l'Antipatico

mercoledì 30 aprile 2008

trombati ma con il portafoglio gonfio


Il cosiddetto tsunami elettorale ha mandato a casa molti volti noti della politica italiana. Volti abbastanza abbacchiati e tristi, almeno fino a qualche giorno fa, quando gli uffici di presidenza di Camera e Senato, in occasione della riapertura per la XVI legislatura della Repubblica Italiana, hanno comunicato ai vari trombati le spettanza economiche di fine carriera. Scorrendo la lista dei nomi e delle relative cifre, ci siamo fatti l'idea che questi vecchietti cassati dal voto degli italiani del 13 e 14 aprile non se la passeranno poi tanto male, tra un giro di burraco e una partita alla Bocciofila, tra una presenza a qualche riunione di ex parlamentari riuniti ad una partita a tresette. Non se la passeranno male perchè tra Trattamento di Fine Rapporto e la pensioncina non proprio da Partito dei Pensionati i nostri trombati potranno ancora permettersi un lauto pranzo al desco del "Bolognese" a piazza del Popolo o da "Fortunato" al Pantheon, senza necessità di questue o di richieste ai parenti. L'elenco si apre con Fausto Bertinotti che, lasciato lo scranno più alto di Montecitorio, si consola con un bel gruzzoletto: 131.068 euro di TFR e la pensione di 6.000 euro, oltre a un bell'ufficio, il diritto a quattro collaboratori e la presidenza della Fondazione Camera dei deputati (senza stipendio). Generosi vitalizi e assegni di fine mandato ('reinserimento nella vita sociale') sono però la consolazione anche di altri illustri esclusi. Come Ciriaco De Mita: per 43 anni di Parlamento (prima con la Dc, poi con la Margherita, infine candidato ma non eletto con l'Udc) 9.947 euro al mese di pensione e 112.344 di tfr, solo per gli ultimi 12 anni consecutivamente in carica. Stessa pensione per Angelo Sanza (anche lui ex Dc, Fi, non rieletto con l'Udc), 36 anni tra i banchi e buonuscita di 337.032 euro. Ottomila 828 euro al mese per Francesco D'Onofrio (22 anni, prima con la Dc poi con l'Udc) e fine mandato di 168.516 euro, solo per gli ultimi 18 anni. Per Gavino Angius (ex Ds, non rieletto con i socialisti), 21 anni, vitalizio di 8.641 e liquidazione di 196.602. Sedici anni di carriera per Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi) e Teodoro Buontempo (La Destra): 6.963 euro di pensione e 149.792 di liquidazione. Stesso assegno mensile per Cesare Salvi (Sinistra democratica) e 153.664 euro di tfr. Con 14 anni Oliviero Diliberto (Pdci) ed Enrico Boselli (partito Socialista) hanno diritto a 6.217 euro al mese e 131.068 di fine mandato, come Bertinotti. Per Franco Giordano (Prc) e Paolo Cento (Verdi) 12 anni di Montecitorio significano 5.471 euro di vitalizio e 112.344 di buonuscita. Otto anni per Francesco Storace (La Destra): 3.978 euro e 19.208 di fine mandato, per gli ultimi due anni. Infine, Daniela Santanchè (candidata premier per La Destra) che, con sette anni, accumula 3.605 euro di pensione e 65.534 di tfr. A tutti questi arzilli personaggi auguriamo una serena e gaudente vecchiaia da pensionati più che abbienti...

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