l'Antipatico

domenica 12 aprile 2009

la scossa (psicopolitica) del Pifferaio di Arcore


Se mai ce ne fosse stato bisogno, la tragedia in terra d'Abruzzo di domenica scorsa ha permesso al Grande Comunicatore di assestare belle scosse psicopolitiche ai quadri della sua maggioranza. E di rimando a quelli dell'opposizione. Se nulla sarà come prima, se il clima di concordia nazionale terrà, se il Pifferaio di Arcore lo puntellerà, come dicono i suoi, «con una limatura alle politiche del governo per ridurre, entro limiti fisiologici, lo scontro con l'opposizione», e se adesso nella strada verso l’elezione al Quirinale (che gli era stata precedentemente sbarrata) pare addirittura di poter intravedere un varco, insomma se il libro dei sogni che si sfoglia in queste ore nelle stanze di palazzo Grazioli dovesse mai diventare realtà, converrà cominciare a raccontare come tutto ebbe inizio: cioè per caso. Sì, tutto è cominciato lunedì 6 aprile, di primo mattino, poche ore dopo la scossa di terremoto che ha fatto dell’aquilano un inferno sulla terra, quando la chimica del cervello di Berlusconi ha cominciato a elaborare i dati emotivi che già nella notte gli avevano scombussolato i sentimenti e la ragione. Tutto è cominciato, occhio ai particolari, con quella frase detta al telefono alle otto e mezza del mattino ai giornalisti di Sky: «Mi hanno invitato ad andare ugualmente a Mosca. Sto vedendo con concretezza che cosa posso fare io qui in più, se è il caso che rimandi il viaggio per dare un sostegno morale, oltre a tutti gli altri tipi di sostegno che la Protezione Civile sta già portando...». Poi, a mio modo di vedere, nell’Abruzzo ci si è buttato a capofitto e par quasi di non volerne più uscire: «Non vi lasceremo soli, prendo sul governo la responsabilità della ricostruzione». Ma dentro la frase dubbiosa sulla cancellazione del viaggio a Mosca c’era una decisione intimamente già presa. «Si può dire che in questi giorni Berlusconi abbia voluto ritrovare se stesso», è l’opinione di uno psicanalista che il Pifferaio di Arcore l’ha conosciuto bene. Confortato nel suo parere da quelli che con il beato Silvio lavorano gomito a gomito: «L'Abruzzo è la riscoperta della politica che lui considera anzitutto un sistema per realizzare soluzioni e fronteggiare i problemi», dicono i suoi sostenitori più agguerriti (e plagiati). Retorica, ma fino a un certo punto. Se si vuol capire come agisce il Caimano conviene ascoltare la voce di chi gli lavora accanto da quindici anni: «Nel terremoto si muove come un pesce nell'acqua, da organizzatore ». Così, come con la monnezza a Napoli è scattato il «vietato fare brutta figura», dal Prefetto all’ultimo caporale. Il dramma, i morti, hanno potenziato l’effetto comandante in capo. «Lui lì ritrova la sua cifra, che non potrà mai essere quella della politica di Palazzo». Ciò detto (dai suoi, ovviamente) il premier s’aspettava di essere accusato dall’opposizione di voler strumentalizzare il terremoto. Ma l’opposizione non l’ha fatto e lui, spiazzato, da giorni ringrazia, ne dà atto a Franceschini, e riconoscente bastona la Lega usando gli argomenti del PD. Cose dell’altro mondo. «Il processo che si è aperto potrebbe essere irreversibile. L'obiettivo è: concordia su alcuni temi e scontro politico, anche accesissimo, su altri», riflettono gli uomini del Pifferaio: «Il cambio di fase è evidente, e questo lo si deve al PD...». Così, nei rapporti di maggioranza, l’impatto del Caimano d'Abruzzo accentua e approfondisce la svolta già impressa dalla nascita del Popolo della Libertà: «La forza della sua accresciuta popolarità indebolisce giochi e manovre. In un altro quadro, con la Lega saremmo a un passo dalla crisi di governo», ragiona Giorgio Stracquadanio, uno del think-tank berlusconiano. «Bossi è un amico, ma quel che non ho concesso a Casini non lo concederò alla Lega. Abbiamo già dato, e se mai il PdL è stato in passato a rimorchio, ora non lo sarà più», si sarebbe sfogato qualche giorno fa il Pifferaio. Vedere per credere.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]



<< Home page