l'Antipatico

martedì 8 luglio 2008

il giudice & il mare




Abbiamo seguito con curiosità (e anche con un pò di stizza) la vicenda di cronaca che ha coinvolto già dallo scorso mese di gennaio (ma per fatti risalenti al 2005) il giudice delle indagini preliminari di Vicenza, la dottoressa Cecilia Carreri (a sinistra nella foto), accusata di essersi inventata un doloroso mal di schiena per mettersi in aspettativa per 6 mesi e nel contempo avvistata in mezzo al mare a regatare. Sì, avete capito bene: la dottoressa non poteva presentarsi in udienza perchè non riusciva nemmeno a stare seduta sulla sua confortevole poltrona da giudice, ma poteva comunque agitarsi tra funi, rande e barre di timone per partecipare ad una regata nelle acque anglosassoni. Quando è venuto fuori l'affaire (http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/magistrato-regata/magistrato-regata/magistrato-regata.html?ref=search) del giudice sulla cresta dell'onda (non quella della popolarità...) subito i suoi colleghi, praticanti o meno della nautica, si sono sentiti in dovere di denunciare (d'altronde è il loro mestiere) la strana malattia della dottoressa che non le impediva però una efficiente attività fisica e sportiva. La naturale conclusione dell'inchiesta ha portato alla sospensione dell'incauta eroina del mare dallo stipendio per un anno e al trasferimento ad altra sede; ma comunque proprio oggi, in un'intervista al Giornale di Vicenza, la dottoressa Carreri annuncia le sue irrevocabili dimissioni dalla magistratura. Nell'intervista l'ex giudice cerca anche di giustificarsi per il non proprio deontologico e cristallino comportamento, adducendo tra l'altro come fattore principale del suo mal di schiena (capro espiatorio di tutta la vicenda) l'aver dovuto troppo spesso guidare la macchina per portare la madre malata in Svizzera per delle terapie. Guida oggi, guida domani (non sappiamo se il mezzo usato fosse un'Ape car) la schiena ne ha risentito di tutti quei chilometri macinati, la strada non era un granchè (il pedaggio autostradale era troppo caro...) e le buche non lasciavano scampo alla sua colonna vertebrale. Alla fine il patatrac. E il medico che gli consiglia di dedicarsi alla navigazione per riprendersi (sia fisicamente che psicologicamente) e per poter tornare un domani in ufficio sana e in perfetta forma, quasi come un pesce. Certo, una considerazione ci viene spontanea farla: ma se il giudice soffriva alla schiena per i continui viaggi in auto (assentandosi di conseguenza dal proprio posto di lavoro), cosa dovrebbero fare (e dire) allora i camionisti sulle strade, i lavoratori stagionali impiegati nella raccolta dei pomodori san marzano, gli addetti ai call center, per non parlare di quelle persone che ingoiano finanche gli ovuli pieni di coca e non si lamentano mai del mal di schiena?

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