l'Antipatico

domenica 31 maggio 2009

una lettera che ti fa stringere il cuore


Questa lettera che ho deciso di pubblicare sul mio blog è stata scritta da un giovane ligure di 33 anni, di nome Aldo (il cognome non è importante) ed è stata pubblicata nella pagina delle lettere e commenti di un quotidiano di cui non faccio il nome, perchè lo avrebbe potuta pubblicare qualsiasi quotidiano, senza distinzioni e senza colorazioni politiche. E' una lettera lunga, lunghissiam, che richiede una bella mezz'ora del vostro tempo per poterla leggere. Io vi consiglio di farlo, poichè a mio giudizio la lettura di questa lettera vi aprirà il cuore e la mente, oltre agli occhi sulla società e sul tempo che stiamo vivendo. Non voglio aggiungere altro. Vorrei solo ringraziare questo ragazzo di Lavagna per averla pensata e per averla scritta. E quel giornale per aver avuto l'intelligenza di pubblicarla. Buona lettura. Egregia sinistra tutta, chi vi scrive è una specie di ragazzo di 33 anni incastrato nella società italiana di oggi. Dico specie di ragazzo perché come la maggior parte dei miei coetanei senza lavoro sono ancora in quella fascia sociale (non di età) che dovrebbe appartenere a persone più giovani. Sono precario, disoccupato, e pure preso per il culo da aziende varie ed eventuali che con il sogno di un impiego offrono corsi d'aggiornamento che tu paghi per poi vederti rispondere no. Sono uno dei tanti che se ne è andato dalle fabbriche perché non ne poteva più di vedere in busta paga 850-950 euro al mese con i turni di notte pagati sotto il 20%, senza contare gli straordinari considerati come giorno lavorativo normale. Sono uno dei tanti che lavorava il 25 aprile, il Primo maggio, che non sa cosa voglia dire giorno di festa, che non sa cosa vuol dire "cena con gli amci", uno dei tanti per cui il "divertimento" è diventato coltivare un sogno a casa, fra le quattro mura di un monolocale che paga 430 euro mensili e non capisce il perché deve pagare una cifra così esorbitante. Sono uno dei tanti che ha dato fiducia alla sinistra e si è visto tradito dal riciclaggio di ex democristiani, e che ha visto anche la sinistra parlare il politichese di Berlusconi, ha visto una sinistra così malridotta da doversi attaccare alla faccenda di "papi" e via dicendo. Ah, certo, so già che questa lettera non verrà neanche presa in considerazione, so già che cestinerete questa lettera col fare di chi ha di meglio di cui preoccuparsi che rispondere ad una persona il cui unico desiderio era quello di potersi costruire una vita con le proprie mani, e chi si ritrova ancora a casa con un padre pensionato, fregato dallo Stato, operaio per 40 anni e tesserato più e più volte del PCI, un uomo che ha fatto parte del movimento operaio, che si è fatto menare dai fascisti nel '68 mentre molti ex democristiani ora che sono nelle vostre fila (con reati più o meno palesati sulle spalle ancora da scontare) a quei tempi sedevano in poltrona e favorivano il potere delle ex camicie nere e via dicendo. Ancora in famiglia, con una madre depressa per la morte di sua madre, fatta morire per una piaga, opera di una malasanità di provincia indifferente e tragicamente reale che voi, probabilmente, neanche sapete che esiste. Con una sorella che, nonostante le buone intenzioni, lavora quando è possibile in questo stato ridotto allo stremo delle forze. Ed ora? Ed ora mi ritrovo incazzato nero, senza ritegno, e rimpiango il PCI e Berlinguer, la sua lingua schietta ed efficace, la sua faccia di bronzo nel dire quello che pensava, rimpiango quei politici che non si attaccavano al gossip per sradicare un maledetto dittatore dalla coscienza nera, perversa, maledettamente ultra fascista. Sono quasi arrivato a considerare Fini "un possibile politico di sinistra". Tutto si ribalta, e non è che non hai più certezze nella vita, non hai più certezze nella politica, nei partiti, in quella cosa che dovrebbe essere la prima e vera certezza di un Paese che si dice sia democratico. Mi chiedo perché sono qui, davanti ad un computer che non posso permettermi neanche di aggiornare perché mi manca persino il pane dalla bocca a parlare alla sinistra, che non mi risponderà mai, e che si dimenticherà presto, prestissimo, anzi, in meno di un nano secondo di questo sfigato di 33enne che abita a Lavagna in provincia di Genova con una famiglia che più che disastrata è letteralmente arrivata alla fine. Veramente alla fine. Non ci sono Dio, partiti, consolazioni di sorta che ci possono salvare, siamo finiti come famiglia, siamo finiti come persone, siamo finiti anche come esseri umani. Non credo che esista un singolo membro della sinistra tutta che avrebbe la faccia di venire a casa nostra a parlarci in faccia e dirci che cosa è questa sinistra e che cosa diavolo ha in mente per le famiglie come la nostra. Anche perché Veltroni forse ci ha già provato, con il risultato che oltre che prendersi il suo stipendio da politico ha mangiato pure a sbafo in giro per l'Italia. Cosa chiedo alla sinistra, a tutta la sinistra? Chiedo di essere chiari, di avere le cosiddette "palle" per correre dei rischi, di rischiare per noi come noi italiani di sinistra abbiamo sempre fatto per i partiti di sinistra, di rischiare di prendersi lo stipendio minimo come facciamo noi ma di mandare avanti questo Paese in modo onesto, di non appoggiare tutte le guerre solo perché siamo americani-dipendenti, come si è fatto vedere nel passato, di dare dei rifiuti intelligenti se si deve farlo, di non affondare più in silenzi di prodiana memoria solo perché la poltrona che abbiamo sotto il culo è comoda e ci rende. Insomma, di fare le persone di sinistra vere ed autentiche. Chiedo di appoggiare un'economia votata al risparmio energetico tramite le nuove energie rinnovabili, di fare una campagna ambientale seria, evidente, trasparente ed onesta riguardo alla raccolta differenziata. Chiedo una volta per tutte uno Stato laico, separato dalla Chiesa, e chiedo che se gli uomini di Chiesa e il Papa vogliono dare giudizi socio politici su quello che si dovrebbe o non si dovrebbe fare nel mondo allora che il Vaticano diventi uno Stato vero e proprio anche politicamente e che si vada a fare un bel giro alle Nazioni Unite, così potrà anche sparare le sue cartucce e dire la sua. Chiedo la dignità umana, il rispetto per chi ha lottato per voi sempre, comunque, ogni maledetto giorno della propria vita. In certi momenti, frustrato come sono, mi viene da pensare che forse i partiti esistono perché è davvero la gente ad averne bisogno, e che quindi, come un gruppo rock famoso deve tutto all'amore e alla perseveranza dei fan che li appoggiano, anche un partito, almeno all'80% deve tutto a chi si schiera con esso e a chi lo sostiene sempre anche nei momenti difficili. Ma ci vuole lealtà e trasparenza, diamine, non mi servono parole complesse per capire che ogni tanto si gira intorno all'argomento perché non si riesce ad avere la faccia di arrivare al punto vero dei problemi. In questo momento, ad esempio, mio padre è a lavorare, mentre dovrebbe essere seduto sulla poltrona a godersi un po' di ciclismo giusto perché è in pensione e se lo merita (e dire che lavora gratis perché si è già fatto anticipare soldi che non abbiamo neanche visto perché abbiamo debiti su debiti da pagare per poter mangiare la sera); e mia madre non dovrebbe trovarsi sdraiata sul letto a piangere Dio e a ricordare di quando sua madre era in vita mentre viene ammorbata nel cervello dai tronisti (che sparissero tutti in una nube puzzolente) di Maria De Filippi (sparisse pure lei e i suoi maledetti finti valori da schermo piatto); e mia sorella oggi non dovrebbe essere a cercare un secondo lavoro, a 29 anni potrebbe pure godersi 5 minuti in santa pace con qualche amica magari davanti ad un caffè. E forse io non avrei dovuto scrivere tutto questo, e forse non avrei dovuto perdere tempo prezioso che potevo sfruttare andando a cercare lavoro, ma già stamane ho ricevuto ben 18 "le faremo sapere", e dopo un po' uno ne ha abbastanza anche di questo. Ho pensato in questi giorni di farla veramente finita, di togliermi la vita per non pensare più a tutto questo, a questi maledetti soldi schifosi che stanno rovinando la mia vita piuttosto che darle una speranza. Ma ho pensato anche che un funerale costa, e che avendo già avuto 3 funerali che ci siamo dovuti pagare con sacrifici immani a causa dei soliti maledetti parenti serpenti, non fosse così necessario. In fondo, anche se nel profondo, un po' di rispetto per me ce l'ho ancora. Questo non è uno sfogo, ma è la verità sulla mia vita e quella della mia famiglia, qualcuno dovrebbe rispondermi, ma credo che nessun giornale, nessun partito di sinistra, nessun politico della vostra sinistra si prenderà la briga di pubblicare o rispondermi, o addirittura di avere un confronto diretto con questa realtà pietosa e a dir poco umiliante. In ogni caso, data la mia alta stima nei confronti di chi ascolta, nessuno escluso, porgo i miei più sinceri auguri perché la sinistra risorga di nuovo, governi in modo serio, efficace e concreto, e che possa un giorno migliorare anche la mia vita. Aldo.

4 Commenti:

  • Buonasera,è difficile non sottoscrivere questa lettera.Descrive molto bene lo stato d'animo dell'elettore autentico di sinistra.Di chi,anche se un pò disilluso,si reca alle urne dal 1975 con la speranza di cambiare qualcosa.In questo mi torna in mente la dichiarazione di una ragazza nel 2006:anche se,probabilmente non cambia nulla,ho la sensazione di dire come la penso.MAURO.

    Di Anonymous Anonimo, Alle 03 giugno, 2009 19:00  

  • Devo confessartiuna cosa, carissimo MAURO. Quando ho letto questa lettera del ragazzo di sinistra di Lavagna ho subito pensato alla reazione emotiva che avrebbe potuto provocare in te una volta letta. E ho deciso (credo giustamente) di pubblicarla integralmente, proprio per trasmettere tutter quelle emozioni, a volte tragiche a volte rabbiose a volte impotenti, che un'attenta lettura poteva provocare. Un fraterno abbraccio da Nomadus.

    Di Blogger nomadus, Alle 03 giugno, 2009 20:47  

  • IO sono talmente amareggiato e distrutto moralmente da tutto quello che vedo succedere in questo Paese, che ho visto succedere in questo mese che soho que di persona, che davvero non ho piu' la forza di scrivere nulla...ti ammiro tantissimo Nomadus per la tua forza e preseveranza...ma davvero non riesco a vedere un barlume di speranza in questo teatro squallido dominato da quell'innominabile... aspettiamo lunedì e speriamo che non ci sia stato il terribile plebiscito che purtroppo temo, e che sancirebbe ancora una volta la cruda realtà di queste buie riflessioni...un abbraccio

    Di Blogger Davide, Alle 07 giugno, 2009 01:47  

  • Carissimo DAVIDE, mi attendevo da parte tua un post scritto con passione e con intelligenza (come hai sempre fatto fino ad ora) per poter invogliare i lettori di questo nostro blog a votare in un modo che il Pifferaio si accorgesse che il vento stava cambiando. Invece noto una sorta di ammainabandiera nel tuo commento e una resa intelletuale e politica che francamente non mi aspettavo. Ti ringrazio dei complimenti, ma se devo essere sincero preferirei a tutto ciò il tuo continuo impegno nella scrittura e nella battaglia intellettuale e di ideali che anche grazie al tuo stimolo sto continuando a portare avanti (leggiti il mio post odierno). Ci conto, carissimo DAVIDE. Un abbraccio e un affettuoso saluto da Nomadus.

    Di Blogger nomadus, Alle 07 giugno, 2009 10:16  

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