un puttanaio degno del miglior puttaniere d'Italia

Mi ero ripromesso di non scrivere più per qualche tempo articoli che contenessero gesta e schifezze varie ad opera del principale puttaniere d'Italia, ovvero Silvio Berlusconi. Per un pò sono riuscito nell'intento (anche perchè meravigliosamente impegnato ed assorbito dalla mia attuale fantastica storia d'amore), ma alla fine ho dovuto cedere alle pressioni causate dal nuovo scandalo prossenetico che lo vede imperiosamente e spudoratamente coinvolto. Ed eccomi qua, ancora una volta, a riflettere sulle conseguenze, per gli italiani e per il Paese, derivanti dalle nefasti e vergognose imprese a sfondo sessuale del capo del governo italiano. Uno scellerato e bavoso uomo politico che antepone, agli interessi e alle soluzioni economiche del nostro Paese, i suoi sollazzi e le sue pruderie a luci rosse. Sempre e comunque. Infischiandosene altamente delle critiche feroci rivoltegli dall'opposizione e anzi vantandosene come e più di un novello Rocco Siffredi della Brianza. E alla fine di questa laida fiera delle trombate e del bunga-bunga non rimane altro che un desolante e osceno spettacolo di infima caratura, degno dell'avanspettacolo pecoreccio dell'Ambra Jovinelli di una volta o degli spogliarelli per militari arrapati che tanto andavano di moda qualche decina d'anni fa a Roma, al cinema-teatro Volturno. Ci troviamo di fronte davvero ad un quadro avvilente, sconfortante, disgustoso che però, purtroppo, sembra non intaccare più di tanto la coscienza degli italiani, eccezion fatta per quelli che non si riconoscono nelle gesta scoperecce del trapanatore di Arcore. Siamo in presenza, ahinoi, di un'Italia di plastica, un'Italia in cui tutto è transazione, scambio commerciale, marketing dell'esistenza. Un'Italia parallela e fittizia che nasconde e stravolge il volto del Paese reale. E tutto a causa dell'immagine di un vecchio riccone (e porcone) al potere che non sa più distinguere tra verità e menzogna, tra affetto e opportunismo, tra vita privata e indecenza pubblica. Un'Italia surreale, fatta di donne disposte a tutto pur di entrare nelle grazie del Capo. Un'Italia distante mille miglia dai problemi, dalle fatiche e dall'impegno di milioni di normali donne italiane. Un'Italia di plastica governata da un premier di plastica, finto, ipocrita, bugiardo, mentitore, dissimulatore. Un premier la cui ossessione per la giovinezza, per le minorenni e per le ammucchiate è pari soltanto, credo, alla sua ben nota ossessione per le toghe rosse, per i giudici politicizzati che (dice lui) lo vogliono far fuori. E' altresì di plastica la favola del principe ricco (o per meglio dire, del Sultano) che, incantato dalla grazia e dalla procacità di tante ancelle del sesso, le aiuta con generosità smaccata e smodata, a suon di bigliettoni da 500 euro, oltre che con regalie varie che vanno dai residences alle farfalline d'argento. Per non parlare della favola, patetica e rivoltante, della sua "relazione stabile" con una fantomatica fidanzata: l'ultima trovata ad effetto di chi crede che tutto possa essere risolto con un casting e qualche (porno)fotoromanzo. Se non si dovesse scovare la fortunata fiamma del premier credo che si arriverà a una sorta di megaraduno delle possibili pretendenti al ruolo di fidanzata ufficiale, con tanto di screening e selezioni stile bunga-bunga ad opera di Emilio Fede e Lele Mora, con la colonna sonora del maestro Apicella. Il tutto nella oramai ben nota e famigerata location pecoreccia e gaudente di Villa San Martino, ad Arcore: una location addirittura più famosa della Porn Valley dell'industria americana a luci rosse. Le candidate al ruolo di prescelta del Sultano trapanatore sono tutte già eccitate e frementi, circondate dal tifo di parenti, amici e persino fidanzati. E' l'Italia trasformata in uno dei programmi tv che lo stesso Sultano ha creato, in cui essere famose giustifica tutto. Anche le umiliazioni. E le vittime di tutto questo sono proprio le giovani pulzelle di casa nostra, alle quali questi tre lustri di impero berlusconiano hanno proposto un solo modo di essere: quello per cui l'apparenza è tutto, la spregiudicatezza è fondamentale, quasi quanto quello di calarsi le mutandine e allargare le gambe omaggiando il tycoon arrapato. Ho proprio l'impressione che se non ci liberiamo di questo indegno uomo, che ancora deteniene il potere politico, mediatico ed economico in Italia, dovremo spiegare necesariamente ai nostri figli e alle nuove generazioni perchè mai nessuno si è occupato, in questi ultimi 16 anni, di costruire un futuro, di risolvere i problemi del Paese, di creare occupazione e quant'altro. Soprattutto per loro, per questi ragazzi e per queste ragazze che rappresentano il futuro, dobbiamo prendere l'impegno di mandare a casa chi tenta di privarli della loro dignità, ovvero Silvio Berlusconi. Dobbiamo mandare il trapanatore di Arcore in un luogo dove non saremo più costretti a guardarlo, a sopportarlo, a chiederci se sia giusto farci rappresentare da un individuo del genere. Dobbiamo consegnare la guida del Paese (credo di interpretare così il pensiero di molti italiani) nelle mani di chi è capace di distinguere la plastica dalla carne, la menzogna dalla verità, il pubblico dal privato. E non mi pare che si debba ricorrere all'AMA come per la raccolta differenziata...