Scalfari & Bocca, due signori del giornalismo
Questa domenica sono rimasto letteralmente affascinato dalla lettura di due straordinari pezzi di giornalismo: il primo è l'editoriale che Eugenio Scalfari ha dedicato al Caimano (http://rassegnastampa.formez.it/rassegnaStampaView2.php?id=180360) e il secondo è l'intervista che Giorgio Bocca ha concesso allo scrittore e critico letterario Oreste Pivetta (http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=NMGW3). Leggendo quello che hanno da dire i due decani e signori del giornalismo italiano sono rimasto realmente colpito dall'unanimità di giudizio sullo sfacelo, pauroso e irreversibile, al quale la scriteriata condotta politica e personale del Pifferaio di Arcore ci sta conducendo. Posso modestamente aggiungere che buona parte del pensiero di Scalfari e di Bocca è stato sempre coerentemente portato avanti da chi vi scrive e soprattutto nell'ultimo periodo grazie alla preziosa e intelligente collaborazione del mio amico DAVIDE. Credo sia sufficiente questa personale sottolineatura per far capire ai lettori di questo blog quanta passione politica, intellettuale, sociale e morale metta in tutto ciò che scrive chi da quattro anni (costantemente e coerentemente) invita le coscienze di questo Paese, che transitano per questo modestissimo blog, a fare fronte comune per debellare definitamente quello che Scalfari e Bocca chiamano con il giusto nome: un cancro. Che poi ha le fattezze dell'attuale presidente del Consiglio.
6 Commenti:
l'articolo di Scalfari lo avevo letto anche io, e come sempre si dimostra un padre del giornalismo, un grande personaggio, di una cultura e un carisma, oltre che al coraggio, di cui ne servirebbero a centinaia, in questa orrenda Italia del 2009, che si lascia sputtare (non il contrario) da un verme come Silvio Berlusconi. L'articolo di Bocca ti ringrazio di averlo linkato, è da lacrime agli occhi. Di emozione per come questo vecchio partigiano incarna alla perfezione il sentimento di rabbia e sconforsto profondo che proviamo io, tu e tantissimi altri nel vedere quanto siamo caduti in basso. E di tristezza nel rendersi conto che davvero la cosa più incredibile è vedere la tale mancanza di dignità di un Paese che accetta e spesso glorifica le gesta di un dittatore e di un uomo di così bassi istinti. Nomadus: siamo veramente al punto più basso mai raggiunto dall'ascesa di Mussolini. Io l'ho sempre pensato (vedi pure l'ultimo post), che è grazie al fatto di essere in Europa che non siamo messi ancora peggio. Ma allora? Come ci libereremo davvero del berlusconismo? Questa svolta culturale della società io la vedo assai nebbiosa oggigiorno...cosa sarà davvero (se ci sarà) ciò che ci libererá da questo cancro?
Di Davide, Alle 12 ottobre, 2009 00:37
Mi dimenticavo: mi ha agghiacciato il riferimento di Scalfari all'editoriale del Corriere della Sera, di cui non ero a conoscenza, che implora al ducetto di annorverarli tra chi "gli vuole bene", e non tacciarli invece come comunisti e denigratori dell'operato dell'unto dal signore...ma siamo arrivati a tanto? Il (supposto) giornale più grande d'Italia ridotto a pietire questa "qualifica"? Un rispettabile giornalista come De Bortoli inginocchiato al cospetto del ducetto? Sono segnali a dir poco INQUIETANTI.... l'affondo di Scalfari su questo tema merita un lungo applauso
Di Davide, Alle 12 ottobre, 2009 00:41
Concordo pienamente con te, caro DAVIDE: un lungo applauso, anzi una standing ovation meritano sia Scalfari che Bocca, gli unici baluardi rimasti della vecchia interpretazione del vero mestiere del giornalista. Quello che non si sottomette al potere politico ed economico, quello che non piega la schiena e che difende a spada tratta le sue idee e i suoi convincimenti, compreso il sacrosanto diritt-dovere di critica nei confronti di chicchessia. A maggior ragione di chi guida il Paese. Ho piacere di averti linkato l'intervista di Bocca che ti era sfuggita: anche questo rientra tra le naturali (e piacevoli) incombenze di un umile blogger. Un affettuoso saluto, caro DAVIDE, e a presto.
Di nomadus, Alle 12 ottobre, 2009 12:49
Due fascisti e razzisti pentiti,voltagabbana.La pizia Eugenia poi non ne ha mai azzeccata una,se non gli affari suoi.L'altro è un vecchio acido e rincitrullito.Bella quella che non si sottomettono al potere economico!Non han fatto altro in tutta la vita.L'unica consolazione è,che data l'età,si toglieran presto dai coglioni.
Di johnny doe, Alle 20 dicembre, 2009 21:36
Preferisco pubblicare quanto scritto da Johnny Doe senza ulteriore intervento. Credo che si commenti da solo.
Di nomadus, Alle 21 dicembre, 2009 12:41
Perfettamente d'accordo.
Di johnny doe, Alle 21 dicembre, 2009 15:16
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