anche le mele marce vanno al macero...
Ce ne eravamo occupati qualche mese fa dello scandaloso comportamento di alcuni carabinieri e vigili urbani della Bergamasca (http://l-antipatico.blogspot.com/2007/12/il-ritorno-delle-mele-marce.html), macchiatisi di infamanti reati quali associazione a delinquere, detenzione di stupefacenti, peculato, omessa denuncia, violenza privata e tentata concussione. Un bel rosario di attività illecite, commesse proprio da appartenenti alle forze dell'ordine, quelli che dovrebbero prevenire e reprimere i reati. Non c'è che dire, proprio un bello spettacolo. E ieri la giustizia ha presentato il conto agli ignobili protagonisti. Davanti al GUP Bianca Maria Bianchi si è celebrata l'udienza con il rito abbreviato per 21 imputati. La pena più pesante (in maniera esemplare) è stata inflitta a Viviano Monacelli, ex carabiniere della stazione di Calcio (BG): 6 anni di reclusione (il PM ne aveva chiesti 5); al comandante della stazione di Calcio (considerato il capo del commando), Massimo Deidda, sono stati inflitti 5 anni e 2 mesi (il PM aveva chiesto 4 anni e 6 mesi). Per gli altri sei imputati, che hanno scelto il rito abbreviato, le pene vanno da un minimo di 1 anno ad un massimo di 3 anni e 6 mesi. Due i carabinieri prosciolti, tre i patteggiamenti (uno di 2 anni e 8 mesi, due di 1 anno e 11 mesi) e 8 imputati rinviati a giudizio con il rito ordinario (l'udienza è fissata per il prossimo 24 settembre). Si è chiusa così una pagina vergognosa della Benemerita bergamasca e della Polizia Municipale locale, che inizialmente era stata tenuta segreta ma che grazie alla stampa locale e alla Rete (ci piace ricordare in questa occasione anche un blogger che ci scrisse e ci fece conoscere il sito http://ceru.altervista.org/) ha conosciuto la giusta visibilità, idonea per condannare unilateralmente i comportamenti devianti degli appartenenti alle (cosiddette) forze dell'ordine.
2 Commenti:
Non posso che esprimere il compiacimento per le condanne di quegli squallidi individui che nascondevano le loro bassezze dietro la divisa.MAURO
Di Anonimo, Alle 04 aprile, 2008 13:33
A volte caro MAURO, molte persone frustrate ricorrono alla divisa per compensare e cercare di ovviare ad una totale mancanza di moralità, onestà e lealtà (con se stessi e con gli altri), oltre che per scaricare una recondita violenza (fisica e psicologica) innata e fomentata dalla loro inadeguatezza a confrontarsi con altre persone (senza divisa) decisamente migliori di loro.
Di nomadus, Alle 04 aprile, 2008 14:10
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