l'Antipatico

venerdì 3 febbraio 2006

Gianni Letta for president


Ormai non è più una voce di corridoio, non è una di quelle indiscrezioni giornalistiche che lasciano il tempo che trovano. No, i sintomi sono chiari ed incontrovertibili: Gianni Letta, fidatissimo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è in pole position per rimpiazzare (al prossimo pit stop elettorale) il cavaliere di Arcore, sempre più ingolosito dalla possibilità (seppur remota) di concorrere alla poltrona del Quirinale, dopo la scadenza del mandato di Carlo Azeglio Ciampi, e quindi intersecare a piacimento sedi e poteri ai più alti livelli istituzionali, con buona pace degli alleati di sempre, Fini, Casini e Bossi. Abbiamo avuto nel recente passato la conferma di questo momento storicamente favorevole all'impomatato plenipotenziario, ex direttore del Tempo di Roma negli anni 80, grazie anche agli articoli apparsi sulla stampa a firma di Giuliano Ferrara, Antonio Socci e Marcello Dell'Utri, tutti univocamente convinti che il nome di Gianni Letta possa mettere d'accordo tutti i probabili futuri orfani (politicamente parlando, s'intende) del premier milanese, ormai in dirittura d'arrivo (conta quasi settanta primavera...) dopo più di dieci anni di continua presenza sulla scena nazionale (e qualche volta, purtroppo, anche su quella internazionale, grazie ai servigi di Bush e Putin, meno di Blair...) con le nefaste conseguenze che noi tutti conosciamo. A caldeggiare il ricambio con Letta all'interno di Palazzo Chigi ci si è messo pure quel capoccione (per tre quarti vuoto) di Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia che recentemente ha dichiarato: "Nella prossima legislatura, e nella cornice di un successo della coalizione, non c'è dubbio che il dottor Letta, uomo dalle capacità di governo ineguagliabili, dotato di alto senso dello Stato e delle istituzioni, potrà rappresentare una risorsa insostituibile e preziosa al vertice del Paese." Insomma, a conti fatti, si prospetta un traumatico passaggio nel futuro prossimo tra il candidato più televisivo della Terra (sua emittenza) e l'uomo politico più nascosto (e più potente) che memoria politica ricordi. Mai un'intervista, mai una dichiarazione, mai una candidatura alle elezioni, mai una tessera di partito, mai un'ospitata a un talk show, praticamente mutismo continuo per Letta continua. Immaginiamo che la lingua dell'azzimato sottosegretario si scioglierà magicamente solo ed esclusivamente davanti al prossimo Capo dello Stato, in caso di eventi già elaborati e ipotizzati (almeno in casa degli azzurri), tutti gli altri sono autorizzati a toccarsi e a fare i debiti scongiuri...Noi per primi!

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