l'Antipatico

domenica 22 marzo 2009

prendere esempio da Obama


Ho parlato e scritto del nuovo presidente di colore degli Stati Uniti non poche volte (soprattutto su TPI-BACK), seguendone l'escalation personale e politico, fino alla vittoria del 4 novembre scorso su McCain. Inutile dire che ho sempre tifato per Barack Obama (i post sono lì a testimoniarlo), sia per la novità insita nel primo candidato afroamericano sia per il suo modo di porsi di fronte agli elettori e ai mass-media internazionali. Ho sperato intimamente (ma purtroppo senza esito) che il nostro grande statista di Arcore prendesse esempio, almeno in qualche cosa, da Obama: che so, nello stile della comunicazione, nel riconoscimento del valore degli avversari politici, nella lotta alle lobbies e ai potentati economici e politici dell'America più retrograda e conservatrice. Invece nulla, il Pifferaio di Arcore non ne ha voluto sapere di prendere esempio dal presidente degli Stati Uniti. Forse perchè Obama era gradito a Veltroni e così, solo per ripicca, il caimano ha evitato di cimentarsi in qualsiasi commento (ad eccezione della magra figura a proposito dell"abbronzatura"). Comunque, a parte il Pifferaio, quello che veramente conta a livello internazionale è che il presidente degli Stati Uniti sia in prima linea nella battaglia per assicurare che la società americana torni a mettere di nuovo in primo piano il principio della accountability, un termine inglese che si può tradurre con la parola responsabilità, ma il cui significato più preciso è caratterizzato dal connotato della trasparenza, e dal mantenimento degli impegni, specialmente da parte di chi ricopre una posizione di rilievo o di potere in una organizzazione. In breve, accountability significa rendere conto del proprio operato. Obama ha invitato, fin dal giorno del suo insediamento, i responsabili della pubblica amministrazione a tenere un comportamento in linea con il principio della accountability. Il presidente ha ugualmente chiesto agli imprenditori e ai manager delle grandi imprese, specialmente quelle che avevano richiesto e ricevuto danaro pubblico per affrontare la crisi economica, di tenere comportamenti caratterizzati dall’accountability. Nel caso dei bonus che l’American International Group (Aig, lo sponsor del Manchester United per intenderci)) ha pagato pochi giorni fa ai suoi manager, pari a circa 165 milioni di dollari, utilizzando i fondi che il governo federale aveva messo a disposizione per evitare il suo fallimento, è venuto meno il principio della accountability. Il cittadino medio americano si chiede com’è possibile che si possa premiare con un bonus di circa un milione di dollari ciascuno dei manager responsabili per la politica disastrosa della Aig, la quale oggi sopravvive solo grazie ai 170 miliardi di dollari che il governo federale ha iniettato nel colosso assicurativo per evitarne il fallimento. La rabbia degli americani contro il comportamento del management della Aig si è manifestata a tutti i livelli, a partire dal cittadino comune, e ha coinvolto anche i membri del Congresso, i quali hanno minacciato di tassare fino al novanta per cento i bonus pagati ai manager responsabili della politica fallimentare dell’azienda. Il presidente Obama ha dichiarato il suo totale disappunto, e ha chiesto ai suoi collaboratori di verificare l’esistenza di eventuali meccanismi legali per recuperare i soldi che la Aig ha dato ai manager. Dopo un’audizione dinnanzi al Congresso il 18 marzo 2009, il direttore esecutivo della Aig, Ed Liddy, ha dichiarato di aver chiesto ai manager che hanno ricevuto il bonus qualche giorno fa di restituirne la metà al governo federale.In America, il principio dell’accountability, e il rispetto delle regole, ha unito coloro che vorrebbero più intervento dello Stato nell’economia, e quelli che vorrebbero applicare in modo intransigente la politica del laissez faire. Lo sviluppo di un capitalismo responsabile ha permesso l’affermazione e l’egemonia dell’ideologia del libero mercato anche fra i lavoratori e i meno abbienti negli Stati Uniti. Il primato della libera impresa e dell’iniziativa privata sono una componente fondamentale del modo di vita americano: in America nessuno mette in dubbio il ruolo dell’imprenditore e il diritto di chiunque di cimentarsi nell’imprenditoria. In America, arricchirsi è parte del sogno ed è motivo di vanto, quando si raggiunge il successo specialmente partendo da condizioni di povertà. Il comportamento di finanzieri senza scrupoli, imprenditori fraudolenti, e manager corrotti e incapaci sta mettendo in seria difficoltà la base stessa del capitalismo responsabile americano, una delle colonne portanti del sogno americano.Obama, accusato durante la campagna elettorale di voler ridistribuire la ricchezza attraverso politiche socialiste di stampo europeo, si trova ora a dover difendere il libero mercato, mettendo in risalto la capacità degli americani di fare libera impresa. Dopo aver proposto misure per salvare grandi imprese come la Aig, alcune banche, la Chrysler, la Ford e la General Motors, ora propone misure a tutela delle piccole imprese, per stimolare la base stessa del capitalismo americano.La debacle dei pagamenti dei bonus ai manager fallimentari della Aig rischia di ridurre l’appoggio che Obama sta ricevendo dall’opinione pubblica americana nel portare avanti tutte quelle misure che servono per stimolare l’economia. Obama ha recepito immediatamente il malcontento della popolazione a proposito dei bonus pagati ai manager della Aig. Senza nascondersi dietro paraventi o provare a fare lo scaricabarile, semmai accusando altre istituzioni statali o cariche dello Stato, Obama si è assunto la responsabilità, in quanto presidente, anche se è in carica da soli due mesi, per non aver fatto di più nel controllare come la Aig intendesse spendere i fondi messi a disposizione dalla Federal Reserve e dal Tesoro. Obama, con il suo comportamento, ha dato una dimostrazione pratica del comportamento etico, di un comportamento ispirato dal principio della accountability, dimostrando che qualcosa, a Washington, sta cambiando nel modo di fare la politica. Differentemente da quanto sta avvenendo a Palazzo Chigi...

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