l'Antipatico

mercoledì 11 gennaio 2006

Jean Pierre le roi


Siamo rimasti affascinati da un bell'articolo (a firma Ivan Berni) sul settimanale di Andrea Monti NEWS in edicola la scorsa settimana, in cui si tracciava un profilo niente male, davvero, di Gianpiero Fiorani, il re di BPI, la Banca Popolare Italiana. Il sagace giornalista traccia una sorta di identikit dell'uomo potente, del rais dell'economia bancaria e politica, del re di Lodi, cittadina ricca e orgogliosa della propria opulenta ricchezza da far vomitare gli indigenti. Abbiamo appreso quindi che il buon Fiorani ha lasciato "senza fiato" il suo primo estimatore e tifoso, ossia il sindaco di Lodi, el sciur Guerini, rimasto così sorpreso dei guai giudiziari del suo prediletto cittadino da consegnare all'incredulo giornalista la seguente affermazione: "...di fronte alla situazione attuale io credo che non si possa dividere la città tra pro e contro Fiorani, in ultras o in detrattori. Deve prevalere, in questo momento, il desiderio e la volontà di capire, insieme alla voglia di dimostrare che Lodi è una realtà che ha energie, risorse, capacità e progetti." Un bell'applauso al sindaco, eminenza poco grigia e molto comica dell'espressione lombarda di chi non vuol ammettere che il guadagno onesto, quello di chi si alza alle cinque della mattina per andare in fabbrica o nei campi, di quelli che prendono la metro o l'autobus per recarsi al lavoro in ufficio per portare mille euro a fine mese, non si ottiene con il risiko bancario, con le trappole finanziarie spregiudicate e ladroneggianti, con i prelievi invisibili dai conti dei clienti ignari e che finiscono sui conti visibilmente rimpinguati dei boiardi di stato, con il colletto inamidato e la fuoriserie con autista. Saremmo tutti bravi, così. Troppo facile. E troppo sporco...

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