il naufragar è dolce, in questa melma....
Come anticipato, mi pare doveroso commentare in un post la situazione italiana post-elettorale, spendere due parole su questi mala tempora, che Nomadus con la solita brillantezza così definisce. E non potrebbe essere più azzeccata, la definizione. Ci si era ancora una volta illusi che il popolo italiano, stremato da mesi di aggressioni alla democrazia, di scempiaggini e di bestialità indegne di un Paese civile, avrebbe reagito nell'urna, confermando il passato risultato favorevole all'ectoplasma centrosinistro, o quanto meno limitando i danni. Perdendo regioni come la Campania, dove gentaglia come Bassolino e la conseguente solita mollezza del partito avrebbero dato solidi motivi alla gente per cambiare bandiera, ma tenendo nelle sfide pesanti, come Piemonte e Lazio, dove oltretutto la Polverini correva senza il simbolo del PdL per le note vicende. Non è andata così, come ben sappiamo. L'ennesima nottata elettorale ha visto il solito testa a testa sfumare piano piano in secche vittorie per il PdL ma sopratutto per la Lega. Con un risultato finale imbarazzante per il PD e per le opposizioni, che da 11 regioni si sono tenuti le solite roccaforti del centro e hanno perso regioni importantissime come Piemonte, Lazio, Calabria e Campania. Le uniche buone notizie vengono la prima dalla Liguria, dove un candidato ritrito e riscaldato fino all'inverosimile come Burlando, manovrando abilmente le alleanze facendole convergere in uno schieramento tipo Ulivo è riuscito a battere, con un margine certamente largo, il candidato Biasotti (anche lui ormai faccia nota). L'altra è la Puglia di Vendola, che a mio parere è davvero l'unico segnale interessante di questo disastroso appuntamento elettorale. Un governatore giovane, dichiaratamente gay, è riuscito a stracciare la destra in una regione del sud. Vale la pena soffermarsi un momento su questo punto. Anche perchè la candidatura di Vendola è frutto di un altro pasticcio in seno al PD, che a suo tempo ostentò manifeste ostilità nei suoi confronti, palesando ancora una volta le incredibili difficoltà che ha questo partito nell'ora di decidere qualcosa. Appartenente alla sinistra "radicale", era chiaramente inviso al gotha del partito "madre" e ai suoi leader stantii, D'Alema e Bersani. I quali cercarono in maniera torbida di scalzarlo dalla nuova candidatura per una regione dove aveva giá governato per un mandato, ottenendo un forte consenso popolare, dovuto a una politica di innovazione che spingeva forte sulle energie rinnovabili, sulla gestione equilbrata e condivisa del territorio, sulla partecipazione popolare e insomma basata su un discorso autenticamente di sinistra, in chiave attuale. Il fatto di essere politicamente appartenente a un'anima non consona al volere dei mandanti morali del PD portò quindi allo scontro con questi ultimi, il quale sfociò nelle primarie, che si risolsero con un plebiscito per Vendola e con uno schiaffo sonoro ai citati D'Alema & Co., oltre che metterli alla berlina a livello nazionale, con grande godimento dei berluscones e aggiungendo altra disaffezione a un partito sempre meno unito, meno chiaro e ogni volta più confuso. Ebbene, Vendola ha vinto nuovamente, anche grazie alle strategie conflittuali in seno al PdL, che non accettò l'invito dell'ambiguo Casini a confluire sul candidato Poli Bortone. Ma io credo che più che a questo, la vittoria di Vendola si debba alla bontà del suo discorso, della sua politica basata su elementi nuovi, moderni, chiari e visibili dalla gente. Tanto che Fitto, il pessimo governatore che i pugliesi votarono prima dell'era Vendola, si è dimesso dalla vergogna. Se in una regione come la Puglia, che a suo tempo scelse Fitto ora riconferma Vendola, vuol dire forse che il berlusconismo si può battere. Anche in Italia? Io credo di si, ma bisognerebbe avere gente come Vendola e con la sua mentalità al posto delle vecchie muffe quali sono i vertici del PD attuale, e sopratutto bisognerebbe avere una opposizione unita sulla base di un programma condiviso, basato su elementi reali, aggiornati sui problemi veri del Paese. Tutte cose che oggi non esistono, e non se ne vede nemmeno l'ombra in lontananza. Berlusconi ha vinto, ancora una volta, in barba ai fatti incredibili e alle vicende di corruzione e a tutti gli altri reati emersi negli ultimi mesi, di cui ho già parlato nel mio ultimo post. E ha vinto più di lui la Lega, che nel nord ha letteralmente cancellato la sinistra. Come disse Bossi a risultato fermo, dovrebbero chiedersi perchè. Sagge parole. Invece di indicare Grillo come traditore che in Piemonte li ha privati dei voti necessari per contenere l'ascesa di Cota, dovrebbero interrogarsi sui significati profondi di un tale tracollo. Il quale, come ripeto, a mio modo di vedere si basa sulla disaffezione che tantissima gente orientata non verso Berlusconi prova ormai verso il discorso politico dell'opposizione. Il risultato di Grillo ne è un esempio lampante: si vota il movimento 5 stelle ovviamente per protesta, ma la protesta è rivolta al vuoto che si percepisce sempre più netto intorno a quello che dovrebbe essere, nelle parole di Bersani, l'alternativa al berlusconismo. E che non è, con buona pace sua. Allo stato attuale delle cose, tanta gente preferisce cedere ai semplici e populistici messaggi della Lega, contando che ormai chi vota Berlusconi lo fa o per interesse diretto (nella sua politica di opportunismo e sprezzo delle regole), o perchè completamente rimbecillito dalla cura mediatico-gangsteristica. Di questi ultimi abbiamo un esempio ottimo nei manifestanti che aggredivano la troupe di Santoro o che affollavano piazza San Giovanni. Sono tanti, li si incontra abitualmente ovunque e l'esempio della piazza era lo specchio di una cospicua parte di quest'Italia che vota destra sempre più convinta. L'unica nota positiva a questo proposito è che la maggioranza di coloro che si vedevano ruggire contro i nemici di Silvio e difendere a spada tratta il loro idolo sono dei vecchi. Tanti, tantissimi vecchi, e questo è un argomento interessante che andrebbe approfondito a parte. Ma ciò lascia forse sperare che il ricambio generazionale non sia del tutto favorevole a questo schifo, e che i giovani che verranno (forse) non siano per la maggior parte del lobotomizzati che non sanno rispondere a una domanda con il loro arbitrio ma invece citano le parole del Re Silvio come unica veritá inappellabile. Chissà... Di certo, il quadro che esce da queste elezioni è difficilmente peggiorabile, e le parole di Bersani non lasciano intravedere cambiamenti sostanziali nella gestione flaccida e sconsolata di un'opposizione sempre più allo sbando. I mala tempora che Nomadus augurava ai berluscones, sono invece ormai riferiti alle sorti dell'opposizione, e del nostro povero Paese, in cui ho sempre meno voglia di tornare e che non riesco a credere sia davvero quello che sta diventando. Ma l'unica soluzione è quella: cambiare rotta, prendere esempio dalla Puglia per capire come conquistare le masse che non votano più, o che votano Lega e PdL comunque sia. Berlusconi è chiaro, nel suo messaggio. Ha imbambolato la gente raccontando la favola delle toghe rosse o ammiccando a facili guadagni per i furbi, mentre la Lega addita l'immigrato e fa leva sulle paure, insieme a una efficace gestione del territorio che una volta era propria del PCI, mentre l'attuale amalgama dell'opposizione si perde tra un litigio e una parola sussurrata. Se si continua su questa linea, ormai è chiaro che le cose non cambieranno, e che sicuramente un giorno, per una ragione o per l'altra, Berlusconi scomparirà dalla scena, ma la sua eredità sarà un pesante lascito morale e civile per un Paese che sta annichilendo ogni giorno di più. E se non si sostituisce il nocciolo del PD e dell'opposizione, si continuerà a naufragare dolcemente in questa melma.
6 Commenti:
Carissimo DAVIDE, come avrai notato non ho più scritto dall'indomani delle ultime rovinose elezioni regionali. Nè qui nè sull'altro blog. La ragione è semplice e (credo) comprensibile: la disaffezione evidenziata dal forte astensionismo degli italiani alle urne è anche la mia. Le motivazioni residue, che ancora animavano il mio tenace e combattivo appetito politico e ideologico, sono franate miseramente già nelle prime proiezioni del voto del 28 e 29 marzo. Ulteriormente sotterrate nel computo finale dei risultati. Una sorta di Caporetto delle belle speranze e delle utopiche parole spese in campagna elettorale, ma soprattutto una sorta di decapitazione inevitabile della nostra (mia e tua, carissimo DAVIDE) legittima passione accompagnata alla pia illusione di poter vivere in un Paese diverso, senza più il cancro berlusconiano e senza sottostare al ricatto leghista. Purtroppo i nostri auspici sono rimasti tali, nelle mere intenzioni affogate nell'amaro fiele della sconfitta; come giustamente fai notare tu le MALA TEMPORA CURRUNT esclusivamente per le formazioni del centrosinistra e per quei personaggi politici che, in barba ai tempi e alle finalità, ancora sentivano il bisogno (osceno) di ricollocarsi e di ricandidarsi non tanto per rappresentare la voglia di milioni di italiani, quanto per assicurarsi nuovamente il proprio vitalizio derivante dalla solita poltrona di potere. Che dire ancora? Il naufragar in questa melma di certo non mi è dolce nè tanto meno gradito; non vedo all'orizzonte nemmeno l'ombra di una spiaggetta o di un piccolo anfratto dove almeno riposare le stanche membra e le usurate onde cerebrali. Non so se tornerò a scrivere. Voglio disintossicarmi un pochino da quest'aria mefitica e berlusconiana che a volte sembra farmi macare il respiro per quanto è puzzolente e appestante. So di certo che i tuoi scritti, carissimo DAVIDE, saranno sempre e comunque apprezzati e auspicati, quasi quanto la clorofilla per le piante. Per il momento ti abbraccio con il solito affetto e con l'immutata stima, sperando di poterci presto incontrare in terra iberica. Hasta luego!
Di nomadus, Alle 12 aprile, 2010 13:21
Caro Nomadus, leggo il tuo commento e per quanto possa dirti che lo approvo e lo comprendo appieno, non posso non lasciarmi sfuggire un profondo moto di sconforto. Se anche tu, fautore di questo blog che a suo tempo fece scattare in me la scintilla della scrittura, e che ci diede l'occasione di farci conoscere per condividere speranze e incoraggiamenti, getti la spugna in questo modo, la cosa è proprio brutta. E lo è, non ha senso ormai nasconderlo. Io, dal mio esilio iberico, vedo le cose sicuramente diverse da come le vedi tu a Roma. Per il semplice motivo che tutto ciò che io scrivo e apprendo della mia terra natale lo faccio dal discreto schermo del pc. Quindi sono alieno al bombardamento catodico e all'ancora peggiore incontro di questi miseri figuri per la strada. Sono peraltro inserito nel terribile contesto di disastro economico che affligge in maniera molto seria questo paese qua, e ho il mio bel daffare per sopravvivere a tal disastro. Devo dire che ultimamente mi si sono aperte delle buone possibilità, dopo aver tenacemente cercato di divergere verso il settore delle energie rinnovabili, e sto lavorando affinché tutto ciò possa tradursi in lavoro vero, e tutto ciò che ne consegue. La politica e le sorti della mia madrepatria rimangono per me una passione personale, che frustrandosi sempre più ormai si sta traducendo in semplice curiosità. Non c'è nulla di così eclatante da dire ormai, se non che davvero l'Italia si è trasformata in un paese di merda, e la maggioranza degli italiani in gente abietta e meschina. Avevo davvero pensato seriamente di tornare, anche se solo temporalmente, per poi ripartire verso nuovi lidi se la situazione qua si fosse messa molto male. Avevo, per la verità, pensato anche nell'eventualità di rimanerci, magari. Per cercare nelle pieghe della società qualcosa di buono da fare. Ma devo dire che dopo questo inequivocabile risultato, ho sempre più chiaro ormai che il mio paese non è più mio, che non tornerò in un Piemonte leghista, che non ho più nulla da dire ne da fare in quella povera patria distrutta. Vedremo come andrà qua, visto che anche se politicamente non c'è un disastro inaccettabile come il nostro, le cose vanno molto male e le previsioni sono tetre. Ad ogni modo, so con certezza che il mio futuro non sarà in Italia. Sarà triste, sarà brutto, ma è così. Berlusconi ha vinto. Ha saputo conquistare le menti e gli spiriti di un popolo, o quantomeno la maggioranza di esso, facendo leva sugli istinti peggiori, mentre chi avrebbe dovuto arrestare questo processo infame, ha dimostrato appieno la sua inutilità, la sua inadeguatezza ai tempi quando non proprio una vicinanza ideologica a chi avrebbe dovuto combattere, che a molti spiriti liberi ha portato a quella disaffezione letale di cui sei vittima pure tu..Preso atto di tutto ciò, è logico che scrivere come si faceva qua per cercare di terremotare gli animi non serva più a nulla, se non a frustrarsi ancora di più, visto poi che gli accessi a questi scritti sono davvero quello che sono. Per quanto mi riguarda, se avrò voglia e motivi, scriverò ancora, ma so che sarà più per curiosità e piccolo sfogo che per altro. Come intuì nel 2006 quando me ne andai, la battaglia è persa. L'Italia e distrutta e senza speranza. È in mano alle orde berluscones e lo rimarrà a lungo. Io combatterò dal mio esilio sempre questo indegno stato di cose, ma consapevole che laggiù nulla cambierà, è inutile sperare ancora. Perciò ti auguro e ti consiglio davvero di riposarti, e di cercare alternative personali a questo brutto stato di cose. E anche io spero di incontrarti presto in terra iberica. Un abbraccio
Di Davide, Alle 13 aprile, 2010 11:46
Carissimi ho letto il vostro sfogo.Mi dispiace vedervi cosi'delusi.Ma avete ragione.Sono deluso ed impotente anche io.Per ora vi saluto caldamente,anche se ho intenzione di mandarvi un mio sfogo personale,ripensando alla mia vita e alle varie esperienze personali ed ideologiche nel senso positivo del termine.Un caro saluto da Mauro.
Di Anonimo, Alle 13 aprile, 2010 13:33
Carissimo,molti pensieri mi vengono in mente in questo momento.Ho letto nel tuo post qualcosa che assomiglia a un tuo lento abbandono.Hai ragione a disintossicarti,la situazione non è delle migliori.Mi auguro che presto tu possa tornare a scrivere.Della denuncia c'è sempre bisogno.Anche io attraverso un momento particolare ma le mie idee mi accompagneranno sempre.Un caro saluto da Mauro.
Di Anonimo, Alle 14 aprile, 2010 18:38
Grazie del tuo pensiero, carissimo MAURO. Un abbraccio.
Di nomadus, Alle 14 aprile, 2010 20:52
MI PERMETTO DI RIPROPORRE IL RECENTE COMMENTO DI DAVIDE CHE PER RAGIONI TECNICHE (OSCURE) NON E' RIMASTO MEMORIZZATO. Caro Nomadus, leggo il tuo commento e per quanto possa dirti che lo approvo e lo comprendo appieno, non posso non lasciarmi sfuggire un profondo moto di sconforto. Se anche tu, fautore di questo blog che a suo tempo fece scattare in me la scintilla della scrittura, e che ci diede l'occasione di farci conoscere per condividere speranze e incoraggiamenti, getti la spugna in questo modo, la cosa è proprio brutta. E lo è, non ha senso ormai nasconderlo. Io, dal mio esilio iberico, vedo le cose sicuramente diverse da come le vedi tu a Roma. Per il semplice motivo che tutto ciò che io scrivo e apprendo della mia terra natale lo faccio dal discreto schermo del pc. Quindi sono alieno al bombardamento catodico e all'ancora peggiore incontro di questi miseri figuri per la strada. Sono peraltro inserito nel terribile contesto di disastro economico che affligge in maniera molto seria questo paese qua, e ho il mio bel daffare per sopravvivere a tal disastro. Devo dire che ultimamente mi si sono aperte delle buone possibilità, dopo aver tenacemente cercato di divergere verso il settore delle energie rinnovabili, e sto lavorando affinché tutto ciò possa tradursi in lavoro vero, e tutto ciò che ne consegue. La politica e le sorti della mia madrepatria rimangono per me una passione personale, che frustrandosi sempre più ormai si sta traducendo in semplice curiosità. Non c'è nulla di così eclatante da dire ormai, se non che davvero l'Italia si è trasformata in un paese di merda, e la maggioranza degli italiani in gente abietta e meschina. Avevo davvero pensato seriamente di tornare, anche se solo temporalmente, per poi ripartire verso nuovi lidi se la situazione qua si fosse messa molto male. Avevo, per la verità, pensato anche nell'eventualità di rimanerci, magari. Per cercare nelle pieghe della società qualcosa di buono da fare. Ma devo dire che dopo questo inequivocabile risultato, ho sempre più chiaro ormai che il mio paese non è più mio, che non tornerò in un Piemonte leghista, che non ho più nulla da dire ne da fare in quella povera patria distrutta. Vedremo come andrà qua, visto che anche se politicamente non c'è un disastro inaccettabile come il nostro, le cose vanno molto male e le previsioni sono tetre. Ad ogni modo, so con certezza che il mio futuro non sarà in Italia. Sarà triste, sarà brutto, ma è così. Berlusconi ha vinto. Ha saputo conquistare le menti e gli spiriti di un popolo, o quantomeno la maggioranza di esso, facendo leva sugli istinti peggiori, mentre chi avrebbe dovuto arrestare questo processo infame, ha dimostrato appieno la sua inutilità, la sua inadeguatezza ai tempi quando non proprio una vicinanza ideologica a chi avrebbe dovuto combattere, che a molti spiriti liberi ha portato a quella disaffezione letale di cui sei vittima pure tu..Preso atto di tutto ciò, è logico che scrivere come si faceva qua per cercare di terremotare gli animi non serva più a nulla, se non a frustrarsi ancora di più, visto poi che gli accessi a questi scritti sono davvero quello che sono. Per quanto mi riguarda, se avrò voglia e motivi, scriverò ancora, ma so che sarà più per curiosità e piccolo sfogo che per altro. Come intuì nel 2006 quando me ne andai, la battaglia è persa. L'Italia e distrutta e senza speranza. È in mano alle orde berluscones e lo rimarrà a lungo. Io combatterò dal mio esilio sempre questo indegno stato di cose, ma consapevole che laggiù nulla cambierà, è inutile sperare ancora. Perciò ti auguro e ti consiglio davvero di riposarti, e di cercare alternative personali a questo brutto stato di cose. E anche io spero di incontrarti presto in terra iberica. Un abbraccio
Di nomadus, Alle 14 aprile, 2010 21:00
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