l'Antipatico

sabato 11 dicembre 2010

una piazza che fa (ancora) battere il cuore




Torno a scrivere su questo blog dopo una lunga e voluta pausa di circa tre settimane. Ero alquanto stufo di discettare ogni volta del Pifferaio e delle sue nefandezze, delle sue continue promesse e delle altrettanto certificate menzogne. Non avevo stimolo alcuno nel cercare una qualsiasi motivazione cerebrale tale da indurmi a scrivere qualcosa di sensato e di sentito. Oggi, finalmente, assistendo in diretta alla manifestazione di piazza San Giovanni mi è tornata la voglia irrefrenabile di comunicare a quei pochi lettori di questo blog (che proprio in questi giorni compirà 5 anni) la mia ritrovata voglia di credere ancora in un'Italia che può finalmente cambiare. Ascoltando le parole dette da Bersani, dal palco della piazza più rossa che Roma abbia mai conosciuto nella sua millenaria storia, mi sono rinfrancato e per un attimo ho capito che il mio cuore di vecchio appassionato di politica (quella vera) è tornato a battere. Forse proprio grazie a piazza San Giovanni e a quella moltitudine di persone che oggi l'affollavano. Oggi, era ora, il Partito Democratico ha fatto sentire forte e chiara la sua voce. Ha detto, senza mezzi termini, che Berlusconi deve andarsene a casa (scelga lui in quale delle sue venti vorrà andare). Ha detto basta al partito di governo del malaffare e del disfattismo, altro che partito dell'amore. Piazza San Giovanni si è riempita di donne e di uomini che hanno testimoniato il proprio sdegno nei confronti di un esecutivo che ha portato il Paese alla paralisi, allo sfascio. E per questo motivo il popolo della piazza rossa romana ha chiesto a gran voce le dimissioni del Pifferaio di Arcore. Questo pomeriggio i lavoratori, i commercianti, i piccoli imprenditori, i pensionati, gli studenti (gomito a gomito) hanno indicato a mister Bunga-Bunga la strada di casa invocando, nel contempo, una stagione nuova, fatta di cooperazione istituzionale, di pace sociale, di sviluppo e redistribuzione del reddito e della ricchezza. Da questa legittima indicazione del popolo di San Giovanni (per voce del segretario del PD) è nata anche una sfida dalla quale dipende inevitabilmente il futuro del nostro Paese e della nostra democrazia. E questa sfida il Partito Democratico è pronto a raccoglierla da protagonista, ben conscio della propria forza e del proprio compito storico, che poi è quello di unire le culture riformiste e democratiche. Ormai il tempo è scaduto, non si può più indugiare e bisogna quindi agire con risolutezza. Finalmente il modello di gestione del potere personalistico e populista incarnato da Berlusconi sta andando a farsi fottere. Finalmente si sta sciogliendo come neve al sole quel sistema di comando padronale (oserei dire più peronista che leaderista) che non è mai stato interessato a risolvere i problemi, ma solo a raccogliere il facile e immediato consenso popolare. Stiamo vivendo giorni di grande tensione che rischia di travolgere tutto. L'approssimarsi del voto di fiducia del 14 dicembre e il relativo e vergognoso mercato delle vacche (come l'ha giustamente definito Di Pietro) sta rinfocolando il rogo dell'antipolitica e sta generando forme di individualismo estremo. Siamo ormai prossimi ad una deriva che mette a rischio i cardini dello Stato unitario, che mina nelle fondamenta i principi di coesione e di solidarismo che stanno alla base di qualunque patto sociale. Il maggior pericolo, nel panorama socioculturale italiano, è quello di perdere definitivamente la nozione di bene comune (come ha giustamente evidenziato il Censis). L'Italia è un Paese ormai appiattito, stanco, deluso, apatico. E di questo dobbiamo ringraziare calorosamente Berlusconi. Grazie a lui, e al suo dissennato operato, l'Italia sta perdendo quella consistenza di sistema che finora aveva cementato lo Stato unitario e solidale. Grazie al Pifferaio di Arcore siamo diventati un popolo di individui che si guardano l'ombelico, non interessati ad altro se non all'orticello di casa propria. Credo sia arrivata l'ora improcrastinabile per uno scatto (spero non tardivo) d'orgoglio nazionale. Per riprenderci da questo vergognoso e degradante avvitamento sociale occorrerà coniugare una grande visione nazionale ad una specifica azione sul territorio. Sarà necessario rimuovere quel grumo di potere autoreferenziale (provocato dall'avvento del berlusconismo) che impedisce ogni riforma. Sarà inevitabile riportare i temi della coesione economica al centro dell'agenda pubblica. Sarà indispensabile consolidare gli strumenti di partecipazione popolare che partono dal basso, promuovendo una più salda riaffermazione del patto unitario. Scusatemi, cari lettori, se ho scritto questo post quasi fossi un sindacalista, ma la manifestazione di oggi a piazza San Giovanni mi ha ridato un'energia insospettabile, che temevo aver persa definitivamente. Spero di contagiare qualcuno...

4 Commenti:

  • Condivido.
    Una cosa mi ha colpito : tanti GIOVANI ! E fa niente se domani scriveranno che in piazza c'erano i 4 pensionati della Cgil.
    Purtroppo la manifestazione è OSCURATA dalle Televisioni.
    La piazza era gremita.
    La differenza è che i raduni berlusconiani occupano la (sua) TV. La manifestazione del 2007 contro Prodi andò in diretta sul Tg-5, Tg-2-speciale, Fede trasmise più volte il discorso integrale....i Tg aprirono con grandi riprese dall'alto,gioia e sorrisi.

    Di Anonymous Anonimo, Alle 11 dicembre, 2010 19:41  

  • Grazie del tuo intervento, caro anonimo commentatore.

    Di Blogger nomadus, Alle 11 dicembre, 2010 23:10  

  • Auguri per i cinque anni.Ottimo post.Questione morale,giustizia sociale e coesione nazionale dovrebbero essere i punti qualificanti per una seria alternativa al berlusconismo.Un caro saluto da Mauro.

    Di Anonymous Anonimo, Alle 12 dicembre, 2010 14:15  

  • Grazie per gli auguri riferiti ai 5 anni di questo blog (aperto il 25 dicembre 2005). Il successo personale dell'avventura nella blogosfera lo devo condividere con te, carissimo MAURO, che sei stato il primo lettore e il primo commentatore, molto prima di ROSSAURA e DAVIDE che naturalmente saluto e ringrazio con un forte abbraccio e con immutata stima e simpatia.

    Di Blogger nomadus, Alle 12 dicembre, 2010 14:46  

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