se la suona e se la canta...
Abbiamo sorriso amaramente l'altro giorno quando abbiamo appreso che il premier sta cercando disperatamente una manieeera per allungare i tempi della fine di questa legislatura, fissata per il 29 gennaio con lo scioglimento delle Camere e la vacatio fino alle politiche. Ce lo stiamo immaginando il piccoletto di Arcore che, senza trucco e senza bandana, faticosamente passa in rassegna leggi, leggine e disegni legge per arraffare più possibile per sè e per i suoi accoliti (in primis il suo commercialista personale Giulio Tremonti...) e cerca in tutti i modi di rendersi visibile (magari anche con la sua tipica comicità involontaria) agli occhi degli italiani (questa settimana il clou delle sue apparizioni mediatiche su tutte le reti) per indorare la pillola e per consentire alla sua campagna elettoral-pubblicitaria di marcare stretto l'elettorato indeciso o scontento o comunque disturbato dagli affari della sinistra, ultimamente non proprio limpidi e completamente apolitici...La notizia di oggi è che il premier ha condonato sè stesso. In che modo? Regalandosi e applicandosi una legge del suo compare Tremonti che prevedeva una sanatoria fiscale pro domo sua, azzerando milioni di euro di irregolarità fiscali delle aziende di famiglia con un piccolo obolo di milleottocento euro (avete letto bene!) in modo da dare il buon esempio ai suoi compari e miracolati della corte...Come si dice. chi ben comincia...
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