Berlusconi e le assoluzioni "pilotate"...
Le famose leggi "ad personam" che il cavaliere si costruì su misura (come un abito sartoriale di Caraceni, il suo preferito) appena prese il potere nel 2001, tornano oggi alla ribalta con la sentenza della prima sezione penale del Tribunale di Milano (presidente Antonella Bertoja) che dichiara "non colpevole" sua emittenza perchè "il fatto non è più previsto dalla legge come reato" grazie alla depenalizzazione che il falso in bilancio ebbe nel gennaio 2002, con la meritoria e rapidissima "opera" del decreto lampo dell'allora ministro di Grazia e Giustizia (si chiamava ancora così) Roberto Castelli, proprio lo stesso che, con la sua faccia da pirla, oggi pontifica nelle trasmissioni tv sulle ragioni della caduta del governo Prodi, le ambiguità della sinistra e amenità del genere, ricordando anche che la magistratura attuale è schierata, liberticida, toghe rosse, bla bla bla...Sua emittenza, ovviamente, dall'alto (si fa per dire...) della sua magnanimità saprà ricompensare l'ex ministro leghista con un bel regalino, se si dovesse verificare la sciagurata ipotesi (stiamo facendo le corna e ci stiamo toccando...) di un ritorno al potere delle truppe berlusconiane. Castelli è sempre prono e genuflesso, incline alla lucidatura delle scarpe di coccodrillo del cavaliere con la sua lingua verde (i leghisti hanno tutto verde...) e non disdegna nemmeno lavori di bassa manovalanza (pulitura della moquette di villa San Martino, ripristino degli sciacquoni dei w.c. di Villa Certosa, etc...) pur di poter restare al fianco di sua emittenza, pronto ad occupare qualsivoglia poltrona di potere appena possibile. Tornando alla sentenza "già scritta" di oggi, la Corte ha impiegato cinque minuti di camera di consiglio per deliberare. Era più opportuno rimanere in aula a questo punto: si evitava anche la fatica di alzarsi dalla sedia, di andare e tornare. Il pubblico ministero Ilda Boccassini aveva chiesto l'assoluzione per intervenuta prescrizione, ma il Tribunale ha deciso di accogliere la tesi difensiva di Niccolò Ghedini (avvocato di fiducia del cavaliere insieme a Gaetano Pecorella) che invocava appunto la depenalizzazione del falso in bilancio e il proscioglimento totale del suo assistito. Così è stato. Così era scritto. Morbida lex, sed lex...
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page