l'Antipatico

mercoledì 21 novembre 2007

la vita di Silvio B. (capitolo 3)

L'intraprendente Berlusconi è diventato imprenditore. Ha fatto al suo datore di lavoro, il vecchio Pietro Canali, una proposta indecente: diventare soci al 50 e 50, costituire insieme una società per azioni. Che cosa mette sul piatto Berlusconi? Una licenza edilizia. Così Canali accetta e nasce la Cantieri Riuniti Milanesi (è la prima di una serie di società berlusconiane che avranno questo nome), la cui unica attività è l'edificazione di qualche palazzo in via Alciati, allora periferia di Milano, rivestito di piastrelle verdeazzurre. Berlusconi ci mette i permessi comunali per costruire, Canali ci mette l'esperienza, i soldi arrivano dalla Banca Rasini. Messo a segno questo colpaccio, Berlusconi non si ferma più. Tra il 1964 e il 1969 costruisce un intero quartiere residenziale a Brugherio, nell'hinterland milanese. Tra il 1969 e il 1979 edifica Milano 2, una "città satellite" nel comune di Segrate. Tra il 1979 e il 1990 realizza, a Basiglio, Milano 3, costruisce a Lacchiarella il grande centro commerciale Il Girasole e progetta il villaggio residenziale Costa Turchese, a sud di Olbia, in Sardegna. Come molti costruttori di quell'epoca di boom, Berlusconi si dota di una struttura societaria via via più complessa, ma sempre poco trasparente. Non chiari sono i flussi finanziari che alimentano le sue imprese. Il villaggio di Brugherio è realizzato dalla Edilnord sas di Silvio Berlusconi & C., in cui Berlusconi figura, insieme ad altri, come "socio d'opera" o "accomandatario", mentre soci "accomandanti" sono il banchiere Carlo Rasini e l'avvocato d'affari svizzero Renzo Rezzonico, rappresentante di una finanziaria di Lugano. I soldi, dunque, arrivano dalla Svizzera, grazie ai rapporti di Rasini, ma gli investitori restano protetti dall'impenetrabile schermo di una finanziaria dal nome impronunciabile (Finanzierungsgesellschaft fùr Residenzen AG). Milano 2, invece, viene costruita su una vasta area che apparteneva al conte Leonardo Bonzi, acquistata da Berlusconi per 3 miliardi di lire. L'area era edificabile solo in parte e per di più era occupata da cinque palazzi abitati da cittadini che non avevano alcuna intenzione di abbandonarli. Si arrenderanno, con il tempo, anche a causa di pressioni, minacce e piccoli attentati. Quanto alle licenze edilizie necessarie per costruire, il Comune di Segrate le concede a partire dal 1969 e nel 1973 Berlusconi ottiene perfino che siano deviate le rotte degli aerei, che decollando dal vicino aeroporto di Linate avrebbero disturbato il nuovo quartiere e l'adiacente ospedale San Raffaele...

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