l'Antipatico

lunedì 25 aprile 2011

il partigiano a tempo determinato





In questo giorno festivo, che accomuna un rito tipicamente popolare (come la gita fuori porta del giorno di Pasquetta o Lunedì dell'Angelo che dir si voglia) ad uno tipicamente radicato nella storia (come il 25 aprile, giorno della Liberazione), mi sovviene l'immagine di due anni fa del presidente del Consiglio che partecipa alle celebrazioni ad Onna con il fazzoletto dei partigiani al collo, simbiosi espressiva di chi ha fatto la guerra (alle Procure, s'intende) oltre che di chi si classifica anche nel rango di partigiano (nel senso che è uno di parte, la sua, e che è schierato inevitabilmente contro chiunque tenta di processarlo, come normalmente si fa con i comuni mortali). Mi sorge il legittimo dubbio che Berlusconi due anni fa lo abbia fatto esclusivamente a fini propagandistici, sfruttando e cavalcando l'onda emotiva del post terremoto. Tanto è vero che oggi non si è fatto proprio vedere, nè sentire, facendo capire che chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato, scurdammoce 'o ppassato, simmo 'e Arcore paisà! Si evince facilmente che il presidente del Consiglio considera i fazzoletti partigiani un pò come gli optional per le auto o gli scudetti per il Milan: si mettono o si tolgono a proprio piacimento, senza colpo ferire, tanto chi vuoi che vada a rompere le palle al trapanatore di Arcore, soprattutto a meno di un mese dalle amministrative e con tutte le gatte (leggi escort) da pelare che ancora ha tra le mani? Il cinico opportunismo di chi ha fatto dell'impudenza e del menefreghismo la sua ragione di vita mi lascia letteralmente basito, ma soltanto per qualche istante. Giusto il tempo di focalizzare che stiamo parlando del peggior presidente del Consiglio che l'Italia abbia mai avuto negli ultimi 150 anni di storia. Ca va sans dire...