l'Antipatico

martedì 5 febbraio 2008

Veltroni come i Giants e Obama


Abbiamo letto oggi il bell'articolo di prima pagina su la Repubblica a firma di Concita De Gregorio, dal titolo "Veltroni. Vinceremo da soli" nel quale la giornalista raccoglie, durante un viaggio in treno da Roma a Firenze, le confidenze, le speranze e i riferimenti sportivi e politici del segretario del Partito Democratico Walter Veltroni. Nelle parole del sindaco di Roma (che esterna la sua intenzione di dimettersi dalla carica di primo cittadino) leggiamo tutta l'amarezza e la delusione per quella che lui definisce una occasione mancata, quella cioè di non aver voluto (da parte delle truppe berlusconiane, ovviamente) un governo di transizione, giusto per varare una nuova legge elettorale e andare alle urne magari a giugno e non adesso tra due mesi. Tra le altre cose, Veltroni sottolinea (con una punta di sarcasmo mista a rabbia) come la sua delegazione sia stata ricevuta, da Franco Marini durante questi tre giorni di consultazioni, addirittura come ventisettesima, facendo intendere che questa scandalosa frammentazione partitica e politica sia un pò il cuore della metastasi italiana, dove l'antipolitica è figlia diretta e legittima di questo stato delle cose, di questo accorpamento selvaggio e demagogico di sigle di partitini e di voltagabbana dell'ultimo minuto. Parlando delle prossime, inevitabili, elezioni di metà aprile, il leader del PD invita a non sottovalutare la possibilità di una vittoria (imprevista) del suo partito, un pò riferendosi all'umore e alle previsioni di questi giorni, un pò riferendosi a Barack Obama, che fino a pochi mesi fa era un perfetto senatore semisconosciuto ed ora corre (con buone possibilità di vittoria) per la poltrona di presidente degli Stati Uniti. O come i Giants, la squadra di football americano che ha vinto (a sorpresa) la gara del Superbowl contro i favoritissimi Patriots (che non perdevano da 18 gare consecutive), creando così una simmetria ideale di previsioni tra quello che è successo (e che sta succedendo) in America e quello che potrebbe accadere nel nostro Paese ad aprile. Non bisogna dare, quindi, per scontata una vittoria del centrodestra (uno schieramento formato da una dozzina e più di partiti e partitini, da Fini a Giovanardi, da Storace a De Gregorio, da Mastella alla Mussolini...) ma anzi, l'ottimismo di Veltroni è più che condivisibile, considerato soprattutto (a nostro avviso) che per gli elettori italiani il Partito Democratico (e il relativo programma di governo) rappresenterà la vera, unica novità nel panorama politico nazionale degli ultimi anni. Senza restyling di sorta nè cavalli di ritorno, o vecchi ronzini da macello...

2 Commenti:

  • Carissimo,il parallelismo tra Obama e Veltroni lo trovo pertinente e anche molto appropriato secondo i nostri desideri.Il Partito Democratico rappresenta l'unica novità nel panorama politico italiano.La scelta di correre da soli,anche se potrebbe sembrare azzardata,meriterebbe di essere premiata dagli italiani.Questo,almeno,è il mio augurio.MAURO.

    Di Anonymous Anonimo, Alle 05 febbraio, 2008 13:07  

  • Mai come in questo caso il vecchio adagio "meglio soli che male accompagnati" può essere mutuato per Veltroni e il Partito Democratico. Non è azzardato pensare che disfarsi di "zavorre" politiche (come purtroppo ce n'erano nella compagine prodiana) possa fare bene alla causa veltroniana. Che poi l'elettorato italiano possa premiare il PD è anche il mio auspicio, caro MAURO, oltre che il tuo.

    Di Blogger nomadus, Alle 05 febbraio, 2008 13:24  

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