l'Antipatico

lunedì 29 maggio 2017

ma ci fa o ci è?

La domanda sorge spontanea se dopo la notizia di oggi (http://www.repubblica.it/politica/2017/05/29/news/fini_riciclaggio-166700419/), ci accorgiamo che l'ex presidente della Camera non era poi tanto lontano dalla verità se si dava del coglione per essere rimasto impantanato nella famosa vicenda della casa di Montecarlo. O meglio, se era un coglione a sua insaputa (memore della casa di Scajola al Colosseo) allora va bene: uno può o deve sembrare un coglione senza darlo troppo a vedere. Ma se invece vuole far finta di essere un coglione e in verità lo mette nel di dietro del credulone italico allora le cose cambiano. Una bella inchiesta de L'Espresso ci svela un po' di cose (http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/12/13/news/la-vera-storia-della-casa-di-montecarlo-che-rovino-gianfranco-fini-1.290891) con dei retroscena che sembrano presi più da una vecchia puntata di Dallas, o anche di Dynasty, piuttosto che dalle carte della Procura di Roma. Non ci fa, in ogni caso, una bella figura l'ex delfino di Almirante. Sia perché, scaricando il tutto sul fratello e sul padre della sua attuale compagna, fa sembrare i Tulliani una propaggine furbacchiotta dei Soprano in salsa maccheronica. Sia perché omettendo il fatto delle polizze (Virginia Raggi docet...) fa sembrare che il milione d'euro l'abbia vinto alle slot del suo amico Corallo. E per finire in macchietta canzonettara ci manca solo che il buon Tony Corallo intoni la conosciuta "...Lauretta mia, bimba adorata, la serenata la canta papà..." (https://www.youtube.com/watch?v=Y5EFDQbUuaU) e poi siamo a posto!  

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