la solita politica dello struzzo
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. I vecchi adagi raramente sbagliano. Quella a cui sto assistendo, grazie alle reiterate dichiarazioni infarcite di ottimismo e di fiducia rilasciate dalla premiata ditta Berlusconi & Tremonti, è senza dubbio una fase politica e sociale che (se non ci fosse veramente da piangere e da preoccuparsi) rasenta la tipica situazione in cui lo struzzo infila la testa sotto la sabbia per non vedere la realtà. In un connubio di fiction e verità, in una miscela di prese in giro e provvedimenti ridicoli, il governo del Pifferaio di Arcore continua a far finta che tutto va bene, tutto si aggiusta, nessuno sarà lasciato solo, la crisi sarà superata. Nel suo discorso di ieri alle Nazioni Unite il premier ha fatto la figura del direttore d'orchestra che imperterrito fa suonare la sua orchestra mentre la nave cola a picco. In questo Titanic del nuovo millennio l'importante è continuare a far credere che quello che è stato detto a L'Aquila durante il G8 di luglio sarà sicuramente messo in atto, tutti i buoni propositi saranno realizzati. Come se non bastasse il premier continua ad attaccare chiunque si schieri contro di lui, anche quando si afferma la realtà dei fatti e cioè che la crisi continua, la disoccupazione cresce a ritmo impressionante, non ci sono soldi, c'è il calo pauroso degli acquisti. Ma lui dice che "...l'opposizione è antitaliana: fa il tifo per la crisi economica". In realtà chi è antitaliano e non fa nulla per combattere la crisi è proprio il suo governo. E le ultime cifre fornite dall'Istat lo confermano: nel secondo trimestre, in Italia, sono stati distrutti 378 mila posti di lavoro su base annua, il 70% nel Mezzogiorno. Ma al Sud non c'è corrispondenza tra persone licenziate e chi è in cerca di occupazione: solo il 10% dei licenziati si è aggiunto al numero dei disoccupati, il 45% del totale dell'Italia. È un brutto segnale. Aumenta la popolazione inattiva, di chi non cerca un lavoro perché sa di non poterlo trovare; di chi si rifugia nell'unica possibilità offerta dal mercato. Cioè il lavoro nero. E poi c'è da tener presente che tra chi lavora sono compresi i cassintegrati. Nel secondo trimestre, in questa condizione c'era l'equivalente di 341 mila lavoratori a tempo pieno. Quanti di loro nei prossimi mesi saranno reintegrati? A stare alle notizie di questi giorni ben pochi. E come la classica ciliegina sulla torta mi vien da dire che la Finanziaria presentata da Tremonti fa proprio schifo. E' contro l'Italia che lavora. Di più: viste le generosissime modifiche alla legge sullo scudo fiscale (i riciclatori, i falsificatori di bilancio, insomma la peggior specie dell'italiano furbo saranno ammessi a godere dello scudo) non ci resta che fare il tifo per i manigoldi e i farabutti (questi sì che li dobbiamo chiamare così) affinchè riportino a casa i loro soldi illecitamente esportati visto e considerato che Tremonti ha promesso che tutti i soldi che arriveranno dal nuovo condono saranno utilizzati per il lavoro. In queste ultime settimane abbiamo letto abbondantemente le notizie di fabbriche in lotta per la sopravvivenza, di lavoratori sui tetti per evitare licenziamenti di massa. Berlusconi ordina di non parlare più di gossip, ma almeno parliamo della crisi e della vita di milioni di persone. Ma la cosa, oltre che a Berlusconi, sembra interessare poco o niente anche ai media tradizionali. La crisi morde ferocemente e non è un'invenzione della sinistra. La disoccupazione aumenterà: lo ammette anche Obama. Invece, con Berlusconi e Tremonti, prima la crisi non esisteva e oggi si parla già della ripresa. Che purtroppo taglierà fuori il lavoro e la possibilità di una ripresa dei consumi. Ovviamente solo quelli dei ceti meno abbienti. Per i quali questo governo nulla ha fatto, a parte un po' di elemosina. E se Tremonti, anziché fare il gioco delle tre carte con i fondi FAS, li avesse impiegati per dare lavoro al Sud, oggi ci sarebbero meno disoccupati e meno malessere sociale. E anche meno struzzi con la testa infilata sotto la sabbia.
4 Commenti:
ciao nomadus..allora: le cose che dici in questo ultimo post mi stanno particolarmente a cuore. Primo, perchè io stesso mi trovo nella condizione di disoccupato e in questi ultimi tempi sto pure iniziando a preoccuparmi seriamente per il futuro. Secondo, come si sa, vivo in Spagna, il vituperato paese che ha piu' del 16% di disoccupazione, e qulasiasi compaesano che ho incontrato nella mia ultima permanenza sulla penisola, al solo udire il nome di questo Paese mi chiedeva subito se la "situazione fosse così brutta", quasi rinfrancato che c'è gente che sta peggio di noi. E qui viene il busillis. Come è noto la crisi in Spagna è durissima e io per primo mi ritrovo in braghe di tela, il grosso dell'economia in questi anni ha tirato sul mattone e ora il riflusso della crisi immobiliare fa spavento, va bene. Ma le cifre italiane non hanno mai convinto nessuno, e quel 7 virgola che sbadiera ora il Pifferaio quale "garanzia" di affidabilità rispetto ad altri puzza di marcio lontano miglia... Quel che evinco dal tuo scritto è che viene conteggiato nelle statistiche solo chi si iscrive al collocamento, quindi vi è una grande mole di persone che non lo fa per varie ragioni, e quindi in teoria andrebbero conteggiati pure loro? Contando pure i cassintegrati, e tutta la gente che sta lavorando con un COPRO da qualche mese che spessissimo non si rinnova, forse non arriveremmo comunque alle cifre spagnole, ma si darebbe sicuramente una radiografia della distruzione di posti di lavoro dello stivale assai piu' vicina alla realtà!! Il trucco e la maschera è una nostra specialità, e in questo caso la si sta usando a meraviglia per dare gas alle teorie sempre piu' irresponsabili del Pifferaio, secondo le quali stiamo andando a gonfie vele e bisogna stare tutti allegri e felici...Ma realmente, fino a quando può andare avanti questa tragicomica -in mancanza di veri risultati- senza che la gente inizi davvero a aprire gli occhi e ad alzare la voce contro il canto delle sirene? La ripresa del pil per l'anno che viene del zerovirgola non mi sembra molto incoraggiante....quanti anni ci vorranno per ritornare al livello (già stancato e impantanato) del 2007? Ma come è possibile che nessuna voce contraria si senta forte e chiara contro questo indecente teatrino?
Di Davide, Alle 24 settembre, 2009 17:00
Carissimo DAVIDE, leggendo questo tuo intervento mi sono interrogato su cosa significhi sentirsi precario in un altro Paese, dopo aver accarezzato l'idea che lasciando l'Italia il futuro sarebbe stato senz'altro migliore. Non conosco ovviamente le motivazioni alla base della tua scelta di trasferirti in Spagna ma posso intuire che alla tua età (poco più che trentenne) tutte le occasioni sono buone per cercare di cambiare e di migliore il proprio status quo. Parametrando la tua attuale situazione posso dirti senza ombra di dubbio che comunque stai sempre meglio tu in Spagna che qui in Italia, perlomeno hai un'altra situazione politica che garantisce una libertà di pensiero e di movimento che da noi ci siamo oramai dimenticati. Tornando al mio post hai perfettamente inquadrato la situazione: il Pifferaio mistifica (come al solito) la realtà con i numeri e con le chiacchiere. E' ovvio che la voragine della disoccupazione è molto più profonda e larga di quanto si voglia far credere e la ripresina che lui e il suo socio Tremonti continuano a sbandierare non esiste. L'italiano oramai spera solo nel gratta e vinci e nel superenalotto, da lunedì spererà anche nel nuovo gioco da 4000 euro al mese per 20 anni: questa è l'amara verità, non ci sono segnali di ottimismo e di uscita dalla crisi. Il tuo grido di dolore espresso anche con le ultime domande (come si fa a non aprire gli occhi e ad alzare la voce contro questa politica infame del DOMINUS di Arcore e quanti anni ci vorranno per tornare a come eravamo) mi fa capire che la tua voglia di cambiare le cose, attraverso lo scritto e gli interventi sul blog, rappresenta l'estremo tentativo di sensibilizzare e scuotere le coscienze di quanti capitano sulla nostra piattaforma, sperando che sia utile anche la nostra goccia quasi quotidiana che cerca di scavare l'odiata roccia berlusconiana. Grazia ancora di cuore per essere al mio fianco in questa ostinata e legittima lotta. Un abbraccio e un affettuoso saluto da Nomadus.
Di nomadus, Alle 24 settembre, 2009 17:41
Caro nomadus, hai colto nel segno nelle tue ultime precedenti righe. Allo sbigottimento su come ormai nulla accada in una situazione così drammatica, si cerca di dare un segnale, per quanto debole e piccolo sia, per cercare di migliorare un pò questa nostra situazione di novelli schiavi di una società guidata e giostrata da simili innominabili individui. Per quanto riguarda le motivazioni su cui ti chiedevi, beh, è andata circa come dici tu. Ovvero un bel giorno, dopo essermi fatto le ossa nei cantieri olimpici di Torino, e finiti i giochi finiti i soldi e il lavoro, ormai stanco del regime di cose italiota, decisi di fare valige e tentare altrove. La Spagna mi è sempre piaciuta, sopratutto per la gente e la maniera di vivere. Inoltre, sembrava essere il paese del bengodi negli ultimi anni e specialmente per giovani architetti. Infatti così è stato, per questi primi quasi due anni. Poi il baratro, anche qua. Come giustamente dici, anche in piena crisi si sta meglio qua che lá, per il clima culturale e libertario, si. E anche per via del sussidio che sto ricevendo per il tempo precedentmente lavorato qua; in pratica è solo grazie a ciò che mi sto permettendo di restare senza troppi problemi, tentando ancora di trovare lavoro e cercando disperatamente di ricostruirmi una vita. Ma anche il "paro", come lo si chiama qui, non è certo eterno, e invece le prospettive per il futuro prossimo sembrano assai nebbiose...Non ti nascondo che sto attraversando un periodo davvero difficile, visto che bisogna nuovamente mettere in gioco tutto quanto, e pensare a come, e dove, poter ripartire. Vorrei tanto rimanere qui in Spagna, anche non necessariamente a Madrid, ma come dicevo, è tutto un forse. La cosa che però mi spaventa piu' di tutto, è l'ipotesi di dover tornare in Italia, ma non tanto per il fatto in sè, ma perchè una volta tornato, che vantaggi potrei avere? Nessuno, per me ora in Italia v'è una situazione ancor peggiore di quando partii, e benchè la presenza della mia famiglia sia un bene e un "estremo rifugio" che di certo non è disprezzabile, rappresenta appunto un baluardo estremo e senza costrutto che a 33 anni di certo è quello che uno sognava. Per il resto, il belpaese oggi non fa per me, non è il Paese in cui voglio vivere, e lo dico con estrema tristezza perchè ancor poche settimane fa mi stupivo di quanto sia bella la liguria, la terra da dove provengo, e che bel posto sarebbe da abitare, se solo vivessimo in un Paese civile, e la gente non fosse così arcigna e incapace di godersi le cose belle che ha! A questo punto, molteplici scenari si prospettano, e in questo momento davvero non so cosa davvero voglio e cosa sia meglio fare. Spero che i prossimi mesi portino consiglio, ma sopratutto un pò di miglioramento, e anche di fortuna. Grazie per aver ascoltato questo piccolo sfogo, sono contento di poter avere anche un amico come te, lontano ma su cui si può contare all'occorrenza.... A presto per nuovi capitoli e nuove avventure di parole!
Di Davide, Alle 24 settembre, 2009 20:11
carissimo DAVIDE, leggendo le tue appassionate righe che ripercorrevano le tue vicissitudini, le tue paure e le tue legittime speranze mi sono venuti i lucciconi agli occhi. Brividi di sana emozione che solo chi possiede un animo e una sensibilità come te riescono a far provare, sensazioni irripetibili che non provavo da tempo e che giustificano quel senso di amicizia e di ammirazione che io provo sinceramente nei tuoi confronti. Mi onoro di esserti amico, sono orgoglioso della nostra comune vicinanza sia di pensieri che di parole scritte e custodite nei nostri cuori a sostegno dei nostri ideali e delle nostre speranze per una vita migliore. Mi auguro di vero cuore che la situazione che stai vivendo attualmente in Spagna possa risolversi in modo positivo entro breve tempo. Te lo meriti perchè sei una persona generosa, leale e sincera oltre che molto intelligente. Sappi carissimo DAVIDE che potrai sempre contare su di me, un pò come si può contare su un fratello maggiore visto e considerato che ho qualche anno più di te. Un affettuoso abbraccio.
Di nomadus, Alle 24 settembre, 2009 23:50
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page