della pena non v'è certezza
Il Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, in commissione Affari Costituzionali e Giustizia del Senato non usa mezzi termini nel fare un quadro generale della giustizia italiana. Definisce "indulto quotidiano" la situazione di incertezza della pena con cui conviviamo, di cui tutti parlano e nessuno fa niente. Dati allarmanti inoltre riguardo all’immigrazione clandestina, per combattere la quale, sostiene Manganelli, non sono sufficienti i contrasti all’ingresso. Occorrono anche controlli della permanenza sul territorio dei clandestini. "La certezza della pena non esiste", dice il Capo della Polizia di fronte alla commissione. In una tale situazione –prosegue- è "assolutamente inutile la risposta dello Stato e vanificati gli sforzi di polizia e magistratura". Il prefetto definisce "vergognosa" questa realtà, condizione sfavorevole alle azioni di contrasto dell’immigrazione clandestina. I dati che espone Manganelli sono drammatici. La loro eloquenza è schiacciante e dice più di mille commenti. Nel Nord-est italiano il 65-70 per cento dei crimini sono imputabili a immigrati clandestini. Questi arrivano nel nostro Paese non solo e non tanto attraverso gli sbarchi a Lampedusa, ma con un visto turistico. "Il 65-70 per cento dei clandestini –denuncia Manganelli- arriva regolarmente e poi si intrattiene irregolarmente". Occorre quindi -secondo il Capo della Polizia- "non solo un contrasto all’ingresso, ma il controllo della permanenza sul territorio dei clandestini". A sostegno delle sue dichiarazioni, Manganelli dichiara che, da gennaio ad oggi, "le forze dell’ordine hanno fermato 10.500 immigrati clandestini per i quali è stata avviata la procedura di espulsione: solo 2.400 di loro hanno trovato posto nei Cpt (Centri di permanenza temporanea). Ciò significa che 8mila clandestini sono stati perdonati sul campo essendosi visti consegnare un foglietto su cui c’è scritto ‘devi andar via’, che equivale a niente". Proprio tutti i torti, secondo noi, Manganelli non li ha. Il problema sta nell'attuazione e fattibilità delle nuove contromisure previste dall'ormai famigerato "pacchetto sicurezza" del ministro Maroni. Vedremo chi avrà ragione. Nel frattempo è iniziata la caccia al clandestino, nuovo reality game dell'estate 2008...
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