il beneficio (e l'elogio) del dubbio
Alla vigilia dell'ultimo giorno del primo decennio del terzo millennio mi viene da scrivere circa un sostantivo che personalmente ho sempre espresso (tra me e me) ogni qualvolta si è verificato un fatto, un avvenimento che ha fatto da contorno a un personaggio politico, qualunque esso sia. Il dubbio. Il dubbio è la parola di questo 2009. Il dubbio è lo strumento del futuribile, è la preferenza dell’uomo libero che, posto di fronte alla scelta tra una risposta e una domanda, sta dalla parte della domanda. Del punto interrogativo, del diritto di non sentirsi ancora arrivati ma in cammino. In un costante, perenne, indefinito cammino, che è poi l’unico destino dell’umanità, il senso stesso del viaggio dell’uomo. Per dirla come Fabrizio De Andrè, infatti: «Il senso del viaggio è viaggiare».
È attraverso il dubbio che l’uomo introduce nella storia il valore mai deterministico del cuore. È con il dubbio come speranza e come motore immobile che l’uomo, ogni uomo, può sentire vibrare le parole di Erasmo da Rotterdam: «Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perchè fosse tutto meno triste. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure esisterebbe. La vita umana non è altro che un gioco della follia. Il cuore ha sempre ragione».
Ma il dubbio, in verità, non è solo passione e sentimento.
Il dubbio è, in chiave cartesiana, l’unico modo ragionevole di porsi di fronte ai fenomeni della vita e, quindi, della politica. Ponendosi le domande non solo è possibile intraprendere il cammino fantastico della vita e della passione, ma è possibile anche capire meglio il mondo, superare il passato, fare dei passi avanti. Come quello sulla luna: magari piccolo per un uomo ma assolutamente fondamentale per l’umanità. Ogni slancio, ogni conquista è frutto del dubbio, di una domanda, della curiosità. Il saggio, infatti, è la persona che invita a dubitare, a non accontentarsi. E' colui che sa di non sapere, ed è anche colui, per dirla con le parole di Ortega y Gasset, che se insegna «insegna anche a dubitare di ciò che insegna». Perché il saggio sa che non basta salire sulle spalle dei giganti, bisogna poi guardare in ogni direzione possibile, senza troppe regole, senza limitazioni alla vista e allo sguardo.
Il dubbio è il motore delle scoperte. È la chiave attraverso la quale gli scrittori immaginano mondi diversi, con regole diverse, e inventano così storie fantastiche e sogni adatti per le notti di ciascuno.
È anche lo strumento attraverso il quale lo scienziato scopre un modo nuovo di curare e assistere, di lenire le ferite e rendere tutto più facile. È, il dubbio, il mezzo con cui un politico può affrontare i problemi in maniera inedita. Arrivando così a prospettare soluzioni innovative, inusuali, magari rivoluzionarie. Sicuramente portatrici di futuro, l’unica direzione verso la quale la politica può andare per avere un senso.
O il politico ha il coraggio di portare il fuoco di Prometeo e di sfidare le regole del gioco (lo status quo) e di assumersi un rischio, oppure la politica non ha alcun senso, non è responsabilità, non è cambiamento ma solo becera assunzione di poteri personali. Ma per diventare Prometeo il politico deve porsi il dubbio, non accontentarsi, non trincerarsi dietro il racconto di stantie identità, non accettare il mondo per così come è, i problemi per così come sono. Il politico deve essere come il Corto Maltese descritto da Hugo Pratt: un eroe sempre in cerca di una nuova ballata del mare. Un uomo che guarda sempre più in là, sempre pronto a partire per un viaggio ulteriore sapendo che la varietà e le possibilità del mondo e dell’intelletto umano non finiscono qui, non sono solo lasciti del passato, normalità piatte e senza avventura. Il dubbio è quindi sempre un metodo per la ricerca della verità, intesa come comprensione, come interpretazione convincente della realtà. «La fede nella verità comincia con il dubbio in tutte le verità credute sino a quel momento», affermava Nietzsche. Per arrivare nei lontani territori del vero bisogna, in reraltà, sempre mettere tutto in discussione e mettersi personalmente in discussione. Perché solo smarrendo il senso originario è possibile riuscire a dare un senso alle cose. Anche a questa storia, come sostiene non tanto Pierluigi Bersani, quanto Vasco Rossi. Certo, questa storia, la vita, forse, un senso non ce l’ha. Ma l’importante è comunque cercarlo, inventarlo, andare avanti. Avere l’entusiasmo per creare e la fiducia per farlo insieme, oltre all'energia per cambiare le carte in tavola. E soprattutto la curiosità per dubitare sempre. Ed essere così un Paese destinato a fare futuro, non ad accontentarsi di un passato che tarda a finire. Ecco un augurio che mi sento di fare all’Italia per il 2010.
L'augurio di diventare un Paese che sa accogliere, perché il dubbio non è paura.
L'augurio di diventare un Paese che richiama i suoi giovani, perché il dubbio non è se restare, ma avere un motivo per tornare.
L'augurio di diventare un Paese che investe nelle nuove tecnologie, perché il dubbio è la ricerca del progresso.
L'augurio di riformare un Paese bloccato, perché il dubbio è dinamica e movimento.
L'augurio di diventare un Paese wired, perché il dubbio non è mai preclusione ma costante connessione. «Abbi dubbi» cantava Edoardo Bennato: perché la curiosità, insieme all’amore, sono le uniche forze che danno un senso alla storia dell’uomo. AUGURI.
2 Commenti:
Buonasera carissimo.Ho visto che hai lavorato fino all'ultimo.Questo post oltre che bello,è anche molto difficile.E'un post che ha una forte impronta filosofica.Ci induce ad interrogarci sulla nostra esistenza.Complimenti ed auguri.MAURO.
Di Anonimo, Alle 31 dicembre, 2009 15:31
Ogni volta che mi ricopri di complimenti, carissimo MAURO, riesci ad imbarazzarmi. piacevolmente, ma pur sempre ad imbarazzarmi. Grazie comunque di cuore per quello che mi scrivi e tanti auguri per uno splendido 2010 a te e alla tua bellissima famiglia. AUGURONI!!!
Di nomadus, Alle 31 dicembre, 2009 18:56
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