l'Antipatico

domenica 4 maggio 2008

oggi, 30 anni fa


Giovedì 4 maggio 1978 la prima pagina de la Repubblica evidenziava ancora una volta la posizione ferma e irremovibile della Democrazia Cristiana e del Governo in carica sullo scambio con i terroristi per la liberazione di Aldo Moro, oramai da 49 giorni nelle mani delle Brigate Rosse. Soltanto i socialisti, e Craxi in particolar modo, continuavano a sperare in una trattativa o in uno scambio uno contro uno per salvare la vita del presidente DC. Siamo sempre più vicini al tragico e ineluttabile epilogo. Nel fondo scritto in prima pagina (ad opera come sempre del direttore Eugenio Scalfari) c'è anche l'affondo decisivo di chiudere la porta a qualsiasi tentennamento contro la fermezza. Vi riproponiamo quell'articolo, intitolato "Chiudere quel varco prima che sia tardi". Buona lettura. Il quadro politico è ancora molto agitato dopo il "forcing" che la segreteria socialista ha esercitato per tutta la giornata di martedì sugli altri partiti e in particolare sulla Democrazia cristiana. Ma, dopo qualche segno d'incertezza e di sbandamento, il gruppo dirigente della Dc ha di nuovo fatto quadrato: nessuna concessione alle tesi di chi vuole dare alle Brigate rosse un segnale d'intesa, rigorosa tutela della legalità repubblicana. D'altra parte - si aggiunge a piazza del Gesù - ogni eventuale provvedimento di clemenza non riguarda i partiti, ma il governo e quindi la maggioranza che lo sostiene. Questa maggioranza non può che decidere insieme, se non si vuole rompere dopo appena sette settimane una coalizione nata con tanta fatica. Il governo dal canto suo ha ribadito l'atteggiamento di fermezza già illustrato da Andreotti pochi giorni fa alla televisione. L'intero problema arriverà comunque in Parlamento la prossima settimana; ma anche i partiti stanno scivolando sui tempi lunghi: i socialisti non hanno ancora fissato il giorno di convocazione della direzione, la Dc riunirà il proprio direttivo martedì. Moro intanto aspetta nel "carcere del popolo" che gli intrighi alimentati dai suoi carcerieri e dalle lettere che essi gli hanno dettato si sciolgano in qualche modo. E' quanto le Br si sono proposte fin dal principio: destabilizzare la Repubblica, prima col terrore, poi con una spregiudicata manovra politica. Non ci sarebbero riuscite senza aprire un varco nello schieramento dei partiti. Ma quel varco purtroppo è stato aperto. Nonostante l'incomposta violenza delle reazioni della segreteria socialista alle critiche ragionate che le vengono mosse, noi continuiamo a credere che la strategia adottata da Craxi sia dettata da buona fede. E per la terza volta in dieci giorni ospitiamo oggi un'intervista col segretario del Psi nella quale egli spiega le sue ragioni. A fronte di tanti contorti ragionamenti, non possiamo tuttavia non segnalare ai lettori la ferma dichiarazione di Sandro Pertini, socialista da sempre, galeotto e confinato per anni durante il ventennio nero. "Non voglio andare per la seconda volta" dice Pertini "ai funerali della democrazia del mio Paese". Non si potrebbe dir meglio nè di più.

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