l'Antipatico

giovedì 3 febbraio 2011

ci facciamo riconoscere (grazie a Berlusconi)


Questa volta non voglio scrivere l'ennesimo e scontato post sul Cavalier Pompetta (come l'ha mirabilmente ribattezzato Dagospia) ma desidero riproporre, come fosse un vero e proprio editoriale, il commento del mio amico DAVIDE pubblicato ieri in calce al mio ultimo pezzo intitolato "Un puttanaio degno del miglior puttaniere d'Italia". Prendendo spunto da quanto accaduto lì dove attualmente vive (a Madrid), ovvero nel corso di una festicciola targata Erasmus (niente a che vedere ovviamente con le feste del premier), DAVIDE ha evidenziato come ormai l'immagine italica sia così inesorabilmente umiliata e infangata, a causa delle rinomate gesta erotiche di Berlusconi, da farci sentire ridicoli e non desiderati in terra altrui. Un pò come ai tempi tragici (e fortunatamente sepolti) del terrorismo rosso e nero degli anni Settanta e Ottanta, quando una famigerata e mai dimenticata copertina di Der Spiegel immortalava una P38 su un piatto di spaghetti, così adesso le vignette e le illustrazioni straniere ci consegnano il ritratto e l'immagine di un Paese il cui premier si diletta esclusivamente con il bunga-bunga e con il prossenetismo. Meglio non continuare a rigirare il coltello nella piaga, dissertando di mignotte e di fruscianti banconote da 500 euro come se piovesse, di fellatio e di cunnilingus, di dispositivi idraulici per permettere una quasi dimenticata erezione e di rapporti anali. Molto meglio leggere quanto scritto intelligentemente dal mio amico e collaboratore principe di questo blog. Attendo appropriati commenti. Carissimo NOMADUS, prima di tutto mi congratulo e rallegro per le belle notizie relative alla tua vita privata. E' questa infatti una cosa di somma importanza, visto il degenero infame in cui stiamo sprofondando, a livello collettivo, come italiani. E' fondamentale che nelle nostre singole esistenze possiamo costruirci dei mondi gioiosi, pieni di vita e delle soddisfazioni che essa può (dovrebbe sempre) regalarci. Come te anche io ormai cerco di tenermi il più lontano possibile dal commentare questa tragedia nazionale, che ci fagocita inverosimilmente ogni giorno di più, facilitato anche dal fatto che non vi sono immerso geograficamente dentro. Ciò nonostante, è tale ormai la dimensione dell'assurdità e dello schifo immondo che ci attanaglia come popolo italioide, che neppure possiamo stare sempre zitti. Ti dirò solamente a scopo informativo (se non l'hai già letto sul mio muro di Facebook) che una sera, recatomi con la mia giovane fidanzata francese a una festicciola Erasmus, dove erano presenti giovani di svariate nazionalità, appena siamo entrati e presentati, lei come francese e io come italiano, sono all'istante risuonati allegri epiteti e richiami come "Bunga! Bunga!" e similari... Mi sono messo le mani nei capelli. Anche perchè non sapevo cosa dire. Era ovviamente una simpatica riunione tra giovani studenti, ma ormai è questo quello che ci aspetta, quando ci confrontiamo con gente di altre nazionalità, a qualsiasi livello. Magari a una riunione d'affari tra imprenditori non ti apostrofano bunga-bunga così esplicitamente, ma è sicuro quel che pensano tutti i presenti, che ridacchiano sotto i baffi. Dopo questo assai significativo siparietto, dirò solo che il mio assistere sempre più allibito alla degenerazione morale, culturale, politica, sociale e globale della nostra nazione, del nostro Paese, della nostra identità nazionale, è arrivato non solo al fondo, ma sto scavando così tanto ormai che mi chiedo quando arriverò al nocciolo, al nucleo, alla fine di questo schifo senza nome! Leggo superficialmente le notizie, evito accuratamente di visionare qualsivoglia video delle apparizioni dell'ominide per non essere travolto dallo tsunami di merda, di troie, di nani e ballerine. Mi chiedo come possiamo sopportare questo, come popolo, come cittadini, come esseri umani. Mi chiedo come mai non ci sia la gente in piazza come al Cairo, chiedendo a viva forza non le dimissioni, ma la CACCIATA di questo manipolo di luridi bastardi. Mi chiedo come facciano quelle larve dell'opposizione a continuare a starsene con le mani in mano. Mi chiedo tante cose, tutte ormai senza risposta. Ma quello che ormai mi chiedo con più forza e più vigore è questo: quanto ancora? Un grande abbraccio e i miei migliori auguri di felicità e di amore. DAVIDE.

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