l'Antipatico

domenica 8 febbraio 2009

un sentore (nauseante) di fascismo


Non so voi, ma chi vi scrive sente nell'aria un nauseabondo sentore di strisciante fascismo. Lo dico, con un pò di timore, perchè se non ricordo male il culto delle feste in costume porta quasi inevitabilmente al fascismo. Lo scriveva il filosofo tedesco Theodor Adorno nelle sue riflessioni in Minima moralia: un perfetto aforisma per illustrare l'approdo fascistoide del folclore padano e con esso dell'Italia berlusconiana. Approdo perfettamente incarnato da uno degli artefici più entusiasti del recente decreto sicurezza: quel senatore Federico Bricolo (giovane figlioccio prediletto dell'ex Guardasigilli Roberto Castelli) che alterna gli interventi in aula in dialetto veneto con l'esaltazione di Mussolini, le vecchie battute da osteria su questioni serie come i matrimoni misti («Moglie e buoi dei paesi tuoi») con la trovata della norma che invita il personale sanitario alla delazione contro i «clandestini», ovvero gli ebrei di oggi. Un certo Fabrizio Cicchitto trova che evocare gli anni '30 sia come fare dell'umorismo involontario. Solo un poveretto ignaro della storia, dimentico della democrazia e della civiltà giuridica, nonché privo del senso del tragico, può non cogliere che in effetti vi è qualche vaga analogia. C'è un sentore di fascismo (non più solo il consueto razzismo trasandato all'italiana) nelle norme-manifesto approvate l'altro giorno dal Senato. Al di là del loro contenuto, pur grave, l'intento è anzitutto quello d'imbarbarire ancor di più il clima del Paese, additando l'immigrato come capro espiatorio, imprimendogli lo stigma del reietto, per renderlo più docile e sfruttabile come forza lavoro, legittimando il sospetto, la discriminazione e la delazione come normali comportamenti di massa. Eventi come la sollecitazione, di fatto, al personale sanitario perché denunci l'irregolare che accede alle cure o la legalizzazione delle ronde padane quantunque non armate o anche il reato d'immigrazione clandestina non sono forse sintomi di velato (neanche poi tanto) razzismo filofascista? E che dire poi della gabella fino a 200 euro per il permesso di soggiorno o del carcere fino a quattro anni per gli irregolari che non rispettano l'ordine di espulsione? E il rafforzamento e l'estensione della possibilità di sottrarre la potestà genitoriale? E il divieto d'iscrizione anagrafica e la schedatura non solo dei clochard ma anche di un buon numero di disperati cittadini (italiani, rom, sinti e non solo) che, abitando in dimore diverse da appartamenti, saranno "catalogati" in un registro del ministero dell'Interno, come lo vogliamo chiamare? Tutto questo, a mio modo di vedere, configura un intento persecutorio verso migranti e minoranze dettato, più che da razionalità politica, da un meschino calcolo economico e demagogico, connesso con quelle forme di psicosi di gruppo (fobia, ossessione, mitomania) che spesso contraddistinguono le élite politiche populiste e autoritarie. C'è un sentore di fascismo nell'incoraggiamento alla delazione, ora sancito per legge, estendendo così sul piano nazionale ciò che da tempo è norma e prassi soprattutto nelle Repubbliche delle Banane governate dalla Lega Nord. Per esempio in quel di Turate (provincia di Como), monocolore leghista dove si invita, ufficialmente e apertamente, i cittadini alla denuncia, anche anonima, degli stranieri irregolari. A onor del vero, un bell'esperimento di delazione anonima di massa è anche l'accordo siglato a Torino fra il Comune e la rete delle farmacie, presso le quali dal 1° ottobre scorso si raccoglievano (forse si raccolgono ancora) informazioni su rom, poveri, homeless, mendicanti, posteggiatori abusivi. A dimostrazione che, davvero, la cultura sicuritaria e razzista egemone nel Paese è trasversale agli schieramenti politici come alla società detta «civile» per esagerare. La pratica delle squadre speciali e della delazione, anonima e non, sono, come si sa, strumenti insostituibili di ogni regime dittatoriale. Suvvia, non parliamo di nazismo, dice quel tal Cicchitto. Va bene. Ma certo, se non ci si lascia ingannare da ciò che permane dell'involucro democratico, alcuni elementi che connotano lo stato del Paese appaiono allarmanti. Preoccupante è la saldatura, ormai anche «sentimentale», che lega il discorso e l'operato di istituzioni centrali e locali con il senso comune più diffuso o almeno reputato più degno di esprimersi: attraverso la delazione e le azioni squadristiche. Insomma, la connessione fra il razzismo di stato e quello popolare, fra la persecuzione e il pogrom, ma anche, benché più sottilmente, fra la cultura politica della destra e quella di buona parte dell'opposizione parlamentare non fanno presagire niente di buono. Chi si è trastullato con retoriche e misure sicuritarie nel corso della passata legislatura ha evocato mostri che oggi minacciano non solo di rendere l'Italia un paese strutturalmente razzista ma anche di divorarne la democrazia. Lo sfaldamento del tessuto sociale, un ceto politico da operetta, la volgarità imperante nei mezzi di comunicazione, il degrado profondo della società civile, l'avanzare (insieme alla crisi economica) di quella forma di incertezza e di disgregazione morali, oltre che sociali, che accende il desiderio di capi carismatici ci fanno dire che forse non siamo ancora tornati indietro al Ventennio delle camicie nere ma di sicuro siamo sull'orlo di un precipizio. Spetta alle minoranze, malgrado tutto disseminate nella società italiana, tentare di agire perché si faccia quel passo indietro che impedisca di precipitare nel baratro. Spero che questo invito venga raccolto.

8 Commenti:

  • Ottimo articolo, che sintetizza tutto quello che sta succedendo. Avessi io la stessa chiarezza di esposizione. ;-)
    Per quanto riguarda il riferimento alle minoranze, spero che non ti riferissi ai vari movimenti di opposizione o partiti, perchè, salvo che qualcosa non cambi, ci troviamo di fronte alla peggiore genia di politici che ci potesse capitare. Possibile che l'unico a Parlare sia Di Pietro? Fare l'opposizione con un uomo praticamente di destra è davvero irreale eppure è così.
    Bel lavoro (la domenica mette le ali alle idee eh?)
    Ross

    Di Blogger rossaura, Alle 08 febbraio, 2009 17:40  

  • Hai ragione, la domenica mi rende prolifico (purtroppo solo dal versante delle idee e della scrittura) e la cosa non mi dispiace, anche perchè è la naturale constatazione del fatto che dal lunedì al sabato sono impegnato con il lavoro e la stanchezza fisica e mentale prende il sopravvento su tutto. Tornando al post fa strano anche a me che Di Pietro, uomo notoriamente non proprio comunista, sia in questo momento l'espressione massima dell'opposizione di sinistra o di centrosinistra che dir si voglia. Quanto al riferimento alle minoranze, intendevo rivolgermi un pò a tutti. O almeno a tutti quelli che ancora hanno voglia di alzare la testa e combattere contro lo strapotere del Pifferaio di Arcore e dei suoi striscianti revanscismi filomussoliani (hai notato come ultimamente preferisca indossare qualcosa di nero invece dei soliti colori forza azzurrini?) gentilmente offerti dai suoi amici di AN e della Lega.

    Di Blogger nomadus, Alle 08 febbraio, 2009 18:11  

  • Ho notato, camicie nere oppure cachemerini neri, gli donano molto sta proprio nel suo habitat.
    Come già detto perchè l'Italia abbia ancora sti rigurgiti mi è del tutto incomprensibile.
    Beh alla tua età dovresti essere prolifico anche in altre cose, non solo in articoli, ;-) puoi pure dirmi a ma' perchè non ti fai un po' di cavoli tuoi? Avresti ragione, ma mi sei simpatico e per quanto scrivi bene, mi piacerebbe sentirti raccontare di una divertente serata speciale :-)
    Con amicizia
    Ross

    Di Blogger rossaura, Alle 08 febbraio, 2009 19:29  

  • Nel dubbio vorrei riconfermarti che anche tu mi sei molto simpatica e proprio per questo ti puoi permettere di farti un pò di affari mei. Ma, purtroppo, in questo ultimo periodo della mia vita non ho granchè da raccontare di divertente o di speciale ai lettori circa la mia vita privata o sentimentale. E preferisco per questo proliferare con la scrittura, con le idee e con le emozioni che riesco (o almeno ci provo) a trasmettere con i miei post. Però potrai trovare, andando a ritroso ai miei primi post di tpi-back, un nomadus innamorato che parlava di fate e di gnomi. Tempi lontani (novembre-dicembre 2005) che non dispero possano ritornare...

    Di Blogger nomadus, Alle 08 febbraio, 2009 20:14  

  • Letto 29 dicembre 2005..... beh mi sembra ormai un pò lontano quel tempo. ;-)
    Non sono certo io che devo dire che di fate al mondo ce ne sono tante e anche di gnomi, questo è vero, ma tutto ciò non tiene conto della permeabilità delle persone. Non c'entra quasi mai la prestanza fisica, c'entra la capacità delle persone a farsi attraversare, ad essere disponibili, insomma alla capacità di condividere.
    Ascolta una vecchia signora queste qualità umane sono un valore aggiunto. Poi c'è il caso, ma anche la volontà e forse qualche post politico in meno e qualche post fatato in più.;-)
    Auguri
    Ross

    Di Blogger rossaura, Alle 09 febbraio, 2009 05:46  

  • Grazie del consiglio disinteressato. Vedrò di applicarmi di più, in futuro, sulle mie eventuali nuove conoscenze dellintricato universo femminile. Farò del mio meglio per "farmi attraversare", cercherò di essere "più disponibile", vedrò di "condividere" quanto più possibile le mie qualità umane e caratteriali con una donna che si avvicinerà a me, magari solo per curiosità o per fatalità. Fermo restando che lo scorrere inevitabile del tempo non può che contribuire ad attenuare sempre più la volontà e la voglia della ricerca della nuova fata, seppur anelata e sognata. Per i post "fatati" cercherò di organizzarmi. Un affettuoso saluto da nomadus.

    Di Blogger nomadus, Alle 09 febbraio, 2009 13:28  

  • ciao Nomadus,
    sono Mastro della rivista a diffusione gratuita Freaks
    http://www.cultures.it/freaks/
    che è l'organo ufficiale del Centro delle Culture di Trieste che è un'associazione di volontariato che si occupa di dialogo tra le culture
    Mi è piaciuto molto il tuo articolo e, se per te non è un problema, vorremmo pubblicarlo sul nostro prossimo numero che stampiamo a fine mese...
    Siccome non frequento molto i blog, mi potresti rispondere in privato alla mail freaks@cultures.it
    grazie
    mastro
    ps: meglio se scrivi facendo riferimento a Mauro Vascotto - nostro zelante capo-redattore - che si sta occupando in prima persona della cosa

    Di Blogger mastrowitz, Alle 17 febbraio, 2009 15:03  

  • Ringrazio per questo commento che non ho voluto tenere oscurato come sembrava dal tenore dello stesso, per il semplice motivo che non c'è niente da nascondere, soprattutto quando si tratta di complimenti e di condivisioni di idee e di espressioni culturali e politiche. Con molto piacere ti autorizzo a pubblicare il post sullla rivista FREAKS. Grazie ancora per la tua segnalazione MASTROWITZ.

    Di Blogger nomadus, Alle 17 febbraio, 2009 20:39  

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