un autogoal per il centrosinistra
Abbiamo trascorso gli ultimi tre giorni, dall'apertura ufficiale della crisi con le dimissioni di Mastella, a rimuginare e a cercare di capire (se e dove è possibile) le ragioni più o meno recondite e sfuggenti di questa crisi di governo. Dobbiamo sottolineare, con onestà, che alcuni sinistri scricchiolii nella compagine governativa li avevamo avvertiti anche nel periodo delle votazioni al Senato, quando si dovevano votare gli emendamenti alla Legge Finanziaria, ma la vittoria finale di Prodi e la conseguente sconfitta (bruciante) del cavaliere, che aveva cercato in tutti i modi più o meno leciti di far cadere il governo, ci avevano rincuorati e risollevati nell'umore. Avevamo la netta sensazione che lo scampato pericolo avesse potuto rinsaldare e cementare di nuovo la maggioranza del centrosinistra. A nostro modesto avviso, bisognava fiutare il pericolo, costante e subdolo, rappresentato dalle "sirene" ammaliatrici della combriccola del caimano, sempre pronte ad offrire (ad alcuni rappresentanti del centrosinistra un pò incerti e un pò propensi al "peccato") qualche "spogliarello" provocante e ammiccante (magari della Carfagna...) per indurre in tentazione e far scavalcare lo steccato ai più deboli (di cuore) e permettere così al centrodestra di poter contare sulla maggioranza dei numeri a Palazzo Madama. Quando sembrava che il canto delle "sirene" rimanesse inascoltato, ecco a sorpresa materializzarsi la nuova Maga Circe del 2008, nelle abbondanti e un pò flaccide fattezze di Clemente Mastella, da Ceppaloni. Il quale, con una deviazione alla Comunardo Niccolai (eroico difensore del Cagliari dello scudetto, 1970), metteva di testa (un pò matta), nella rete sguarnita del centrosinistra, il pallone del più classico degli autogoal, facendo esultare così a squarciagola (oltre che Galliani) anche l'omino di Arcore, che certo non si aspettava un regalo di questo genere, soprattutto in un periodo in cui nel suo spogliatoio (politico) regnavano malumori, nervosismi e attacchi di protagonismo. Ecco, con questa autorete, tutto il cammino calcistico-politico della squadra del centrosinistra era stato vanificato. Le vittorie in trasferta sui campi del risanamento dei conti pubblici, della ridistribuzione del reddito, del deficit, dell'avanzo primario sono state annullate, azzerate, cancellate definitivamente da questa improvvida "testata" del ras di Ceppaloni, il quale non vedeva l'ora di cambiare casacca per poter giocare (profumatamente pagato) nella squadra del centrodestra, nell'ormai prossimo campionato della politica italiana.
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