l'Antipatico

mercoledì 5 agosto 2009

se non è zuppa è pan bagnato


Il cambio di direzione a Libero non ha certo portato evidenti sconvolgimenti editoriali. Gianluigi Paragone (direttore pro-tempore al posto del milionario Feltri, in attesa dell'arrivo dell'antipatico per antonomasia Maurizio Belpietro nominato oggi dagli Angelucci con un compenso di 5 milioni all'anno manco fosse Kakà...) ha scritto il suo editoriale dedicandolo alla sortita della figlia del premier, Barbara, che ha concesso un'intervista a Vanity Fair non molto gradita, credo, dal paparino. Il titolo di Paragone, poi, non si discosta molto da quelli usati da Feltri: "Mi manda mammà" facendo intendere che dietro a tutto c'è la mano di Veronica, ispiratrice del pensiero della figlia. L'estratto dell'articolo del direttore di Libero la dice lunga: "I figli sono della mamma. Silvio Berlusconi amaramente ieri ne ha dovuto prendere atto. L'intervista della figlia Barbara al settimanale Vanity Fair sta a metà strada tra il predicozzo e l'avvertimento. Anche se poi in serata arriva la precisazione. Intanto però l'incendio era stato appiccato. Forte degli studi in filosofia, la figlia di Veronica vuole volare alto ma finisce per colpire in basso, sotto la cintura. Chissà come ci sguazzeranno ora quelli di Repubblica e dell'Espresso (che tra l'altro sono i competitor editoriali della berlusconiana Mondadori...), i quali non vedevano l'ora di trovare, dopo Veronica, un'altra donna di famiglia pronta a legnare sui denti il presidente del Consiglio. L'hanno trovata. Bella tipa, questa Barbara". E io direi, bel tipo questo Paragone che non ha nulla da invidiare al suo predecessore, sia nello stile che nei contenuti degli scritti e pure nei titoli strombazzati per attirare l'attenzione del lettore distratto da tette e chiappe al vento, immagini tipiche della stagione estiva sotto l'ombrellone. In buona sostanza, a Libero non è proprio cambiato niente (e credo che nulla cambierà con l'arrivo di Belpietro, anzi potrà solo peggiorare): via Feltri dentro il suo clone, che tra parentesi costa dieci volte meno. Questo è quanto ci offre oggi il panorama editoriale, appiattito e prono rispetto alle posizioni e al pensiero del Pifferaio di Arcore. Un bel quadretto, non c'è che dire. Idilliaco, magnifico. Meglio di così...

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