l'Antipatico

domenica 25 maggio 2008

il risveglio (pacato) di Veltroni


Non ci sarà un'altra alleanza come l'Unione. Il Partito Democratico, in futuro, farà solo alleanze su programmi che reggano anche dopo il voto e possono ripresentarsi alle elezioni successive. Walter Veltroni parla al forum dei circoli del Pd e dice cose (forse leggermente in ritardo) che, probabilmente, la sua gente voleva sentirsi dire. Come le primarie, ad esempio, la cui assenza, per molti, è stata all'origine della sconfitta di Roma: "In tutti gli appuntamenti elettorali del futuro - spiega il segretario - faremo le primarie. A partire dalle prossime provinciali". E, quanto alle alleanze, ribadito il concetto dell'addio per sempre all'Unione, Veltroni lascia uno spazio, uno spiraglio aperto di dialogo a sinistra: "L'Unione è un'alleanza che non basta perchè può far vincere le elezioni ma il problema è che bisogna vincerle anche la volta dopo. Noi pensiamo solo ad un'alleanza dove al centro c'è il programma e per questo guardiamo a tutti, compresa una parte della sinistra Arcobaleno. Quando però alle manifestazioni sento slogan come '10-100-1000 Nassiriya' penso che siamo agli antipodi di ciò che bisogna fare". Il segretario ha descritto un partito federale "dentro un'idea federale dello Stato", e anche un partito "che dialoga ma non rinuncia a un'opposizione intransigente". "Noi - ha detto ancora il segretario del Pd - volevamo cambiare le regole se avessimo vinto ma le vogliamo cambiare anche adesso che siamo all'opposizione. Tra cinque anni governeremo noi e dobbiamo avere un Paese che consenta un'azione riformista". "Il governo Prodi ha fatto bene, - ha aggiunto il segretario tracciando l'ennesimo bilancio - ma la sua maggioranza ha fatto male e questo ha creato una situazione difficile".
Veltroni è tornato anche sul discorso della combattività: l'unica cosa che si sente di invidiare alla destra: "Alemanno ha perso contro di me alle elezioni per il Comune di Roma ed ora ha vinto. Dobbiamo imparare a combattere". Senza guardarsi indietro: "Siamo un partito nuovo. Basta con le riunioni degli ex e basta con il guardare al gruppo sanguigno di ognuno". Il segretario del Pd ha poi toccato temi relativi alle prime politiche avviate dal governo, ribadendo intanto il no al Ponte sullo Stretto: "Il ponte di Messina è sbagliato. Vorrei che voi andaste nei bar, nei ristoranti e nei mercati a chiedere ai dirigenti della Lega perchè il ponte era sbagliato prima del 14 aprile, mentre ora è diventato una priorità". Come sono sbagliati gli estremismi legati alle politiche sulla sicurezza: "Le ronde non si devono fare. Penso che noi - ha sottolineato - non dobbiamo concedere nulla su questo". Belle parole, caro segretario. A quando i fatti?

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