il "diktat" del cavaliere, attendere per vedere
Non è la prima volta che assistiamo a un diktat berlusconiano (è rimasto alla storia quello "bulgaro" del 2002) nei confronti di qualcuno, men che meno nei confronti dell'irrequieto e indomito Pier Ferdinando Casini, uno che ultimamente ha problemi con la pressione arteriosa (e si nota...) e che mostra insofferenza e nervosismo. Dicevamo che il cavaliere oramai non è nuovo a queste "imposizioni" senza sconti, a queste dure condizioni non negoziabili, a questi ripetuti aut aut. Ieri lo ha detto chiaro e tondo al leader UDC: o accetti le mie condizioni (il famoso restyling del "Partito della libertà" che ora si chiama "il Popolo della Libertà" con FI e AN sotto lo stesso tetto, la Lega "federata" e l'UDC nella stessa parrocchia) o sei fuori dalla coalizione. Si dice che questa condizione il cavaliere l'abbia dettata al telefono a Casini, suscitandone una legittima e condivisibile rabbia personale e politica, nella forma e nella sostanza. Nella forma con un bel pernacchio al telefono, nella sostanza facendo intendere che lui non vuole soggiacere alle imposizioni napoleoniche del capo del centrodestra, anzi, vuole il suo spazio e rivendica le sue connotazioni e aspirazioni da nuovo leader (non sappiamo di che, ma fa niente) e vuole che gli si porti più rispetto, non è mica un pivello alle prime armi in politica! Questa situazione di conflitto interno, di frizione tra le parti nel centrodestra arriva, in modo curioso ed inaspettato, nel momento in cui (dall'altra parte) Walter Veltroni sta mettendo a punto la sua nuova macchina elettorale, dopo aver confermato che il suo Partito Democratico "correrà" da solo, sia alla Camera che al Senato. Crediamo che il sindaco di Roma (quasi ex oramai) non si aspettasse un tipo di "regalo" pre elettorale come questa diatriba interna berlusco-casiniana, tutt'altro. La sua calma olimpica, rapportata agli screzi e ai nervosismi isterici dei componenti del centrodestra, gli consente di aumentare e rafforzare il consenso popolare che già riscuote se non altro per aver dato vita ad una nuova realtà politica, ad un progetto vero e lineare, con uomini e idee, e non ad un "maquillage" di maniera, come ha giustamente definito l'operazione camaleontica del caimano. Lo scontro che si preannuncia tra Casini e il nuovo "trio Medusa" Berlusconi-Fini-Bossi ci sembra inevitabile e duro, con evidenti e probabili riflessi politici anche in ambito regionale (ad esempio Casini in Sicilia vuole candidare Cuffaro mentre Berlusconi sceglie Miccichè) che potrebbero riservare sorprese e capovolgimenti di fronte, anche a beneficio del segretario del Partito Democratico. Attenderemo e poi vedremo. La campagna primaverile berlusconica (simil napoleonica) è già iniziata. Sotto a chi tocca.
2 Commenti:
Carissimo,� vero.Avevano sempre accusato il centrosinistra di essere un'armata brancaleone,mentre,invece,adesso il PD ha fatto una scelta lineare,coraggiosa e precisa.Dall'altra parte,il pdl sembra che comprenda oltre a FI,AN,anche Dini,Mastella,il PRI di Nucara,la Mussolini etc,MAURO
Di Anonimo, Alle 09 febbraio, 2008 12:40
Una bella "Arca di Noè" sembra questo partito del "Popolo della Libertà" come pomposamente l'ha chiamato il cavaliere. Una scialuppa di salvataggio offerta ai cosiddetti "nanetti" del centrodestra, a quei partitini e omini destinati ad inevitabile estinzione politica, che "la tempesta tropicale" del Partito Democratico pareva destinato a spazzare via. Certo, la "navigazione" nelle acque limacciose della presente campagna elettorale non sarà comunque una passeggiata di salute per l'armata (Brancaleone?) berlusconiana...
Di nomadus, Alle 09 febbraio, 2008 13:10
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