l'Antipatico

sabato 7 gennaio 2006

il tramonto della menzogna

Abbiamo letto con compiacimento e con soddisfazione intellettuale un fulminante pezzo giornalistico di Michele Serra su la Repubblica di oggi (che sottoscriviamo dalla prima all'ultima lettera) in cui il barbuto polemista sottolinea la stridente anacronistica e inutile polemica dei giornali (e dei giornalisti) che fanno riferimento alla corrente di pensiero berlusconiana in cui, tramite la pubblicazione dei famosi verbali delle intercettazioni della Finanza sul caso Unipol, si è voluto far credere, al disinformato italiano medio, che Fassino e tutta la sua combriccola (ovviamente chiamati in modo non proprio amichevole comunisti) avevano commistionato gli affari con la politica, la finanza con gli interessi di partito e altre nefandezze del genere (compreso l'abbeveramento dei cavalli in piazza San Pietro...) mentre il premier era intento a flagellarsi con il gatto a nove chiodi e a strapparsi i 22.000 bulbi capilliferi per esser pronto all'intervista serale dall'amico usciere Bruno. Ora, noi non vorremmo contraddire più di tanto i Belpietro, i Farina, i Fede e compagnia cantando, ma ci sembra alquanto sospetto una serie di dichiarazioni, a pochi mesi dalle politiche, chiamiamole così non da VELINA di Oreficiana memoria e nemmeno da comunicato stampa aziendale, all'indomani della presentazione della nuova gamma dei prodotti (inglese per tutti, istruzione per tutti, interessi per LUI...) e con la sensazione (alquanto amarognola) che buttare la menzogna in pasto agli Italiani vale un pò come andare nella clinica svizzera e dichiarare al rientro di essersi recato in processione a...San Gottardo. Meno male che le elezioni stanno arrivando...meno male. Le menzogne (con la calvizie) hanno i giorni contati...

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