimetri di pioggia possano stendere a terra una città di tre milioni di abitanti, solo per l'ignavia e il disinteresse di una amministrazione capitolina di destra che se ne strafrega delle problematiche cittadine e pensa solo a scaldare la sedia del potere con le flaccide chiappe dei fautori del menefreghismo ad oltranza. Che schifo!