Figo, l'Inter e il gatto nero (deceduto)
Non vorremmo trovarci nei panni (per altro miliardari) di Luis Figo al centro di una contestazione da parte delle associazioni animaliste meneghine per via del "fattaccio" raccontato venerdì scorso, in prima pagina su Libero, da Vittorio Feltri che vi riproponiamo. "Vi racconto una storia che sembra una favola (triste) e invece è accaduta davvero. C'era una volta un bellissimo gatto nero. Viveva ad Appiano Gentile. Gli piaceva sdraiarsi sull'erba dei prati frequentati dai calciatori dell'Inter in allenamento. Loro giocavano, lui prendeva il sole e di tanto in tanto osservava con distacco felino quei matti in braghette che rincorrevano il pallone. Non aveva mai fatto del male a nessuno. Dormicchiava, sbadigliava, con la zampetta lavava il mantello nero. I suoi guai sono cominciati quando qualcuno lo ha notato ai bordi del campo: oddio un gatto nero! Siamo nel Terzo Millennio, le streghe sono state tutte bruciate alcuni secoli fa, ma esistono ancora degli imbecilli capaci di credere negli effetti malefici di un micetto scuro.
E il nostro micetto scuro come il buio e dolce come il miele è stato preso di mira da un paio di calciatori: ecco, è lui l'untore, ci porta sfiga. Il povero gatto non ha più avuto pace. Veniva scacciato. Lo inseguivano forse per rifilargli una pedata al posto del pallone.
Finchè un giorno, un attaccante di nome Figo, un portoghese che non segnava un gol dalla presa di Troia, lo ha schiacciato con la jeep. Oh, eliminato lo iettatore! Però, che campione di intelligenza, quel Figo. Il quale, la domenica dopo, viene utilizzato da Mancini nella partita contro la Juve e si infortuna alla gamba... Da quel momento l'Inter ha avuto solo tribolazioni, si è mangiata gran parte del vantaggio sulla Roma. Non era il micio nero che menava sfiga, ma chi lo ha ucciso, lo sfigato Figo.
Ma ecco il miracolo. Mancini ha la buona idea di portare la squadra in visita al Papa, che ama i gatti di ogni colore (non essendo un cretino, non è nemmeno superstizioso). Benedetto XVI ha ricevuto la comitiva e, dato che il suo nome è una garanzia, l'ha benedetta. La storia si chiude qui.
Auguriamo all'Inter di vincere lo scudetto e di avere imparato la lezione: i gatti neri vivi portano buono, i gatti neri ammazzati con crudeltà sporcano la coscienza degli stolti. E gli stolti sono perdenti. Speriamo che il Papa "gatolico" abbia sistemato le cose. In ogni caso, se Figo mi attraversa la strada, mi tocco". A parte la battuta micidiale finale di Feltri, questo fattaccio deve aver portato proprio male a Figo e all'Inter tutta, visto e considerato che nemmeno questa domenica è riuscita a festeggiare al Meazza il sedicesimo scudetto, dopo il pareggio 2 a 2 con il Siena. Tutto rinviato a domenica prossima, con l'Inter che giocherà a Parma e la Roma che andrà a Catania. Abbiamo l'impressione che Mancini, prima dell'arrivo allo stadio della squadra, si assicurerà che non giri nemmeno un gatto nei paraggi. Nè nero nè bianco. Di questi tempi i mici non portano troppo bene...
E il nostro micetto scuro come il buio e dolce come il miele è stato preso di mira da un paio di calciatori: ecco, è lui l'untore, ci porta sfiga. Il povero gatto non ha più avuto pace. Veniva scacciato. Lo inseguivano forse per rifilargli una pedata al posto del pallone.
Finchè un giorno, un attaccante di nome Figo, un portoghese che non segnava un gol dalla presa di Troia, lo ha schiacciato con la jeep. Oh, eliminato lo iettatore! Però, che campione di intelligenza, quel Figo. Il quale, la domenica dopo, viene utilizzato da Mancini nella partita contro la Juve e si infortuna alla gamba... Da quel momento l'Inter ha avuto solo tribolazioni, si è mangiata gran parte del vantaggio sulla Roma. Non era il micio nero che menava sfiga, ma chi lo ha ucciso, lo sfigato Figo.
Ma ecco il miracolo. Mancini ha la buona idea di portare la squadra in visita al Papa, che ama i gatti di ogni colore (non essendo un cretino, non è nemmeno superstizioso). Benedetto XVI ha ricevuto la comitiva e, dato che il suo nome è una garanzia, l'ha benedetta. La storia si chiude qui.
Auguriamo all'Inter di vincere lo scudetto e di avere imparato la lezione: i gatti neri vivi portano buono, i gatti neri ammazzati con crudeltà sporcano la coscienza degli stolti. E gli stolti sono perdenti. Speriamo che il Papa "gatolico" abbia sistemato le cose. In ogni caso, se Figo mi attraversa la strada, mi tocco". A parte la battuta micidiale finale di Feltri, questo fattaccio deve aver portato proprio male a Figo e all'Inter tutta, visto e considerato che nemmeno questa domenica è riuscita a festeggiare al Meazza il sedicesimo scudetto, dopo il pareggio 2 a 2 con il Siena. Tutto rinviato a domenica prossima, con l'Inter che giocherà a Parma e la Roma che andrà a Catania. Abbiamo l'impressione che Mancini, prima dell'arrivo allo stadio della squadra, si assicurerà che non giri nemmeno un gatto nei paraggi. Nè nero nè bianco. Di questi tempi i mici non portano troppo bene...
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