l'Antipatico

lunedì 10 dicembre 2007

l'immigrato telematico


Abbiamo letto, ieri mattina, una notizia che ci ha fatto capire definitivamente, ove ce ne fosse bisogno, quanto il web, e il mondo dell'informatica in generale, sia ormai uno strumento indispensabile e universale. La notizia (pubblicata a pagina 8 del Corriere della Sera) è che dal 15 dicembre prossimo, esattamente alle ore 8 del mattino, gli immigrati (e i lavoratori di "nazionalità riservatarie") che desiderano essere regolarizzati tramite assunzione come badanti, cuochi e altro, dovranno "cliccare" sul sito del Ministero dell'Interno (http://www.interno.it/) e scaricare il programma (http://nullaostalavoro.interno.it/Ministero/download) e sperare (come in una vera e propria lotteria nazionale) di essere ammessi tra i 170.000 lavoratori immigrati regolarizzati. Immaginiamo la scena davanti a centinaia di migliaia di pc: tutti a riscaldare le dita delle mani, come fossimo a un concorso di dattilografia. Solo che stavolta il premio non è una medaglia o un bell'attestato da appendere orgogliosamente in camera ma, più realisticamente, la possibilità di lavorare e di vivere regolarmente e dignitosamente nel nostro Paese. Leggendo l'articolo però, abbiamo trovato una piccola incongruenza, chiamiamola così, di natura etica e sociale: dei 170.000 posti, in base ad un preaccordo bilaterale, 47.100 immigrati di alcune nazioni (Marocco, Moldavia, Albania, Sri Lanka, Pakistan e altri) avranno una sorta di "corsia preferenziale" che permetterà loro di essere assunti con più facilità dai datori di lavoro italiani. Un'altro aspetto curioso è che, tra le iscrizioni già presentate al Viminale, ci sono rappresentanti di nazioni leggermente desuete per l'Italia, in ambito di richieste di lavoro. Come, ad esempio, 1 di Trinidad e Tobago, 2 delle Isole Vergini, 3 del Kuwait e della Sierra Leone, 4 del Bahrein, 7 delle Isole Faer Oer (diventate famose per la loro squadra di calcio, che ha giocato due partite con l'Italia nelle qualificazioni agli Europei) e addirittura 13 della Città del Vaticano (praticamente giocano in casa...), tenendo presente che tutti questi richiedenti dovranno recarsi nel loro Paese d'origine e ritirare presso il consolato o ambasciata italiana il kit informativo e documentale per la regolarizzazione. Abbiamo il legittimo sospetto che, dopo questa ennesima rivoluzione telematica in atto nel mondo del lavoro, la prossima occasione di affidarsi a un click, per evitare perdite di tempo e interminabili file, sarà quella della prenotazione on line per avere un loculo in uno dei cimiteri delle grandi e piccole città italiane...Avremo così anche il caro estinto telematico, crisantemo virtuale incluso.

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