l'Antipatico

lunedì 19 aprile 2010

una questione sudista per il PD


Ancora non ho ben metabolizzato la cocente sconfitta del 28 e 29 marzo e di conseguenza mi ritrovo a rimuginare sul significato del dopo elezioni e sulle eventuali soluzioni idonee per dare uno spiraglio di credibilità a quel poco che mi rimane di passione politica. Tra i molteplici impatti derivanti dalla vittoria elettorale della destra e della Lega Nord ne evidenzio solo tre: la rivendicazione alquanto legittima del partito di Bossi per una posizione nettamente maggioritaria all'interno della coalizione di governo; la ripresa (in grande stile) nel Partito Democratico di tentazioni federaliste, con esplicito riferimento all'immediata creazione di un partito del Nord sponsorizzato da Chiamparino e Cacciari; la totale assenza di una qualunque analisi politico-interpretativa sulla dinamica eloquente del fatto che nel Sud l'unica roccaforte del PD è rappresentata dalla Puglia e dal suo Governatore vittorioso malgrado una contemporaneità di fuoco avversario amico e non. L'attuale situazione denota per il partito di Bersani l'affievolirsi ogni giorno di più di quello spirito meridionalista che fino ad appena qualche anno addietro costituiva un elemento distintivo per la sinistra, una ragione per motivarne l'identificazione con i programmi e le speranze di governare questo Paese, uno stimolo preciso e un impegno riformista sentito più di ogni altra cosa. E oggi la stessa idea del partito federato sembra un'estrema e bislacca trovata per liberarsi di quello che in termini politici viene considerato il parco buoi, ovvero l'elettorato (con i relativi rappresentanti) del Mezzogiorno d'Italia. Il riferimento ad una questione settentrionale appare in questo momento perlomeno grottesco. Di fronte ad un apparato produttivo del Nord che soffre c'è un apparato produttivo del Sud che si va dissolvendo: in buona sostanza il Nord sta aumentando i suoi parametri di divario rispetto al Sud e il triste risultato è che in Campania e in Calabria non governano più le giunte di centrosinistra. E' giusto e politicamente corretto attribuirne la responsabilità solo a Bassolino e a Loiero? Non credo. E in ogni caso, ammesso e non concesso che la personalizzazione delle ragioni di una sconfitta sia la prima spiegazione, quali e quante strategie andranno messe in campo per recuperare presenza politica ed autorevolezza morale nel ruolo non certo facile di partito di opposizione? Come si vede non è di sicuro una situazione agevole nè tantomeno edificante. Credo comunque che sia necessario pensare ad una riorganizzazione tout court nel Partito Democratico, anche a costo di impopolari e dolorose scelte nei nomi e negli obiettivi. La priorità non più eludibile è quella di costruire una forza politica che contrasti efficacemente una Lega Nord impegnata nella sua strategia di conquista omnicomprensiva del Paese; una forza progressista idonea a ridare fiato a quella sinistra impegnata nel gettare solide basi per una più che legittima rivincita elettorale nel 2013. Il tempo (ahimè) non manca...

4 Commenti:

  • Caro Nomadus, per prima cosa esprimo la mia soddisfazione per il tuo ritorno alla scrittura, al commento sempre interessante e costruttivo e alle le tue parole che apportano, almeno nel mio animo, il piacere della lettura, anche fosse solo per se stessa e nulla più. Dico così perchè come sempre -o quasi sempre- mi trovo d'accordo con la tua lucida analisi. MEtti giustamente l'accento sul disastro che il PD colleziona nel meridione a livello di governo locale, aprendo autostrade al fosco pensiero berluscoide proprio dove invece ci sarebbero le basi per portare avanti un discorso costruttivo. Come dicevo giá nel precendente post, la situazione pugliese mi pare l'unico vero spiraglio da cui prendere spunto per costruire un'alternativa credibile a questa banda che si è impadronita del paese. Purtroppo però, per quanto ottimismo ci metta, non riesco davvero a credere che questo straccio di partito democratico riesca a venir fuori dal pantano in cui si è ficcato. Almeno con questi dirigenti e questo programma sempre più confuso, fiacco e senza spina dorsale. Ora si scanneranno sul federalismo del partito mentre la lega incalzerà il pifferaio per avere più potere, il cuore mi dice che i primi finiranno nel solito sterile litigio e i secondi, piano piano riusciranno a ottenere ciò che si prefiggono. Fini forse si staccherà dalla nave madre e creerà gruppi autonomi, dalle sorti imprevedibili, e il PD si scannerà ancora una volta sul fatto che sia opportuno o meno fare alleanze con questi... L'eterna scissione con Dippietro e i nuovi grilloidi aggiungono al pout pourri inconcludente di questi vecchi della sinistra un pò di confusione di cui, manco a dirlo, si beneficieranno i berluscones e i rampanti padani. Spero di sbagliarmi, davvero. Un caro abbraccio

    Di Blogger Davide, Alle 19 aprile, 2010 20:19  

  • Caro DAVIDE, non ho potuto leggere prima il tuo commento e quindi solo ora posso farti sapere che il piacere è solo mio, non tanto per il ritorno alla scrittura del sottoscritto quanto (soprattutto) della frase da te vergata con la quale mi esprimi il tuo sincero compiacimento riguardo al mio modo di vedere l'attuale (disastrosa) situazione post-elettorale del Partito Democratico. Debbo confessarti che è stato proprio il tuo precedente, splendido post a farmi uscire dal guscio dell'inevitabile sconforto e della leggera ma legittima depressione seguita alla batosta delle moderne Idi di Marzo in salsa elettorale. Come sempre, la tua analisi al mio post è, neanche a dirlo, da me sottoscrivibile dalla prima all'ultima riga. Un fraterno abbraccio.

    Di Blogger nomadus, Alle 20 aprile, 2010 14:53  

  • Ciao carissimo.Prima di tutto ben tornato.Sono assolutamente d'accordo con i contenuti del tuo post.Una volta la questione meridionale era uno dei punti salienti dell'analisi gramsciana e comunista.Adesso il PD ,alcune volte,sembra rincorrere le sirene leghiste,vedi le proposte di Cacciari e Chiamparino.Secondo il mio modesto parere,le forze più dinamiche del centrosinistra sono Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà.Concludendo,hai ragione tu quando dici che tutta la struttura del centrosinistra italiano vada rivista.Fino al 2013 c'è tempo.Speriamo bene.MAURO.

    Di Anonymous Anonimo, Alle 21 aprile, 2010 18:18  

  • Grazie, caro MAURO, per il bentornato. Per quanto riguarda l'avamposto della vera opposizione di sinistra mi pare indubbio il fatto che Di Pietro e Vendola attualmente ne rappresentino la punta più avanzata e fattiva. A ruota Grillo e il suo movimento. Per quanto concerne il PD lasciamo perdere. Aspettando Godot...Un affettuoso abbraccio.

    Di Blogger nomadus, Alle 21 aprile, 2010 20:08  

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