l'Antipatico

sabato 28 febbraio 2009

la (vera) scoria d'Italia


Che il presidente del Consiglio non mi sia mai stato troppo simpatico non è una novità. Ma certo, dopo il suo annuncio dell'accordo nucleare con il suo pari altezza Sarkozy, non credo che riuscirà a rientrare nelle mie grazie (ammesso che gli possa interessare...). L’intraprendenza (e la relativa scelleratezza) con cui il Pifferaio di Arcore è solito sottoscrivere con altre nazioni (in questo specifico caso con i cugini francesi) accordi talmente sfavorevoli al nostro Paese da risultare perfino imbarazzanti, danno il senso dell'affare e del ridicolo con cui il nostro primo ministro si presenta ai suoi "amici" europei che beneficiano della situazione sfregandosi allegramente le mani. Tanto per ricordare (facendo anche riferimento diretto al titolo di questo post che ho voluto dedicare interamente a Lui), nel maggio del 2004 il Pifferaio diede prova del proprio genio firmando con il Presidente francese Chirac un accordo in merito alla suddivisione dei costi del progetto TAV in Val di Susa, nell’ambito del quale l’Italia era disposta ad accollarsi il 50% del costo totale della tratta internazionale (di 72 km), pur risultando essa solamente per un terzo di competenza italiana. I francesi ringraziarono e portarono a casa il cadeau. Il 30 novembre 2005, costretto a trovare un escamotage (tanto per restare con la lingua francese tanto cara a Lui) che potesse permettere alla società Impregilo di defilarsi dal disastroso affare dei rifiuti in Campania, il Pifferaio di Arcore varò nientemeno che un decreto legge che consentiva la risoluzione ope legis dei contratti con le società appaltatrici. Impregilo ringraziò e pochi mesi più tardi venne perfino premiata con l’appalto per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Alla fine di agosto 2008 il barzellettiere più famoso d’Italia firmò un maccheronico accordo con la Libia di quell'altro squinternato che risponde al nome di Gheddafi, nell’ambito del quale l’Italia si impegnava a versare 5 miliardi di dollari al Colonnello, in cambio della promessa di un maggior controllo da parte dei libici in merito alle imbarcazioni cariche di clandestini che regolarmente salpano alla volta delle coste italiane e che, paradossalmente dopo la stipula dell’accordo, hanno continuato a salpare in quantità superiore a quanto accaduto in precedenza. Gheddafi sta ancora sorridendo compiaciuto ed ottimista. Nell’autunno dello scorso anno il signor B. (dopo aver fortemente osteggiato la vendita di Alitalia ai francesi, caldeggiata dal governo Prodi) ha pensato bene di svenderla ad una cordata d’imprenditori italiani che si sono a loro volta adoperati immediatamente nel risvenderla ai francesi, ad un prezzo notevolmente più contenuto rispetto a quello che Air France era disposta a sborsare solo qualche mese prima. I quotidiani d’oltralpe sono parsi perfino imbarazzati quando si sono ritrovati a fare dell’ironia sulla vicenda.
E così siamo giunti al top dei top, l'altro giorno, quando un signor B. impettito come non mai ha realizzato il suo vero capolavoro, firmando a Roma con il presidente francese Nicolas Sarkozy un accordo che prevede, in collaborazione con la Francia, la realizzazione sul suolo italiano di 4 centrali nucleari che utilizzeranno la tecnologia francese. Una vera manna per la Francia, unico Paese al mondo a dipendere quasi totalmente (circa l'ottanta per cento) dal nucleare, per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, ed ha necessità di esportare e capitalizzare i propri investimenti nell’atomo. Una vera iattura per l’Italia che, dopo il referendum del 1987, era riuscita a liberarsi di una tecnologia pericolosa ed antieconomica che buona parte dei Paesi nel mondo stanno abbandonando. Dopo più di 20 anni dallo smantellamento delle vecchie centrali nucleari italiane (completato per altro solamente nella misura del 10%), il governo presieduto dal Pifferaio di Arcore non ha la benché minima idea di dove stipare la grande quantità di scorie nucleari (compresa la sua) prodotte nel breve arco di tempo durante il quale le centrali sono state in attività. Ma ha il tempo per firmare accordi vergognosi e ridicoli al tempo stesso. Proprio come farebbe un Caligola del terzo millennio...

2 Commenti:

  • Suppongo che si potrebbe usare quale discarica il suo Mauseleo ad Arcore, ma temo proprio che alla fine delle pastette le scorie saranno occultate a Chiaiano o in qualche altra discarica abusiva, con l'aiuto della Camorra che si sa col governo in corso ha sempre avuto un occhio di riguardo.

    Un bacio le mani a nomadus
    Ross

    Di Blogger rossaura, Alle 28 febbraio, 2009 14:53  

  • Come discarica io sarei propenso a valutare l'ipotesi Villa Certosa, in quel di Sardegna tanto cara al Pifferaio. Credo che la Camorra non sia più ben disposta nell'accogliere tutte le scorie (anche di natura morale) dell'ineffabile primo ministro: c'è sempre un limite al buon gusto, anche per i criminali più incalliti. Per le prossime occasioni, carissima Ross, sei dispensata dal baciare le mani...Un saluto con la scoppola da nomadus.

    Di Blogger nomadus, Alle 28 febbraio, 2009 15:20  

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