l'Antipatico

martedì 31 marzo 2009

l'Ingegnere, il cavaliere & il sindaco redento







Poi non dite che sono fissato con il Pifferaio di Arcore. Questa volta la mia attenzione di blogger la rivolgo al vecchio comunista (ed ex sindaco rosso di Fivizzano) riciclatosi pidiellino: l'onorevole, nonchè ministro dei Beni Culurali e coordinatore nazionale (insieme a La Russa e Verdini) del presunto Popolo della presunta Libertà, eccellentissimo grand'Uff. Sandro Bondi, detto il testina. Domenica sera chi scrive ha assistito all'intervista che Fabio Fazio ha fatto a don Bondi nel corso del programma di RaiTre Chetempochefa (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-16612047-0d6e-457c-a8fa-6a89a4b73021-ctcf.html?p=3). Non sapevo, francamente, che l'oggetto della conversazione fosse anche (e fortunatamente non solo) il nuovo libro dell'ex sindaco comunista di Fivizzano, dal titolo più che poetico Il sole in tasca (Mondadori, pp. 108, euro 17,00), sulla cui copertina fa bella mostra di sé un sottotitolo che così recita: "L'utopia concreta di Adriano Olivetti e Silvio Berlusconi". Un'affermazione che deve aver lasciato basito il conduttore televisivo di "Che tempo che fa" che tentava invano di convincere Bondi che forse quel parallelo era un po' azzardato. E deve aver lasciato interdetti tutti coloro che, a prescindere dalle proprie convinzioni politiche, continuano ad avere a cuore un minimo di oggettività storica. Il confronto tra i due, a mio modesto avviso, sembra francamente improponibile. Intanto Olivetti è stato, dalla scuola all'università fino ai suoi ultimi giorni, un imprenditore che nell'80-90% delle sue giornate faceva appunto l'imprenditore. E questo dagli anni Venti, quando entra in fabbrica, fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1960. Tra le sue attività ne spiccano alcune che mi sembrano molto lontane da quelle del Pifferaio di Arcore (scusate, ma mi sto accorgendo che continuo ad occuparmi del caimano anche non volendo). In primo luogo il rispetto della condizione operaia e il forte impegno a promuoverne lo sviluppo e l'emancipazione. Teniamo conto che perfino alcuni famosi progettisti della Olivetti provenivano dalle file operaie e hanno avuto poi grandi riconoscimenti. Nulla potrebbe essere più lontano dalla battuta che ebbe a fare Berlusconi in un dibattito con Prodi poco prima delle elezioni e che suonava più o meno così: «Non vogliamo mica mettere sullo stesso piano operai e professionisti!». Adriano Olivetti pensava invece che, come esseri umani, queste due categorie di persone fossero sullo stesso piano. E che i primi avessero diritto ad avvicinare i secondi. Anche gli utili dell'azienda, che in quegli anni furono notevoli, venivano impiegati in modi non convenzionali. Quei profitti, più che andare ad Olivetti e alla sua famiglia, furono utilizzati per costruire biblioteche, case per i dipendenti, asili, servizi sociali. E non solo ad Ivrea ma ovunque l'industria fosse collocata. Nel Meridione o altrove dove si verificò, in piccolo, uno scatto sociale molto avanzato. Mi pare che l'accostamento sia assolutamente improponibile anche per quanto riguarda il pensiero politico. Olivetti ha scritto dei libri di grande spessore teorico che studiosi di filosofia politica e di teoria della politica studiano ancora oggi. Il nocciolo del suo pensiero politico era che la democrazia comincia dal basso, da una comunità fatta di persone che lavorano, che studiano, che interagiscono tra loro e che insieme decidono come utilizzare il ricavo delle loro attività. Mentre quella berlusconiana è una politica calata dall'alto. Non potrebbe esserci dunque una divaricazione maggiore. E ancora: uno dei riferimenti forti su cui Olivetti si è molto impegnato come imprenditore (ma anche come intellettuale) è stata la pianificazione territoriale. L'ingegnere di Ivrea aveva una grande sensibilità urbanistica: è stato presidente dell'Istituto nazionale di urbanistica e riteneva che l'ordine nel territorio e la sapiente collocazione di varie tipi di attività e di edilizia residenziale fossero un aspetto fondamentale di un Paese moderno che sapesse appunto regolare le attività sul territorio. Il piano casa del quale abbiamo appena sentito parlare dal Pifferaio di Arcore non so quanti anni luce sia distante da questa idea, perché è esattamente l'opposto sia di un piano territoriale concreto sia di una sensibilità per l'importanza che ha il territorio nella vita delle persone. C'è anche l'antifascismo che scava ancor più un baratro tra i due personaggi in questione: Adriano Olivetti venne schedato negli anni '30 in questura come socialista. Dubito che questo possa accadere anche per il caimano. Una volta riaffermata la verità storica resta il fatto che ci ritroviamo, ancora una volta, a fronteggiare l'ennesimo tentativo di ridisegnare la nostra storia ad uso e consumo della destra e di Berlusconi. Che pensare in questo caso? Che spunto interessante e intellettualmente prolifico mi può offrire una dichiarazione di Bondi come quella con cui ho iniziato questa mia analisi? Francamente me ne infischio di Bondi e di Berlusconi, ma purtroppo assisto a tutto quanto sta accadendo in Italia (quanto invidio Davide, in questo momento, beatamente immerso nella movida madrilena...) con grande preoccupazione, se non addirittura con angoscia, perché l'immagine che i media, controllati dalla persona di cui alla fine (volente o nolente) sto parlando, danno della situazione attuale risuta essere quella che poi appunto condiziona la mente dei giovani. Anno dopo anno vedo (con estremo rammarico) affievolirsi la memoria storica recente degli italiani, con lo straordinario rischio che costruzioni del tutto artificiose (come quella del libro di cui sto parlando) diventino la realtà per le nuove generazioni. E questo fa veramente paura.

1 Commenti:

  • Caro Nomadus, bella questa foto di Bondi che prega il S. Pifferaio di Arcore, colpisci sempre nel segno. Siamo tornati al FEUDALESIMO DEL MEDIOEVO - IL RE - IL SEGUITO NOBILE - e la plebe; devo dire un bel passo avanti, si parla di evoluzione e invece siamo tornati indietro di 500 anni. Un saluto da chi ti segue con grande interesse. Ciao Liliana

    Di Anonymous Anonimo, Alle 04 aprile, 2009 08:48  

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