l'Antipatico

lunedì 2 gennaio 2006

il cavaliere senza memoria


In questi ultimi giorni, a cavallo tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006, ci siamo rilassati e rifocillati non solo con panettoni e torroni, ma anche (soprattutto) leggendo, informandoci, spulciando articoli di quotidiani e settimanali, nutrendo così anche la mente, oltre che lo stomaco. A seguito di ciò, abbiamo puntato il nostro occhio di bue virtuale sulla figura (ultimamente un pò sfocata, sbiadita, quasi consunta) del premier Berlusconi, eroe popolare degli anni Novanta (stando almeno ai nostri ricordi visivi delle folle oceaniche e plaudenti dei vari congressi e adunate aziendal-partitiche) e ultimamente figura di contorno, per non dire di rincalzo, del panorama italiano ed internazionale. Abbiamo letto (in ordine cronologico) tre articoli esemplificativi e illuminanti sul periodo nero del cavaliere: il 23 dicembre la Repubblica titolava in prima pagina Conflitto di interessi, indagine su Berlusconi con l'occhiello che recitava L'Antitrust apre un procedimento nei confronti del premier per gli aiuti di Stato ai decoder. Favorita l'azienda del fratello Paolo e con un commento (sempre in prima pagina) a firma di Giovanni Valentini intitolato Il peccato originale del cavaliere, un pezzo di alta scuola giornalistica, tutto da leggere. Proseguendo in questa piccola rassegna stampa, abbiamo letto il Corriere della Sera del 29 dicembre che titolava sempre in prima pagina "Ha corrotto un teste", indagato Berlusconi con l'occhiello che recitava Invito a comparire per il premier. "False deposizioni del legale nei processi per le tangenti alla Finanza e All Iberian" per un'inchiesta sui diritti tv del 1997 in cui Silvio ha incaricato un manager Fininvest (Bernasconi, potenza delle assonanze cognomiche...) di versare su conti svizzeri ( e dove se no), riconducibili al legale inglese David Mills, la questua di 600.000 dollari per suggerirgli di NON ricordare eventuali particolari e accadimenti cui i giudici facevano riferimento. Il giornale milanese (dobbiamo lodarlo quando se lo merita) è stato l'unico organo di stampa nazionale a dare la notizia del mandato a comparire (ovviamente il premier NON si è presentato) innescando una curiosa polemica, di natura prettamente istituzional-giornalistica tra la testata di via Solferino e il portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, pronto a tacciare il giornalista autore dello scoop (Luigi Ferrarella) di solite strumentalizzazioni politiche, di bugie di Stato e chi più ne ha più ne metta, dimenticando il Bonaiuti che anche lui (prima di accasarsi alla corte dei miracoli di Berlusconi) era, e tale rimane, un giornalista. Un pò come il bue che dice cornuto all'asino...Dulcis in fundo, abbiamo letto il godibilissimo fondo di Enzo Biagi sul Corriere della Sera del 31 dicembre intitolato I miei auguri al premier, in cui il decano dei giornalisti mette a nudo il re con la forza della ragione e della memoria, ricordando allo smemorato di Arcore che tutte le sue promesse fatte in tv agli italiani nel 2001, dal fido maggiordomo Bruno Vespa, NON sono state mantenute. Che tutti i suoi conflitti di interessi continuano ad esserci e compagnia cantando, a cui noi, più modestamente, ci vogliamo unire permettendoci di ricordare (alla compagnia del premier, nessuno escluso) che era stato facile, al tempo, saltare sul luccicante e confortevole aeroplanino milanese (inclusi tutti i possibili ed immaginabili comfort, personali e di squadra), manco fosse l'Arca di Noè del ventesimo secolo, per intraprendere un viaggio decennale ricco di rimpinguati conti in banca, yacht e ville al mare, bandane e belle donne, salvacondotti e leggi pro domo sua, ma che adesso, sospettiamo, sarà mooolto più difficile aprire il paracadute del lecchinaggio politico del premier verso gli italiani, per evitare un tonfo quasi certo alle prossime elezioni: anche perchè il cavaliere avrà perso la memoria, ma gli Italiani l'hanno riacquistata! Eccome!

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