la vita di Silvio B. (capitolo 16)
Intanto proseguono le indagini già avviate dalla magistratura. Il nome di Silvio Berlusconi è per la prima volta iscritto nel registro degli indagati della procura di Milano nel 1994, quando è già presidente del Consiglio. Nel novembre riceve il suo primo "invito a comparire" davanti ai magistrati di Milano. Eppure nessun giudice era andato a caccia del suo nome, che era anzi entrato a sorpresa nelle inchieste di Mani pulite. Indagando sulle tangenti incassate da ufficiali della Guardia di Finanza per "ammorbidire" le verifiche fiscali, i magistrati milanesi avevano scoperto che era prassi comune, per gli imprenditori sotto verifica, passare la mazzetta ai finanzieri. Una dopo l'altra, sono coinvolte nelle indagini centinaia d'aziende grandi e piccole, con circa 600 indagati. Tra le tante aziende, anche quattro che appartengono a Berlusconi: Mondadori, Mediolanum, Videotime e Telepiù. E' il primo atto di una complessa e lunghissima vicenda giudiziaria. Per quanto riguarda le tangenti alla Guardia di Finanza, alla fine i giudici arriveranno alla conclusione che le mazzette sono state pagate, ma che non ci sono le prove che Berlusconi lo sapesse. Anche per tutte le altre vicende processuali in cui sarà coinvolto, Berlusconi riuscirà a cavarsela senza condanne, grazie ad assoluzioni (a volte per insufficienza di prove) e a prescrizioni. Malgrado un decollo politico perfetto, il viaggio del governo Berlusconi è però breve. La coalizione non regge. Nel dicembre 1994 la Lega Nord provoca la crisi e la caduta del governo, subito sostituito da un dicastero retto da Lamberto Dini. E nel 1996, quando si tengono le nuove elezioni politiche, viene sconfitto dal centrosinistra di Romano Prodi, a capo della coalizione dell'Ulivo. A questo punto si ripresenta la situazione del 1993, in forma perfino più grave: Berlusconi politicamente è ricacciato all'opposizione e attaccato dagli ex alleati della Lega che lo descrivono come "il mafioso di Arcore"; giudiziariamente è impantanato in un'interminabile serie di processi; finanziariamente la sua Fininvest, nel giugno 1996, ha una posizione finanziaria netta negativa di oltre 2 mila miliardi. Sembra finito, economicamente e politicamente. Invece comincia una lunga "traversata del deserto" che lo porterà alla risurrezione: assume la guida dell'opposizione al centrosinistra, ritesse le alleanze, quota Mediaset in Borsa con grande successo. Massimo D'Alema gli offre il ruolo di interlocutore politico e addirittura di "padre costituente" nella Commissione Bicamerale da lui guidata con l'obiettivo di riscrivere la Costituzione. Poi la Bicamerale fallisce e il governo di centrosinistra non vara alcuna riforma del sistema televisivo nè del conflitto d'interessi. In questo clima Berlusconi cresce, raccoglie successi alle elezioni europee e regionali, ricostruisce l'alleanza con Bossi e Fini e si avvia a sconfiggere Francesco Rutelli alle elezioni politiche del 13 maggio 2001, in seguito alle quali diventa per la seconda volta presidente del Consiglio...
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