la Befana, la Polverini & i soliti dibattiti interni
Il vecchio adagio ci ricorda che l'Epifania tutte le feste si porta via, ma la realtà politica di questo inizio 2010 ci dice semplicemente che la campagna elettorale per le Regionali di fine marzo è già in pieno svolgimento. La prima a scendere in campo (curiosamente proprio nel giorno dedicato alla Befana...) è stata Renata Polverini, candidata del Popolo della Libertà alla poltrona della Regione Lazio del dopo Marrazzo. Non è un segreto di Stato la notizia che la sua candidatura ha provocato all'interno della compagine governativa qualche mugugno a causa di qualche sua velata simpatia tinta di rosso per la sua attività di sindacalista. Si sa come Feltri dalle colonne del Giornale l'abbia ferocemente attaccata, stroncandone sul nascere ogni possibile appoggio editoriale alla causa comune. Di certo anche la Renata non si sottrae a qualche critica visto e considerato la sua scelta della squadra che la sosterrà durante la campagna elettorale: nomi altisonanti come il senatore in odore di camorra Claudio Fazzone (già visto ad Annozero), il senatore Paolo Barelli e il sindaco di Fiumicino Mario Canapini. Non c'è che dire, tutta bella gente con l'aggiunta della chicca di Francesco Storace in odore di presidenza del Consiglio regionale del Lazio. La Polverini ieri si è adeguata alla festa nazionale consegnando i doni durante la Befana del poliziotto, proseguendo con la Befana tricolore di Sacrofano e terminando con la Befana dell'UGL della Polizia. Un bel tour propagandistico, senza scopa e senza fazzoletto in testa. Non ce n'era assolutamente bisogno. Come forse non si avvertiva il bisogno della candidatura (sua sponte) di Emma Bonino che, forse ispirata da una scena di un vecchio film di Nanni Moretti, forse motivata da una battuta uscitale spontaneamente, ieri ha detto:"Mi sembra si siano infilati in un patetico dibattito interno". A chi si riferiva? Beh, a quelli del PD, è ovvio, no? A sinistra oramai lo sanno proprio tutti: c'è sempre un dibattito in corso. Anche quando è tempo di piantarla e di prendere una necessaria e sana decisione loro dibattono, mentre gli altri prendono decisioni politiche che, per forza di cose, prendono in contropiede la sinistra che è eternamente in ritardo. Quando fa così la sinistra può essere tranquillamente paragonata a un treno in ritardo che non passa mai. Certo, il ciclone Marrazzo è stato quello che è stato. Una mazzata sulla schiena che ancora la sentono. Tuttavia, dovrebbe avere anche dei vantaggi. Se è vero che la candidata del PdL (la Polverini vicina a Fini) è vincente, è anche vero che dopo aver toccato il fondo non si può fare altro che risalire. Insomma, per paradosso le cose dovrebbero essere più facili proprio quando sono più difficili, quasi disperate. Invece anche con Bersani, uomo politico dotato di senso della realtà, il PD tarda a ingranare la marcia giusta e il suo treno è ancora in ritardo. Ora che Emma Bonino è la candidata radicale per il Lazio, nel PD si attendono lumi da Zingaretti (non l'attore, ma il fratello) e dal suo mandato esplorativo per cercare di capire chi contrapporre alla Polverini. Le primarie no, vero? Intanto Casini e l'Udc aspettano, attendono, temporeggiano, ma non si può aspettare vita natural durante, perché la vita natural durante non è infinita. Se poi si aggiunge che il PD andrà in ordine sparso praticamente ovunque, dal Lazio alla Campania, dalla Calabria alla Puglia, si capisce che l'eterno ritardo è figlio di contrasti interni e di una confusione mentale che non lascia ben sperare neanche per il futuro prossimo. Lo hanno definito "il partito dei depressi", un motivo forse ci sarà. Ovvio, il giudizio è di quelli cattivi, perfidi, ma qualcosa di vero ci dovrà pur essere se da quelle parti non si ride mai se non a denti stretti. Zingaretti ha un handicap: il tempo. Andava bene ieri l'altro, quando non c'era ancora la Bonino in campo. Ma ora? Si ipotizza: andranno tutti con Emma. Tutti sì, ma senza i cattolici. Insomma, è un pasticcio che fa capire una cosa che hanno capito un po' tutti e che giustamente preoccupa una come Enrico Letta: il Partito Democratico non riesce a fare alleanza. Si può vivere anche senza alleati, ma se aspiri a governare un Paese come l'Italia e sei minoranza da sempre il problema te lo devi pur porre. Allora, riepilogando: il problema che ha davanti a sé oggi il PD non è quello di vincere, bensì quello di perdere bene. Per perdere bene Bersani e D'Alema, al di là delle tattiche e della candidature, devono mettere in conto anche di investire su nomi importanti di livello nazionale o su giovani che diano il senso di una scelta e di una presenza viva e futura dei cosiddetti riformisti. Casini e l'Udc, come dimostra il caso della Puglia, sono lì a fare la loro parte, ma se il PD se ne sta in disparte a leccarsi le ferite della lotta post-congressuale, se si rigira i pollici nelle infinite discussioni interne, allora sì che è impossibile creare un'alleanza riformista. Poi non ci si venga a lamentare per le vittorie di Berlusconi...
5 Commenti:
Buongiorno carissimo.Secondo il mio punto di vista,adesso non resta che fare il tifo per la Bonino e per Vendola.In mancanza d'altro e data la passività del PD.Ciao Mauro.
Di Anonimo, Alle 08 gennaio, 2010 13:39
Carissimo MAURO, debbo dirti la verità: mi lascia un retrogusto amaro in bocca il sapere che dobbiamo affidare le nostre speranze di vittoria per la regione Lazio nella persona di Emma Bonino. Nulla da eccepire ovviamente sulla storia politica e morale della leader radicale, ma sai mi attendevo qualcosa di veramente nuovo, giovane, non riciclato culturalmente e politicamente. Su Vendola, che ho apprezzato ieri sera in ANNOZERO, ho soltanto qualche dubbio di tenuta e di coerenza visto e considerato il suo passato nella bufera pugliese. Ma se questo è ciò che attualmente passa il convento...allora...Amen. Un abbraccio.
Di nomadus, Alle 08 gennaio, 2010 15:56
Carissimo,hai ragione.Purtroppo l'inerzia od altro del maggior partito dell'opposizione non riesce a produrre altro.E'vero ci vorrebbe qualcosa di giovane e convincente,ma sinceramente è difficile individuare chi.Un caro saluto da Mauro.
Di Anonimo, Alle 08 gennaio, 2010 18:38
Secondo me ci vorrebbe uno come DAVIDE....Un affettuoso saluto.
Di nomadus, Alle 08 gennaio, 2010 19:51
Sono d'accordo.Mauro
Di Anonimo, Alle 09 gennaio, 2010 16:04
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