l'Antipatico

giovedì 28 maggio 2009

più che "papi" forse nonno...


Ho messo nel conto che qualche lettore di questo blog alla fine avrà la nausea per i miei reiterati post sul caso "papi" ma proprio mi riesce difficile (se non addirittura impossibile) staccare la spina e non seguire più la telenovela più intrigante del nuovo millennio. E a ben vedere, secondo il mio modestissimo parere, c'è una parola che fa da chiave di lettura di tutta questa boccaccesca vicenda. L'ha pronunciata chiara e tonda, intervistato dalla CNN, il Pifferaio di Arcore in persona: boomerang. E, solo a sentirla, molti già pensano a come schivare il colpo. Perché il premier ha avvertito: «Reagirò, spiegherò esattamente com'è la situazione e avrò ancora una volta tutti gli italiani (io direi tutte le italiane, tanto per restare in tema...) con me». Ed ecco che tra notizie vere, notizie inventate, versioni rimaneggiate e contraddittorie, supposizioni e illazioni, qualcuno comincia a chiedersi: «E se venisse fuori che Silvio è il nonno di Noemi?». Anzi, nel Transatlantico di Montecitorio qualcuno più che domandarselo sussurra: «Sta venendo fuori che è il nonno...». Sarà che l'arma da lancio australiana, il boomerang appunto, in politica fa parecchio paura e che nel Partito Democratico ora, e nei DS prima, quando si tratta di assumere un'iniziativa contro il Grande Comunicatore c'è sempre qualcuno che si alza in piedi e dice: «E se fosse un boomerang?». Ma, appunto, tra le tante voci incontrollate o al contrario messe in giro ad arte (il Pifferaio farà un messaggio a reti unificate? E allora perché non un intervento su YouTube?) gira pure questa. Venuta fuori, forse, semplicemente mettendo insieme qualche indizio. Dunque: Emilio Fede, subito blobbato, tira fuori una storiella autobiografica. Tanti anni fa, quando ancora non era un giornalista, era un giornalaio e gestiva un chiosco a Casoria. E tra le sue clienti c'era la nonna di Noemi Letizia. Con lei nacque un'amicizia simpatica, niente di che, «qualche incontro innocente, andavamo a ballare il liscio. Io la chiamavo yo-yo». E non è finita: perché Fede, in una magistrale interpretazione del ruolo di se stesso (più realista del re) arriva a leggere una poesia dedicata alla signora: «Yo-yo, dimme tutto quello che tu vò. Qunado passi ogni giorno, ogni mattina, ti guardo e sono pronto a fare tutto quello che tu vò». Un capolavoro che sarebbe rimasto inedito se il direttore del Tg4, come lui stesso spiega in modo alquanto serio, non avesse temuto che i segugi de la Repubblica se ne potessero impossessare: «Lo dico io, e ci mancava pure la nonna...». Fin qui, prendendo sul serio il gioco delle parti, si potrebbe addirittura pensare che Silvio stia coprendo una scappatella di gioventù del suo devoto cronista. E se invece Fede, dicendo il falso per dire il vero, stesse cercando di coprire il capo? Se così fosse, nella sceneggiatura costruita a Palazzo Chigi, già piena di buchi, si aprirebbe un'altra falla. Perché tra i fedelissimi del premier c'è qualcuno che al giornale fondato da Eugenio Scalfari (fraterno amico del Pifferaio, come tutti sanno) ha accennato a un'antica amicizia proprio tra la nonna di Noemi e il Cavaliere: i due si sarebbero conosciuti, sempre secondo i fedelissimi in questione, quando il futuro premier, allora ventenne, intratteneva gli ospiti sulle navi da crociera. E poi c'è quella storia del «papi», ripetuta l'altro giorno da Elio Letizia nella sua versione dell'incontro tra Berlusconi e Noemi quado lei aveva dieci anni: «Lui le disse: considerami il tuo nonnino. Allora intervenni io: nonno mi sembra ingeneroso, meglio che lo chiami papi». Sarà che la sceneggiatura è piena di buchi perché il team del premier è andato in tilt. Sarà che lo stesso team sta cercando di depistare i segugi. Sarà che Silvio e Noemi si abbracceranno in diretta da Maria De Filippi: «Nonno», «nipotina». Sarà che il PD ha lanciato male il boomerang, e ora teme di finire tramortito. Sarà quel che sarà, una cosa certa: ci siamo rotti le balle con la storia del nonnino e della nipotina. E che cavolo. Se dovete copulare fatelo. Ammesso e non concesso che il nonnino ce la faccia...

4 Commenti:

  • Io l'ho sempre pensato che è il nonno. Se lo ammettesse finirebbero tutte le sconce ipotesi sulla pedofilia. Se non lo ammette è perchè è costituzionalmente restìo alla verità e poi perchè dovrebbe aggiungere un posto a tavola tra Marina e Piersilvio e in questo momento gli servono in funzione antiVeronica.

    Di Blogger Barbara Tampieri, Alle 28 maggio, 2009 22:41  

  • Questa vicenda ha fatto ormai il giro del mondo, ma non ci si può fermare solo perchè lo dice il Premier, salvo poi andare a piagnucolare a Porta a Porta.

    La storia non è chiara, e ogni giorno che passa emergono sempre più particolari contraddittori. A chi accusa gli insistenti di "antiberlusconismo" rispondo: E' forse antiberlusconismo pretendere che il nostro Presidente del Consliglio dica la verità? Come può essere moralmente accettabile un comportamento simile da un uomo che dovrebbe rappresentarci nel mondo? Io provo solo vergogna.

    Di Anonymous Anonimo, Alle 28 maggio, 2009 22:44  

  • Finalmente un commento che dice pana al pane e vino al vino. Tutti lo avranno pensato (il riferimento è ovviamente al nonno) ma nessuno ha mai espressamente ammesso che a una certa età (e 72 primavere non sono certo uno scherzo) non esistono nè Viagra nè Cialis per poter soddisfare pulzelle in fiore con gli ormoni esagitati. Grazie, cara LAMEDUCK, per il tuo intervento. Mi auguro di rileggerti più spesso. Un saluto da Nomadus.

    Di Blogger nomadus, Alle 28 maggio, 2009 23:49  

  • Il tuo intervento, caro SOLARTIME, non fa una piega. Come ha detto il direttore EZIO MAURO durante la trasmissione BALLARO', il premier HA IL DOVERE di rispondere, in qualità di uomo pubblico e di rappresentante delle ISTITUZIONI, alle 10 domande poste da Giuseppe D'Avanzo su la Repubblica oramai da due settimane e più. Ma, a quanto pare, le grandi orecchie del Pifferaio questa volta non ne vogliono sapere di intendere...

    Di Blogger nomadus, Alle 28 maggio, 2009 23:54  

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