l'Antipatico

mercoledì 21 giugno 2017

non si può perdonare

La notizia del suicidio di Marco Prato nella casa circondariale di Velletri ha fatto molto rumore. E' anche alquanto scontato che un fatto di cronaca, come quello dell'omicidio (per meglio dire, della mattanza) di Luca Varani ad opera dei due raffigurati sopra, faccia orrore e scalpore e se ne parli per settimane, se non addirittura per mesi. A mia memoria ricordo solo un altro efferato delitto di tanti anni fa, passato alle cronache come il delitto del Canaro della Magliana (http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?domain=archivio&action=articolo&idArticolo=1716), che è stato pervaso da un senso di gratuita crudeltà, unita ad una esasperata malvagità  in chi lo ha commesso, e che oggi possiamo avvicinare allo scempio effettuato sul corpo del povero Luca nel marzo dello scorso anno. Nessuno potrà mai perdonare i due autori del truce reato e nessuno ora potrà commiserare la figura suicida dell'ex p.r. della movida gay romana. Non ci si toglie la vita solo per la "pressione mediatica" e nemmeno dichiarando di "essere innocente" (http://www.romatoday.it/cronaca/marco-prato-suicidio-oggi.html). No, se si è uomini (e per rispetto al morto non faccio scontate battute) si affronta il processo a testa alta, si ammettono le proprie colpe e magari si ha anche il coraggio di chiedere perdono a chi ha avuto la perdita di un figlio massacrato come Luca. Ma comunque sia, no non si può in alcun modo perdonare. Nemmeno un perdono postumo. In nessun caso.

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