una sentenza obbligata
A mente fredda è più facile argomentare la sentenza dell'altro giorno con la quale la Corte d'Assise di Como ha condannato all'ergastolo (con isolamento diurno per tre anni) i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, riconosciuti colpevoli della strage di Erba dell'11 dicembre 2006. Una sentenza di condanna che era parsa, in realtà, fin dall'inizio un epilogo pressochè scontato di questo processo, almeno sulla base delle prove raccolte dal PM Mario Astori a carico degli imputati, di fronte alle quali nulla hanno potuto i pur apprezzabili sforzi dialettici dei difensori. Ed infatti condanna c'è stata, per entrambi gli imputati, secondo le richieste del PM. Si tratta della pena più severa (l'ergastolo) nel suo complesso, tra quelle previste dal codice penale, che la commina con specifico riferimento all'ipotesi in cui l'imputato venga riconosciuto colpevole di diversi delitti, ciascuno dei quali comporti la pena massima edittale. In ipotesi del genere (che riflettono le situazioni in assoluto più gravi di concorso di responsabilità criminali in capo alla stessa persona) un tempo si applicava la pena di morte. Senonchè, dopo l'abolizione della pena capitale, per sottolineare comunque la maggiore gravità di tali ipotesi rispetto a quella del singolo delitto punito con l'ergastolo, si è stabilito che, nelle medesime evenienze, alla pena dell'ergastolo si accompagnasse sempre (quale modalità di esecuzione più afflittiva rispetto alle ordinarie modalità penitenziarie) l'isolamento diurno del condannato fino a tre anni. Alla luce di queste premesse si spiegano le ragioni che hanno condotto la Corte d'Assise di Como, una volta accertata la colpevolezza dei coniugi Romano per i quattro omicidi loro addebitati, ad applicare agli stessi la pena dell'ergastolo così inasprito. Con riferimento al quale converrà precisare che la clausola dell'isolamento diurno, in aggiunta alla pena dell'ergastolo, si configura quale conseguenza legale necessaria per quel plurimo accertamento di colpevolezza, non già come misura penale accessoria disposta a sua discrezione dalla Corte. A maggior ragione il suddetto isolamento non deve confondersi con il regime carcerario differenziato previsto dall'articolo 41 bis della legge penitenziaria, la cui funzione è essenzialmente quella di impedire eventuali contatti tra il detenuto e la criminalità organizzata esterna. Nel caso dei coniugi Romano l'isolamento consiste nell'esclusione del condannato dalla maggior parte delle attività in comune tipiche della esecuzione delle pene detentive (tranne l'attività lavorativa), collocandosi in una prospettiva di inasprimento delle normali modalità di espiazione dell'ergastolo, ma senza pregiudizio per alcuni fondamentali aspetti del trattamento rieducativo di cui anche gli stessi ergastolani sono destinatari. Ciò significa che, qualora l'attuale sentenza di condanna dovesse diventare definitiva, ai coniugi Romano non sarebbe preclusa la possibilità di usufruire di un colloquio settimanale (anche fra di loro, se fossero detenuti in case circondariali contigue), mentre appare del tutta fantasiosa l'ipotesi di una loro detenzione in "cella matrimoniale", non essendo naturalmente nulla del genere consentito dall'attuale legge italiana. Per il resto, ai coniugi Romano non saranno certamente precluse tutte quelle opportunità di trattamento penitenziario cui sono in genere ammessi anche gli ergastolani, in vista e in prospettiva di un percorso di ravvedimento che potrebbe condurli (dopo 26 anni, o forse qualche anno prima, grazie al meccanismo degli abbuoni di pena) alla liberazione condizionale anticipata. Pure nei confronti dei peggiori delinquenti, infatti, la nostra legge lascia sempre aperto uno spiraglio alla possibilità di un riscatto morale attraverso l'espiazione delle pene, ivi compreso l'ergastolo. Ma questo, evidentemente, è un discorso per sua natura proiettato nel lontano futuro. Fortunatamente.
4 Commenti:
Non godono di molte simpatie i due eh?
D'altra parte sembrano fatti proprio per fare i capri espiatori oltre che provocare un fastidio fisico per le loro facce inespressive e arroganti.
Beh comunque gli arroganti sono tanti e non stanno sempre in carcere, questo è sicuro.
Confesso comunque che non piaccione per niente neanche a me e quello che hanno compiuto (così pare) è talmente animalesco (ma perchè offendere gli animali?) che non posso essere obiettiva.
Ciao Ross
Di rossaura, Alle 28 novembre, 2008 23:48
A mio modesto avviso ce ne sarebbe uno, di arrogante, che meriterebbe di essere ospitato nelle patrie galere, carissima ROSS, e sai anche a chi mi riferisco...Ma oltre ad essere arrogante, il personaggio in questione è anche molto furbo e di conseguenza si fa le leggi su misura, come un doppiopetto di Caraceni (il suo sarto preferito). Per quanto riguarda i coniugi di Erba, ho espresso il mio giudizio di natura più giurisprudenziale che personale (evitando di inquinare il tutto con la mia latente rabbia e calmierato voltastomaco per non uscire fuori dalle righe). Ma quello che hanno fatto i due, soprattutto la donna macellaio nei confronti del piccolo, è orripilante, rivoltante, inimmaginabile.
Di nomadus, Alle 29 novembre, 2008 09:10
So a chi ti riferisci ed è lo stesso personaggio a cui mi riferivo io :-)
Sì nel tuo post hai espresso solo un giudizio di natura giurisprudenziale questo è vero, però quello che ti ha sconfessato è stata l'ultima parola che hai scritto...."fortunatamente"
E' davvero difficile pensare che una donna possa fare un gesto così pazzesco.... ma di follia si parla e di devianza mentale i due sono affetti in modo evidente.
Ma non per questo sono giustificabili.
OT levami una curiosità perchè il blog si chiama l'antipatico? ;-)
Di rossaura, Alle 29 novembre, 2008 13:03
Acciderbolina! Quel "fortunatamente" mi è proprio scappato...un pò come l'agghiacciante senza g...Che ci voui fare, cara ROSS, comincio a perdere colpi: l'età avanza inesorabilmente, l'usura dei neuroni e della materia grigia altrettanto e alla fine mi ritrovo ad essere sconfessato da un avverbio. Per quanto riguarda la tua curiosità, ti dirò che il titolo del blog mi venne di getto in quella vigilia di Natale di tre anni fa: sarà stato il momento umorale personale non del tutto soddisfacente, sarà stata qualche incomprensione con la mia compagna dell'epoca, fatto sta che uscì l'Antipatico. Niente di più, niente di meno. Un caro saluto, mia cara amica.
Di nomadus, Alle 29 novembre, 2008 13:10
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