ancora un giro (di valzer) di intercettazioni
Ci mancavano (le nuove intercettazioni). Ci stavamo già preoccupando su cosa leggere (o ascoltare) questa estate sotto l'ombrellone. Fortunatamente ci è venuto in soccorso L'espresso con il giro di valzer estivo delle intercettazioni tra Saccà e Berlusconi (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Le-intercettazioni:-leggi-e-ascolta/2031023). Ottimo a tal proposito l'articolo di Giuseppe D'Avanzo pubblicato stamani su la Repubblica (http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/politica/berlusconi-intercetta/luglio-cavaliere/luglio-cavaliere.html). Capiamo sempre più i motivi di "riservatezza" che spingono il presidente del Consiglio (ed i suoi accoliti, legali o meno) a cercare di imbavagliare, con qualsiasi scusante istituzionale, la stampa nazionale ed i giornalisti che svolgono il loro naturale compito di denuncia (quando c'è da denunciare) e di coscienza critica del Paese (quando certe coscienze latitano). Abbiamo notato comunque, in questo nuovo giro di valzer di intercettazioni, l'ingresso di un personaggio non troppo conosciuto ma naturalmente nell'orbita del cavaliere: si chiama Giancarlo Innocenzi, consigliere dell'Agenzia delle Comunicazioni, ex sottosegretario del secondo governo del cavaliere, che è stato spiato dalla procura di Napoli (titolare dell'indagine) durante alcune telefonate al direttore di "Rai Fiction" Agostino Saccà e al produttore televisivo Guido De Angelis. Oggetto delle chiamate sarebbe il «gioco grosso»: far cadere il governo Prodi grazie alla fuga di alcuni senatori del centro sinistra e uomo chiave sarebbe stato proprio Innocenzi, partito da Trento come amministratore delegato di Tva, poi diventato coordinatore locale di Forza Italia, fino a compiere il grande balzo nella capitale con ruoli di governo, sempre con Berlusconi. Nella prima telefonata a fianco Innocenzi chiama Saccà per riferigli di un incontro avuto con il «grande capo» durante il quale «abbiamo fatto un po' di ragionamenti di politica: lui si è deciso a dare una spallata a questi qua». La telefonata è dell'agosto 2007, periodo in cui Berlusconi stava preparando un'«imboscata» al Senato al governo Prodi cercando di convincere alcuni senatori «in bilico» a passare dalla sua parte. E' in questo contesto che Innocenzi spiega a Saccà che con «il grande capo» si è discusso di come far lavorare in tv l'attrice Rosa Ferraiolo, moglie dell'ex senatore del centro sinistra Willer Bordon. L'operazione - che doveva andare in porto grazie all'intervento del produttore Guido de Angelis - si arena per questione di soldi. Innocenzi e Saccà cercano di sbrogliare la matassa, con Saccà che si lascia andare anche a pesanti apprezzamenti verso il direttore di Rai Uno Fabrizio Del Noce. Le telefonate scatenano un putiferio, con il PD che chiede le dimissioni di Innocenzi, considerandolo a questo punto incompatibile con il ruolo di garanzia ricoperto in qualità di commissario dell'Agenzia delle telecomunicazioni. Come si può notare, il "bordello" (perdonateci l'eufemismo...) si sta sempre più ampliando, frequentato da personaggi più o meno equivoci, da attricette più o meno "disponibili" e dalle non certo eccelse qualità professionali, a parte il possesso (stando almeno alle foto che le riguardano) di un florido e prosperoso dècolletè (come in fondo è sempre piaciuto al cavaliere...) che non guasta mai come biglietto di presentazione.
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