l'Antipatico

domenica 5 ottobre 2008

aguzzare l'ingegno (contro Brunetta)




Molteplici segnali indicativi di qualcosa di nuovo nel mondo delle Pubblica Amministrazione li abbiamo senza dubbio avuti dall'entrata a Palazzo Vidoni del ministro bonsai Renato Brunetta. E' cambiato il modo di operare nella mastodontica macchina dello Stato. E' cambiato anche il rapporto tra lo Stato datore di lavoro e i suoi dipendenti. Non c'è più quell'isola felice (per gli statali) del mancato controllo sulla effettiva qualità e soprattutto sulla reale quantità di lavoro. Non c'è più, nei ministeri, quel continuo "struscio" interno nei corridoi e nei bar che replicavano pari pari quello che si faceva di pomeriggio nelle vie del centro storico di Roma. Il girarsi freneticamente i pollici delle dita era un lontano ricordo. L'effetto Brunetta aveva dunque terremotato tutta una serie di vecchie e care resipiscenze lavorative ereditate nei decenni da parenti e raccomandanti. Ma proprio l'ingegno, tipicamente italiano, del trovare una soluzione a questo stato di cose ha avuto in questi ultimi tempi il suo naturale e sospirato (sempre per gli statali) allocamento. Il contributo più evidente che sancisce questo atipico scontro titanico tra il ministro bonsai e milioni di lavoratori (esposti alla sindrome del fannullismo) è costituito da un documento, scritto dalle rappresentanze sindacali di base, fatto girare quasi clandestinamente tra i lavoratori del pubblico impiego. Titolo: "Far finta di essere sani", sottotitolo: "Antivirus da usare in caso di assenze per malattia e permessi personali". Si tratta di un vero e proprio manuale di sopravvivenza al giro di vite imposto dal ministro della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione con il decreto legge 112, poi convertito in legge n.133 del 6 agosto 2008, al grido di "lotta ai fannulloni". Nel manuale c'è scritto: "Questo opuscolo è una forma di lotta: conoscendo le leggi impariamo ad applicarle tutte, cominciando da quelle a nostro favore". Ovvero a districarsi tra le norme vigenti in materia di assenze per malattia e permessi personali. Se in un qualsiasi manuale di sopravvivenza delle giovani marmotte (quale bambino non l'ha letto) ti insegnano ad accendere un improbabile fuoco con la paglia o con uno specchietto, in quello delle rappresentanze sindacali di base ti insegnano la strategia per irretire il nemico, applicando alla lettera le sue stesse regole. Per esempio, visto che la legge Brunetta prevede che "chi è ammalato ne deve dare comunicazione alla struttura o ufficio di appartenenza tempestivamente e comunque all'inizio dell'orario di lavoro", gli esperti dell'ufficio anti-Brunetta consigliano di "fare la telefonata (o mandare l'e-mail o il fax) all'ufficio competente o al dirigente dell'ufficio e non ai capi ufficio o alle posizioni organizzative". La seconda mossa prevede di comunicare al telefono (o scrivere nel certificato del medico di base) il domicilio dove si è tenuti a risiedere, ricordando che dal momento della telefonata scatta anche il rispetto delle fasce orarie. Alla voce "uscite durante gli orari di obbligo ad essere a domicilio" si sfiora il sarcasmo. La legge Brunetta avverte che "le fasce orarie valgono 7 giorni su 7, dalle 8 alle 13 e dalle 14 ale 20. Si può uscire per motivi documentati quali visite mediche, prestazioni e altro e per giustificati motivi". Il manuale di sopravvivenza sottolinea, con una vena di humor sottile very british, "Come vedete, durante gli arresti domiciliari c'è la possibilità di uscire". E sul "reato" di evasione c'è l'immunità, perchè "se voi avete comunicato le uscite e in quel frangente avete la visita fiscale, NON siete passibili di provvedimenti disciplinari nè di revoca del trattamento di malattia. Il medico che è passato lascerà al vostro domicilio una cartolina in cui comunica di essere passato, invitandovi a mettersi in contatto con lui per un ulteriore appuntamento". Altro passaggio del manuale: "Per le malattie prese al lavoro si può evitare la riduzione dello stipendio: basta farsi rilasciare (dai medici del reparto, da uno convenzionato, dal dirigente scolastico) una dichiarazione che comprovi la presenza del contagio nella struttura e consegnarlo al proprio ufficio del personale". Che cosa deve fare un lavoratore del pubblico impiego se vive da solo, se non ha un familiare accanto a sè quando il medico fiscale suona, se ha i figli piccoli da andare a prendere a scuola o se c'è una faccenda che non può proprio essere rimandata? Niente paura, il manuale anti-Brunetta viene in aiuto spiegando che "comunque va rivendicato e praticato il diritto di poter svolgere, nei limiti imposti dalla malattia, una vita normale". Che fare, dunque? Basta "telefonare prima di uscire all'ufficio del personale dell'Ente, specificando motivi e il tempo presunto dell'assenza, annotando l'ora e il minuto della chiamata, perchè è sempre l'Azienda che deve chiedere la documentazione necessaria". In buona sostanza, come in una vecchia pubblicità, una telefonata ti salva la vita. Nel caso del pubblico impiego ti salva il lavoro perchè "ricordate, è obbligatorio telefonare se non si vuole incorrere in sanzioni economiche e disciplinari. Vanno bene anche e-mail e fax, ma la telefonata VA FATTA". E la conclusione del manuale di sopravvivenza è un pò lo specchio deformante della vendetta immaginata dai pubblici impiegati: "Pensate, negli Enti di grandi dimensioni, gli uffici saranno travolti da un fiume di telefonate". E magari milioni di statali attenderanno sulla riva del fiume il passaggio del cadavere del loro nemico...Che incubo per il ministro bonsai!

2 Commenti:

  • MALGOVERNO NELLA P:A:in quel di Castelraimondo serve maggiore vigilanza e controllo sul territorio.Dal febbraio 2002 l’amministrazione comunale tiene,illegittimamente demansionato,estromesso,eliminato dall’ufficio il comandante dei vv.uu;(uno dei quattro dipendenti comunali laureati,di ottima condotta morale e civile,incensurato,senza alcun procedimento penale o giudiziario a carico),sostanzialmente senza fare quasi niente,a spese del contribuente.(Vedere sentenza immediatamente esecutiva,in internet,alla voce DEMANSIONAMENTO CAMERINO)

    Di Anonymous Anonimo, Alle 06 ottobre, 2008 15:26  

  • IL NOSTRO MOVIMENTO

    Finalmente ci siamo!
    E’ nata l’Unione Nazionale Italiana degli Impiegati Statali: "U.N.I.STAT." Un movimento libero, autonomo ed indipendente: lavoratori e pensionati dello Stato uniti per dare vita alle aspettative del "popolo delle buste paga".

    Un popolo fatto di gente che “campa” di stipendio e che non ha la possibilità di adeguare autonomamente le proprie entrate al costo della vita.

    Un popolo che non si sente adeguatamente rappresentato in parlamento da “questa” classe politica, nè sufficientemente tutelato sul posto di lavoro da “questi” sindacati che dovrebbero difendere il potere d’acquisto di salari e pensioni.

    Un popolo che ha più volte palesato su queste pagine la necessità di un soggetto politico “nuovo”.

    Ebbene, adesso, il movimento c'è, è nato! L’UNISTAT si batte per il miglioramento della qualità della vita dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Obiettivi primari ed inalienabili dell’UNISTAT sono la democrazia, l'uguaglianza, la libertà e la giustizia sociale.

    L’UNISTAT avversa il tentativo di abbattere gli istituti di democrazia istituzionale vigenti che, anzi, vanno quotidianamente e senza soluzione di continuità, arricchiti di democrazia sostanziale e quindi di contenuto socialmente valido.

    Accetta e difende i principi e le finalità della Costituzione Italiana e, pertanto, si proclama pluralista dal punto di vista ideologico, politico e religioso, nel convincimento che la persona umana non ha frontiere, nè barriere fisiche, nè psichiche e che l'individuo deve continuamente anelare alla pace, alla democrazia, alla giustizia ed alla libertà nel completo rispetto delle leggi, ma combattendo con fermezza tutto ciò che ad esse costituisca attentato.

    Ai nostri amici, ai nostri lettori, a tutti i nostri sostenitori - iscritti e simpatizzanti - non verrà mai chiesto alcun contributo economico d’iscrizione, ma soltanto di “PARTECIPARE”!

    La Segreteria Nazionale UNISTAT

    Di Anonymous Anonimo, Alle 05 gennaio, 2009 12:30  

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