Veltroni, la forza delle idee (e del cambiamento)
Lo diciamo subito, senza se e senza ma. Noi ci fidiamo di Walter Veltroni e di quelle che sono le sue idee sulla nuova Italia e sul cambiamento radicale di fare politica nell'interesse della gente e degli elettori, non di chi è eletto. Il suo discorso all'assemblea costituente del Partito Democratico di ieri a Roma, al Palafiera, è stato chiaro, incisivo ed esaustivo. Dodici punti programmatici per governare l'Italia, temi e ricette per guarire dal mal di politica, soluzioni reali per i problemi endemici della nostra società, a cominciare dai giovani e dalla lotta al precariato, dai salari più alti per finire alle case con un affitto più equo e abbordabile. Senza dimenticare le donne (l'investimento sul lavoro femminile è stato uno dei passaggi più applauditi del suo discorso) nè la lotta per una giustizia più giusta (più fondi per le forze dell'ordine e certezza della pena), ma anche meno tasse e più infrastrutture ed energia alternativa. Praticamente una fotografia limpida e a colori dell'Italia così come dovrebbe essere, così come la vorremmo, come forse sarebbe stata se non ci fossero stati i sette anni del caimano. Veltroni ha messo a fuoco, con l'obbiettivo della sua macchina elettorale, il cuore dell'azione politica e sociale da intraprendere in caso di vittoria alle elezioni del 13 e 14 aprile. Un'azione importante eppure faticosa ed impegnativa, che non potrà tralasciare o dimenticare impegni e promesse nei confronti degli elettori e soprattutto di quei giovani (e sono tanti) che ieri erano all'Assemblea e lo guardavano (e lo applaudivano convinti) con gli occhi iniettati di speranza e di fiducia, occhi trasparenti e dolci di chi chiede un atto di giustizia e di coerenza per poter vivere in una società migliore e progressista, per potersi costruire una famiglia senza remore nè paure, con la convinzione che questa è la strada giusta da intraprendere e che questa dovrà essere l'Italia che vogliamo. E che ce la possiamo fare.
2 Commenti:
Buongiorno.Indipendentemente da come vada il 14 aprile,in un certo senso,Veltroni ha già vinto perchè la sua scelta di andare da soli,ha provocato finalmente una semplificazione del quadro politico italiano.La scelta di Casini di rompere con Berlusconi ne è una prova.Adesso aspettiamo fiduciosi le elezioni.MAURO.
Di Anonimo, Alle 18 febbraio, 2008 09:23
Buongiorno a te, caro MAURO. In effetti la scelta di Veltroni di non costruire un'altra "arca di Noè" per imbarcare politici dell'ultimo minuto è premiante e credo che ne vedremo gli effetti positivi il 14 aprile. E non mi sembra che il programma di Walter sia scopiazzato da quello del centrodestra come dice (senza vergogna) il portavoce del caimano, Paolo Bonaiuti.
Di nomadus, Alle 18 febbraio, 2008 12:50
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