il grande bordello
Stiamo seguendo (distrattamente) dal 19 gennaio scorso la sesta edizione del Grande Fratello, sequel più o meno fortunato del padre dei reality show, di quello che ha dato inizio (per fortuna o purtroppo, a voi l'ardua sentenza) alla manìa dei reality games, delle trasmissioni che sviscerano e sezionano in ogni sua parte meccanismi e partecipanti al programma. Un pò come nel caso di questo evitabilissimo programmino del sabato pomeriggio (Tutti pazzi per il reality) in onda alle ore 16.50 su Canale5, presentato dalla temporanea prediletta di Maurizio Costanzo, ossia Roberta Capua. La poverina cerca (e sottolineamo cerca) di rendere interessante l'aria fritta che aleggia in studio, ponendo domande da test di quoziente intellettivo tipo "...secondo te chi esce la prossima settimana?..." o anche meglio "...ma credi che sia in atto una storia d'amore tra Lucio e Elena?..." e via di questo scempio, facendo rimanere gli illustri ospiti ed opinionisti (il meglio del meglio oggi reperibili sulla piazza...) come ad esempio la moglie di Mentana, l'ex miss Italia Michela Rocco di Torrepadula (qui la rima un pò volgarotta viene da sè...) oppure la star (?) della soap-opera VIVERE di Canale5, tale Pompadour (anche qui il cognome si presta a qualche battutaccia...) o anche il bel tenebroso Marco Liorni, spalla storica del Grande Fratello, prima della Bignardi, poi della D'Urso e infine della Marcuzzi. Insomma un parterre de roi (eufemismo ironico, ovviamente) nobilitato, secondo noi, dall'unica presenza degna di tale nome, il critico televisivo del quotidiano Libero, il caustico Alessandro Rostagno, che non le manda certo a dire con i suoi giudizi al vetriolo sul grande bordello in atto al Grande Fratello, dove il clone del buon vecchio Taricone (tale ciociario Fabiano, con testosterone e tatuaggi in bella evidenza) gira intorno alle sue prede femminili (senza distinzione alcuna, basta che respirino) e dove il poeta bolognese Franco, unico che salviamo, appare un pò stralunato e fuori tempo in questo pollaio catodico. Per concludere, riteniamo che Mediaset abbia speso inutilmente tempo, soldi e fatica per mettere su questa specie di programma (sulla falsariga di quanto fece SKY per la quinta edizione del GF, che ebbe però risultati più edificanti) che riteniamo adatto per un pubblico tipo "prova del cuoco" o " treno dei desideri" piuttosto che da Iene o da Gialappa's. Come si dice in questi casi, la classe (televisiva) non è acqua!
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