l'Antipatico

sabato 12 febbraio 2011

Giuliano l'Ap(r)ostata & lo ius primae noctis del Cavaliere


Quando si dice Dio li fa e poi li accoppia. Compagni di merende politiche, oltre che di referti urologici similari causa prostata, i due allegri compari (al secolo Giuliano Ferrara e Silvio Berlusconi) si stanno vicendevolmente dando man forte per superare questo complicato periodo di burrasca giudiziaria che ha investito violentemente i vizi (molti) e le virtù (poche) del Cavalier Pompetta. A dire il vero è stato l'ingombrante direttore del Foglio a decidere di scendere in campo (mediatico) al fianco del trapanatore di Arcore, una volta resosi conto delle difficoltà alquanto evidenti nelle quali stava annaspando il premier, a causa delle note vicende relative al caso Ruby. Giuliano, ricordiamolo ex comunista con tanto di padre rosso fin nel midollo (il compianto Maurizio Ferrara che fu anche segretario particolare di Palmiro Togliatti, non so se mi spiego), sembra essersi convertito sulla via che porta ad Arcore, passando per Cologno Monzese. Da sempre frequentatore degli studi televisivi ex Fininvest (ora Mediaset), con le sue trasmissioni tipo Radio Londra, L'Istruttoria, il Gatto e (con la paziente e sensuale moglie Anselma Dell'Olio) Lezioni d'amore, il barbuto giornalista romano sta ora cavalcando l'onda neogiustizialista dei giacobini berlusconiani (capeggiati dall'ineffabile accoppiata Ghedini & Alfano), intenti ad attaccare con veemenza inusitata la Procura di Milano e quella di Napoli solo per l'inqualificabile motivo che stanno facendo le pulci alle abitudini sessuali del Cavaliere, non certo nuovo a pratiche da ius primae noctis, visto e considerato i precedenti conclamati di cui ho anche scritto sull'altro mio blog (http://tpi-back.blogspot.com/2011/01/ultime-erezioni.html). L'appoggio militar-editoriale di Giuliano l'Ap(r)ostata si è palesato con due incursioni sulle reti ammiraglia di Mister B., ovvero su quella di Stato (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e47fa7f7-939d-430c-bfe0-0e68e9b2860e-tg1.html) giovedì sera e su quella di casa Mediaset ieri sera (http://www.video.mediaset.it/video/tg5/full/209414/edizione-ore-2000-del-11-febbraio.html#tf-s1-c1-o1-p1 vedere al minuto 11 e 10 secondi). I suoi comizi televisivi in puro stile premier non mi hanno sorpreso più di tanto: Ferrara vuole dare, in questo momento, l'esempio tipico del più fedele dei berlusconiani, ovvero credere (alle puttanate che gli racconta il trapanatore), obbedire (agli ordini politici ed editoriali del signorotto di Arcore) e combattere (gli odiati giudici che vogliono veder marcire in galera mister B.). Ci sta riuscendo in pieno. Nemmeno il miglior Capezzone o il più in forma Bonaiuti potrebbero francamente far meglio di Giuliano. La teoria snocciolata dal direttore del Foglio è semplice e al tempo stesso disarmante: il premier può concedersi qualche peccatuccio a base di sesso con minorenni perchè , ovvia, al giorno d'oggi non si nega a nessuno (e in particolar modo a un uomo di potere come Berlusconi) una sorta di rivisitazione in chiave moderna dell'antico ius primae noctis che i signorotti locali del medioevo facevano valere sulle figlie della gleba, quando il padrone si presentava a casa della nubenda pretendendo per sè la prima notte e la sua verginità. E nessuno osava lamentarsi, anche perchè vigeva un'apposita legge al riguardo. E così oggi. La Costituzione di Arcore, entrata in vigore nel gennaio del 1994, prevede che mister B. possa congiungersi carnalmente (ove le sue facoltà sessuali lo permettano...) con la letterina o con la meteorina di turno, o magari possa praticare reiteratamente il bunga-bunga, assistito dalle amorevoli e vegliarde cure di Emilio Fede e Lele Mora, con l'accompagnamento musicale del maestro Apicella. Tutto ciò il simpatico Giuliano l'avalla e lo giustifica a fini istituzionali. Il premier, pressato e sfiancato dagli innumerevoli impegni di rappresentanza interna ed internazionale, ha il diritto (oserei dire il dovere) di trastullarsi e rilassarsi con Ruby o con Sara Tommasi, o perchè no con Nicole Minetti. Non di certo con Rosy Bindi o Anna Finocchiaro. Di conseguenza è inutile indignarsi nè tantomeno gridare allo scandalo o riunirsi al PalaSharp di Milano per fare dello spirito sulle imprese del Cavalier Pompetta. Meglio sarebbe restare in mutande, come auspica oggi Ferrara, organizzatore di una sorta di convention di anti puritani con tendenza all'incontinenza. Se poi la location scelta dal barbuto giornalista si chiama pure Teato Dal Verme (http://multimedia.lastampa.it/multimedia/in-italia/lstp/21255/), beh allora ditemelo. Che nemmeno mi sforzo tanto nello scrivere un pezzo su Giuliano l'Ap(r)ostata...

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