la partita delle procure
Abbiamo assistito a molte partite nella nostra vita, ma quella che si sta giocando in quest'ultimo periodo sul campo non proprio neutro delle Procure della Repubblica di Roma e Milano ci lascia leggermente frastornati. Noi siamo stati sempre dell'idea che il garantismo e il reale rispetto delle regole (qualunque regola, scritta e non...) in campo politico e giudiziario, per non dire economico, sia la base vera, certificata del vivere civile, democratico e collettivo tipico di una Nazione evoluta e libera, fondamentalmente libera. Questo ultimo ping-pong tra le procure che seguono gli sviluppi (ormai stranoti) dei risiko bancari, dei residui processuali del piccoletto, oppure delle chiamate in differita per dirigenti della sinistra, ci stanno lasciando un pò perplessi, diciamo pure inclini allo scetticismo naturalmente estinsecatosi dalle vicissitudini politico-giornalistiche. Diciamo pure che abbiamo molta nostalgia per il vecchio Pool di Milano, quello di Mani Pulite per intenderci, dove all'epoca la formazione titolare di Italo Ghitti, Francesco Saverio Borrelli, Gherardo Colombo, Tiziana Parenti, Ilde Boccassini, Antonio Di Pietro ci infiammava ad ogni goal giudiziario segnato ora nella rete democristiana, ora in quella socialista o socialdemocratica, oppure liberale e repubblicana. E pure quelle segnate nell'economia di Stato, Montedison o Eni, Vianini o Metro, sono state così viste e riviste alla moviola storica della nostra memoria che quasi ci hanno commosso nel ricordo. Oggi, dobbiamo rendere merito al vecchio immarcescibile Francesco Greco (anche lui ex del Pool) che sta scandagliando a dovere tutte le carte (lecite e meno, conosciute e velinate) che compongono il castello delle accuse e delle supposizioni giuriche riguardanti gli affari Unipol, Antonveneta, Ricucci, Billè e compagnia cantando. Il fine giustifica i mezzi? Noi crediamo che la fine delle inchieste non dovrebbe pregiudicare il buon esito (auspicato e ormai certificato dai sondaggi, non certamente quelli del piccoletto...) del voto degli Italiani del 9 aprile prossimo venturo, anche se gli indecisi hanno avuto la possibilità (leggendo le intercettazioni pubblicate ad orologeria dal Giornale di Belpietro) di mettere fieno nella cascina del non voto. Resta il fatto che la partita delle procure continuerà a giocarsi anche con i supplementari (d'indagine) che necessariamente chi andrà al governo (e noi ci auguriamo chi, lo avete intuito...) dovrà accettare, compreso gli eventuali rigori...riservando i calci a qualcun altro, di bassa statura...
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