l'Antipatico

venerdì 21 maggio 2010

si è svegliato il mastino (bergamasco)




A leggere questa mattina l'editoriale firmato da Vittorio Feltri su il Giornale quasi mi è venuto un coccolone (per i residenti fuori dal Grande Raccordo Anulare di Roma dicesi coccolone una specie di infarto). Non ci volevo credere: strabuzzavo gli occhi e mi rituffavo nella lettura. Dicevo tra me e me che non era possibile che l'occhialuto bergamasco potesse scrivere siffatte cose. Ma alla fine ho dovuto cedere di fronte all'evidenza e la prova provata che anche uno dei lecchini di Silvio Berlusconi si era oltremodo stancato di leccare senza cavare un ragno dal buco (attenzione, dicesi buco in senso metaforico; non prendete tutto alla lettera...) l'ho avuta appunto con l'articolo di fondo del direttore del quotidiano di casa Berlusconi: questo (http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=RQKEM). Finita la lettura del pezzo mi sono chiesto quale celeste apparizione si fosse appalesata dinanzi agli occhi di Feltri per indurlo così drasticamente ad un feroce attacco nei riguardi del suo padrone riconosciuto, quello che non gli lancia semplicemente un osso ma che lo ricopre annualmente di fior di milioni di euro per le sue apprezzate (dal Cavaliere s'intende) gesta giornalistiche. Non mi sono dato una risposta (non è che poi me ne freghi un granchè) ma devo dire che l'uscita editoriale di questa mattina di Feltri mi ha piacevolmente sorpreso. Invero ero rimasto anche un pò sorpreso per il suo imbarazzato silenzio all'indomani dell'attacco altrettanto violento (ma intellettualmente efficace) sferrato dal direttore di Repubblica contro la legge bavaglio sulle intercettazioni (di cui potete leggere qui, http://www.rosarossaonline.it/dettaglio.php?id=4668); ritenevo (erroneamente) che Feltri non si curasse di Ezio Mauro e dei suoi editoriali contro il Pifferaio di Arcore ma che volesse continuare a portare fieno in cascina attraverso i suoi titoloni (oramai straconosciuti) diretti un giorno contro il PD e un giorno contro Di Pietro, anche grazie all'ineffabile solerzia dei suoi due rottweiler della carta stampata che rispondono ai nomi di Porro e Sallusti. Invece anche il sonno dei giusti (si fa per dire) ha portato al risveglio del mastino bergamasco che una volta tanto riesco a leggere senza dover andare di corsa in bagno, portandomi ovviamente dietro il quotidiano per l'uso che ne dovevo fare. Meglio così. Ad maiora.

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