l'Antipatico

domenica 15 novembre 2009

Berlusconi & il gioco delle tre carte


La sindrome da accerchiamento sta generando nel presidente del Consiglio una sorta di continua ricerca, alquanto spasmodica, della cruna dell'ago attraverso la quale evitare il doloroso epilogo della sua carriera politica e imprenditoriale. E per la bisogna il Pifferaio di Arcore si gioca le sue tre carte. E lo fa nella bisca istituzionalizzata (ovviamente da lui) che è il Parlamento. Tre carte, tutte di non facile attuazione. La prima: il lodo Ghedini, cioè quella porcheria del ddl Gasparri-Quagliariello-Bricolo sul processo breve presentato giovedì in Senato con il benestare della Lega, che ha ottenuto l'esclusione dei reati legati al mondo dell'immigrazione dalla possibilità di beneficiare della prescrizione a due anni per ogni grado di giudizio. Per garantirsi l'approvazione, il Cavaliere sta già pensando di porre la fiducia sul provvedimento contestato non solo dall'opposizione (Casini compreso), ma anche da pezzi di maggioranza, come i parlamentari vicini al presidente della Camera Fini. La seconda: la proposta di legge costituzionale sul ritorno all'immunità parlamentare, presentata dalla Boniver alla Camera e salutata con favore da un pezzo di opposizione, l'Udc di Casini. La terza e ultima carta: ripresentare in Parlamento il lodo Alfano ma in versione legge costituzionale, in modo da venire incontro ai rilievi mossi dalla Consulta nella sentenza di bocciatura. Il punto è che in quella sentenza ce n'erano altri di rilievi, per esempio il fatto che una legge sull'immunità per le alte cariche dello Stato stride con l'articolo 3 della Costituzione sull'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Ma per il momento la cosa non emerge nelle riflessioni di chi sta valutando l'opportunità della terza carta. Il primo a sponsorizzarla è stato Casini, che in un'assemblea dell'Udc a Bari ce l'ha messa tutta per spiegare la sua nuova linea rispetto all'ex alleato Berlusconi. Dai toni duri di qualche mese fa, si è passati all'appello «ai partiti per una soluzione politica», alla ricerca della «terza via» da parte di maggioranza e opposizione «per evitare che il sistema giudiziario italiano si sfasci». Casini dice no al processo breve, ma ripesca il lodo Alfano, atteggiamento di "riavvicinamento condizionato" al premier che dice molto delle ragioni per cui ultimamente qualcuno (Tabacci) ha lasciato l'Udc per andarsene con l'Alleanza per l'Italia di Rutelli. Ad ogni modo, il "lodo Alfano bis" riscuote successo ai piani alti della maggioranza, insieme al beneplacet di un politologo vicino a Fini e alla sua fondazione FareFuturo come Alessandro Campi.
C'è molta carne al fuoco, mentre il premier resta silenzioso e sotto assedio a Palazzo Chigi dove si è trasferito da alcuni giorni dietro suggerimento dei servizi segreti (forse per via dell'allarme legato all'arresto di Mohamed Game, l'attentatore libico in azione a Milano che pare avesse collezionato informazioni su di lui e su Maroni e Bossi). Intanto a Milano da domani entra nel vivo il processo sui diritti tv Mediaset (e il Berlusca se l'è sfangata per legittimo impedimento, la Conferenza alla FAO) mentre il cammino parlamentare di tutte e tre le carte tirate fuori dal cilindro berlusconiano resta comunque in salita. La questione giustizia, con il fardello dei processi del premier, è anche la prima prova del fuoco per Bersani, neo segretario del PD. L'azzardo della maggioranza sul processo breve ha mandato gambe all'aria i propositi di confronto annunciati dal Partito Democratico tanto che il fautore delle liberalizzazioni potrebbe addirittura rivedere la strategia di non adesione al "No Berlusconi Day" convocato a Roma per il 5 dicembre da Idv, Prc e migliaia di associazioni e blogger in piazza Navona. E a scombinare il gioco delle tre carte di Berlusconi entra pure, dulcis in fundo, Roberto Saviano, che ha detto no all'offerta del centrosinistra di candidarsi governatore in Campania, ma è parte attiva nel dibattito con l'appello pubblicato su Repubblica e che ha già raccolto più di 80.000 firme (compresa la mia). «Signor presidente del Consiglio - scrive l'autore di Gomorra - io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul processo breve e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei». Più chiari di così...

4 Commenti:

  • E siamo alle solite. Berlusca gioca le sue carte, sporche e truccate, come sempre. Casini inizia a smarcarsi dalla strategia del "confronto duro", addiruttura appoggiando soluzioni di compromesso che darebbero al premier quello che vuole: non poter essere giudicato. Questa strategia dell'UDC alla fine della fiera non è nulla di nuovo, vista la natura cangiante e subdola di questo partito, che non dimentichiamoci fu fedele alleato del Pifferaio. Quello che sconforta, intristisce e demoralizza ancora una volta (ci sarà una fine a questo buonismo inconcludente e sterile?), è l'atteggiamento di marzapane del PD, questa volta personificato nel nuovo (nuovo?) segratario, il "rosso" Bersani. Nè arte nè parte, niente forma nè contenuti nelle dichiarazioni timide e spaventate della grande forza riformista italiana! Solite divisioni anche sulla manifestazione, a cui parteciperanno i soliti incazzatissimi dipietristi, grillisti e veterocomunisti, ma NON il Pd, almeno ufficialmente. Dico così dato che in piazza ci sarà pieno di aderenti al partito, ma senza l'appoggio della direzione, ANCORA UNA VOLTA. E quindi, ancora una volta, le stesse cose, la stessa divisione e atomizzazione dell'opposizione, per perpetuare un'identità perduta, e che pare non più ritrovabile, se si continua così! LA Binetti? Cacciata? MA và là! Cosa mi dici mai? Un pò di irritazione quando ce la si ritrova agguerrita conservatrice mentre -dolorante per il cilicio che le sfregia le carni- vota contro leggi proposte dal suo partito, e poi voilá!! Tutto di nuovo nel cassetto, nel dimenticatoio, fino alla prossima votazione contro, alla prossima esternazione contro i gay, l'aborto, l'eutanasia, il testamento biologico o quello che ci sarà sul piatto... Perdonatemi, ma proprio non riesco a vedere uno spettro di novità, di coraggio, di spirito combattivo in questa opposizione del Pd, che inizia davvero a stancarmi e a farmi pensare che da quella parte non arriverà mai una soluzione al berlusconismo. Non ci resta che confidare nella gente, in questa manifestazione, in un miracolo che faccia scomparire il ducetto nella soffitta della storia. Ma che tristezza dover avere un'opposizione di siffatta pasta...

    Di Blogger Davide, Alle 16 novembre, 2009 14:03  

  • Come darti torto, carissimo DAVIDE! Personalmente prima del congresso del PD avevo scritto prevedendo la vittoria di Bersani, auspicando un'accelerata del percorso riformista del principale partito di opposizione. Ero altresì conscio che l'ex ministro del governo Prodi non rappresentava di certo il nuovo in politica, ma almeno speravo in qualcosa che non somigliasse ad un inciucio o ad un rallentamento nel percorso all'alternativa nei confronti di Berlusconi. A volte mi crogiolo troppo nelle speranze e negli auspici, forse spero sempre che avvenga un qualche miracolo che porti questo nostro bistrattato Paese fuori dalla nefasta e mortale influenza del Pifferaio di Arcore e dei suoi accoliti. Speranze e auspici che, debbo dire francamente, naufragano miseramente di fronte all'assuefazione e all'immobilismo di quei soggetti politici dei quali troope volte ci siamo fidati nella delega a rappresentarci. Hai ragione tu, non ci resta che confidare nella gente, quella come noi che ancora ha la forza per sognare e per lottare, che ha voglia di scendere in piazza e far sentire la propria voce arrabbiata e mai timida, cercando di coinvolgere quante più persone è possibile anche attraverso questo blog. Non mi stancherò mai (anche grazie soprattutto al tuo aiuto) di perseguire lo scopo principale che mi sono prefisso da quattro anni a questa parte (da quando ho aperto questa piattaforma e quella di TPI-BACK): quello di poter vivere in un Paese giusto, civile, democratico e finalmente liberato da quella orrenda metastasi di nome Silvio. Carissimo DAVIDE, ancora grazie per la tua amicizia. Un affettuoso abbraccio fraterno da Nomadus.

    Di Blogger nomadus, Alle 16 novembre, 2009 15:45  

  • Buongiorno.Avete ragione.Questa è una opposizione divisa che non incide nè sul piano morale nè su quello sociale.Vedi il precariato e la gente che non arriva alla fine del mese con il proprio stipendio.MAURO.

    Di Anonymous Anonimo, Alle 17 novembre, 2009 07:06  

  • Più che un'opposizione divisa, carissimo MAURO, questa è un'opposizione pressocchà impalpabile, leggera, anestetizzante, quasi compiaciuta della propria incapacità di svolgere il compito loro demandato. Ogni tanto ci sono avvisaglie di cambiamenti, di accelerazioni, ma poi tutto ritorna nell'alveo della inconcludenza e della rassegnazione. Ma a tutto questo dovremmo opporci noi, carissimo, inducendo chi passa di qui a fare qualcosa di sinistra o almeno a dire qualcosa di sinistra. Evitando che la stragrande maggioranza degli italiani rimanga alla finestra a guardare il Pifferaio fare scempio del nostro Paese. Un affettuoso saluto e un abbraccio.

    Di Blogger nomadus, Alle 17 novembre, 2009 09:57  

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